Nie provvisorio, Nie bianco, Nie verde e residenza alle Canarie: facciamo chiarezza

Tutti i cittadini europei possono scegliere le Canarie come destinazione senza alcuna necessità di visti o autorizzazioni da parte delle autorità locali.

Tuttavia, se si desidera scegliere le Canarie come luogo di soggiorno per un lungo o indefinito periodo, la prima cosa a cui occorre pensare è ottenere un NIE. Ottenere un NIE anche se da non residenti alle Canarie porta innumerevoli benefici che elencheremo più avanti.

NIE è un acronimo di “Número de Identificación de Extranjeros“, potremmo definirlo simile al codice fiscale italiano. Una sequenza di lettere e numeri che definiscono in modo univoco il titolare e che sostanzialmente segue il titolare nelle varie attività economiche ed amministrative.

Ottenere il NIE rende numerose procedure quotidiane ed amministrative molto più semplici ed apre le porte ai privilegi ad una residenza amministrativa e fiscale particolarmente interessante alle Isole Canarie. Uno di questi è smettere di pagare le tasse in Italia (e scusate se è poco).

Una volta ottenuto, il codice del NIE non cambierà più.

TIPI DI NIE

Anche se il codice NIE rimane identico ed invariato, ci sono due tipi di NIE. La suddivisione si basa su due distinte fasi:

1) La pre-registrazione e l’ottenimento del codice (il cosiddetto NIE BIANCO o PROVVISORIO) che costituisce una dichiarazione secondo la quale si è intenzionati ad ottenere il documento in modo provvisorio. Si parla di NIE bianco in quanto viene rilasciato su un normale foglio bianco A4.

In realtà il cosiddetto “NIE BIANCO” non è un vero e proprio documento di residenza, bensì una pre-registrazione. Il NIE BIANCO un tempo aveva una scadenza molto breve (durava solo 3 mesi) mentre a oggi viene rilasciato senza alcuna scadenza alcuna rimanendo sempre valido in tutto il territorio spagnolo, isole comprese.

In un’ottica di diritti e doveri, il NIE BIANCO non rappresenta una temporanea esenzione dai doveri amministrativi e fiscali italiani, tuttavia assegna dei diritti anche che alle Canarie consentiranno di accedere al documento finale e che forniranno gli elementi legali base per costruire la propria residenza alle Canarie, la scuola per i figli, il lavoro, le banche, una società o partita iva, ecc.

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2) Successivamente, su richiesta del titolare, il NIE diventerà definitivo (il cosiddetto NIE VERDE) e verrà rilasciato sotto forma di tessera tipo Carta di Credito colorata in verde.

Come anticipato in precedenza il numero non cambierà e rimarrà sempre lo stesso. Questo secondo passaggio ti permetterà di avere il pieno titolo di cittadino dell’unione europea residente in Spagna per un periodo di 5 anni; trascorso tale periodo le autorità valuteranno se sei un residente “gradito” alle Canarie e quindi decideranno se affidarti il NIE VERDE PERMANETE.

Prima di tale trascorso il tuo NIE è comunque soggetto a revisione e se venissero a mancare i requisiti essenziali per la permanenza sul territorio spagnolo ti verrebbe ritirato e sostituito con il primo NIE di cui abbiamo parlato: il NIE BIANCO o NIE PROVVISORIO.

PRIVILEGI

Il NIE bianco costituisce il primo passo verso la residenza senza per questo impegnare il titolare ad eseguire determinate operazioni o ad avere determinati requisiti. Tanto per intenderci: NON ha nessuna conseguenza in Italia.

Dal momento che non è frequente che da un giorno all’altro si decida di spostare la residenza alle Canarie, il NIE BIANCO consente di avere privilegi temporanei nell’arcipelago grazie ai quali sarà possibile effettuare operazioni amministrative e fiscali senza per questo essere soggetti ai requisiti che verranno richiesti con il passaggio al documento finale: una sorta di “passaggio soft” alla tua nuova vita alle Canarie, oppure un passo, comunque necessario per chi non volesse diventare residente alle Canarie ma avesse bisogno di effettuare procedure sul territorio.

Con il NIE BIANCO si potranno avviare le procedure propedeutiche alla domiciliazione, alla gestione finanziaria per arrivare alle iscrizioni scolastiche ed ai servizi di base per la famiglia o per il singolo, a ricevere delle merci o dei pacchi, ad acquistare un motoveicolo o acquistare una auto alle Canarie, a registrare un contratto di affitto ecc…

COME SI OTTIENE?

Il NIE BIANCO si ottiene con una  trafila burocratica costituita da precise sequenze che vanno ben pianificate. Con le ultime avvenute restrizioni dovute al COVID è necessario che le sequenze e la documentazione necessaria siano assolutamente prive di qualsiasi variabile lasciata al dubbio o, peggio, al caso.

Mentre una volta era relativamente facile ottenere il documento, ora anche solo una piccola inadempienza od una leggera imprecisione potrebbero costringere ad un estenuante “gioco dell’oca” fatto di rinvii e dinieghi. In particolare, in questo periodo ogni rinvio “costa” in alcune commissarie oltre 2 mesi e mezzo di tempo per poter tornare a presentare nuovamente i documenti, si spera questa volta in perfette condizioni.

Solo chi ha decennale esperienza con le pratiche burocratiche Canarie ha la marcia necessaria ed il passepartout per rendere fluido e sicuro l’ottenimento del documento.

Occorre infatti ricordarsi che nonostante le Canarie siano in Europa e siano spagnole, il fatto di trovarsi in terra straniera in un arcipelago dell’Oceano Atlantico rende il classico “ops, scusi, mi procuro il documento e torno domani” molto arduo da applicarsi.

Proprio per questo Trasferirsi Alle Canarie offre questo servizio con successo dal 2011.

Laddove si legga da alcune fonti che alcune operazioni siano relativamente facili sotto il profilo della disponibilità, quasi mai si legge dalle medesime fonti della imprevedibilità nell’ottenerle soprattutto alla luce di questo nuovo periodo di difficoltà e di cambio globale che stiamo attraversando.

Non si tratta di procedure scontate: addirittura in certi periodi l’erogazione dei NIE potrebbe subisce un blocco o ritardi dovuti, ad esempio, alla riorganizzazione degli uffici o alla schedulazione degli appuntamenti.

Si può certamente decidere di fare da soli, come del resto anche in tribunale si può decidere di difendersi da soli o farsi assistere gratuitamente ma l’esito potrebbe essere ben diverso dal previsto con antipatiche conseguenze e magari costosi problemi collaterali da risolvere.

L’affidarsi ad un team di professionisti comporta certamente un minimo esborso ma che viene ripagato con l’ottenimento dei risultati e con la garanzia di ottenerli grazie alla responsabilità di Trasferirsi Alle Canarie.

Solo chi è a contatto quotidianamente con le autorità e con la burocrazia conosce i percorsi legalmente corretti e le relative scorciatoie necessarie.

Inoltre, va considerato che Trasferirsi Alle Canarie ti consente anche di preparare tutta la documentazione in Italia, inviarla ed ottenere il NIE BIANCO direttamente a casa senza alcun viaggio, cosa non da poco in periodo come questi in cui viaggiare può “costare tanto” anche in termini di salute.

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COSA RICHIEDE?

Nel paragrafo precedente abbiamo chiarito che il NIE BIANCO (provvisorio) consente di operare in termini di diritti ma non richiede particolari requisiti, se non fornire un documento di identificazione valido, un apposito formulario compilato e una valida motivazione per richiederlo.

Per il NIE definitivo le cose si complicano: le leggi spagnole stabiliscono che qualsiasi cittadino europeo possa ottenere la residenza (NIE VERDE) a patto che vengano soddisfatti alcuni requisiti fondamentali:

1) Avere una indipendenza economica, ossia non gravare sul sistema di welfare spagnolo

2) Avere un indirizzo fisico. Potrebbe essere una casa di proprietà o un contratto di affitto (casa o stanza)

3) Essere coperti dal punto di vista sanitario

 

Trasferirsi Alle Canarie offre un ampio ventaglio di servizi correlati a tutti i precedenti punti che potremmo suddividerli in due categorie distinte:

  • I servizi ATTIVI (che aiutano a trovare lavoro, casa, affitto ed investimenti) ed
  • i servizi di CONSOLIDAMENTO, correlati principalmente alle attività fondamentali di una famiglia, come ad esempio la scelta della scuola, la gestione del trasloco e delle spedizioni, il medico di famiglia, il “baby sitting” e tutte quelle realtà quotidiane in cui la famiglia si imbatte e richiede soluzioni su misura.

L’indipendenza economica alle Canarie si ottiene anche grazie al lavoro autonomo, per il quale ultimamente il ventaglio offerto dai servizi digitali ha aperto un vero e proprio esodo dovuto al fatto che la pressione fiscale alle Canarie è straordinariamente conveniente laddove in altri Stati il lavoratore autonomo è considerato come un bancomat dalle varie agenzie delle entrate.

Inoltre, nonostante le Canarie siano in pieno Oceano Atlantico, le connessioni internet sono perlopiù in fibra ottica con velocità simmetriche a 1Gbit a costi molto contenuti. Negli ultimi 3 anni il digital divide alle Canarie di fatto non esiste più e laddove non arrivi la fibra ottica (nelle realtà periferiche interne), i sistemi di Wi-Fi anche gratuita coprono comunque le esigenze di chi necessita di una banda necessaria ai propri contenuti video, negozi online, blog e vlog.

Anche in questo caso l’esperienza maturata da Trasferirsi Alle Canarie  rende addirittura possibile non solo l’ottenimento della residenza dell’azienda o del lavoratore autonomo (incluso spostamento dallo Stato di origine), ma anche un completo scudo fiscale costituito dall’applicazione di tutte le risorse possibili al fine di essere soggetti ad una minima tassazione senza errori e con tanti consigli relativi agli incentivi ed ai risparmi.

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La creazione di un’azienda, per la quale è sufficiente anche solo il NIE BIANCO, spalanca successivamente la porta all’ottenimento del NIE VERDE e quindi al poter essere considerato ufficialmente come residente alle Canarie e soprattutto residente FISCALE alle Canarie, potendo usufruire dei servizi della sanità spagnola (e della pensione) per sé e per la propria famiglia.

I PENSIONATI

Discorso a parte lo meritano i pensionati, ovvero coloro che già usufruiscono de facto di una pensione in Italia. In questo caso, in caso di trasferimento, il passaggio al NIE VERDE definitivo risulta più semplice in quanto la loro pensione già copre i requisiti richiesti di cui ai punti 1 e 3 ovvero dell’indipendenza economica e della copertura sanitaria che vien traslata direttamente dal loro paese di origine qualora esista un accordo tra gli stati (tra Italia e Spagna esiste tale accordo).

Che fortuna i nostri pensionati!:-)

 

Il nuovo mondo del lavoro, le nuove tendenze

Lavorare alle Canarie

Il mondo del lavoro alle Canarie sta cambiando più velocemente di quanto avremmo mai potuto immaginare.

In questa nuova era, emergono modi di lavorare e lavori che sono adeguati alla nuova realtà. Nessuno avrebbe potuto prevedere che le imprese sopravvissute nel 2020 fossero state prevalentemente quelle con attività che possono essere svolte a distanza.  Questo è un cambiamento inaspettato e per il quale molte aziende si sono trovate impreparate. Ma ora è giusto essere pronti e adattarsi alla nuova tendenza.

Anche la nostra azienda in quanto realtà europea e canaria, ci siamo ingegnati e abbiamo lavorato in questa direzione adeguandoci al cambiamento e proponendo dei servizi a distanza. Uno tra questi è il Corso in aula virtuale. Un vero e proprio corso online dove parliamo di tutti i temi di interesse comune e avrai tutte le informazioni utili sulle Canarie comodamente da casa tua. Di seguito trovi maggiori informazioni.

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I flussi del mercato del lavoro sono cambiati rapidamente e questo ha farà si che scompariranno alcune opportunità e ne nasceranno di nuove come anche i vari ruoli.  Le aziende avranno dei ruoli vacanti, avranno bisogno di assumere persone sempre più competenti.  Queste e altre ancora saranno le tendenze che vedranno trasformare la realtà del lavoro poiché il mondo si sta impegnando tanto per riprendersi dalla pandemia di COVID-19

Sarà bene quindi,  capire come essere pronti se decidi di venire alle Canarie e trovare una nuova occupazione. Bisognerà essere più professionali, avere competenze nel mondo dell’informatica e del digitale, insomma non è più tempo dell’improvvisazione e del pressapochismo che faranno sempre più spazio a competenza e professionalità. Nel seguente report troverai delle informazioni utili per trovare lavoro alle Canarie.

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Il Corona Virus ha causato decessi in tutta Europa particolarmente in paesi come Regno Unito, Francia, Spagna. Le Canarie invece sono state il territorio con uno dei più bassi indici di contagio in tutta la Spagna già a  maggio scorso, quando il virus imperversava in tutta Europa. Questa particolare condizione non è dovuta solo ad un caso fortuito, ma è strettamente connessa alla posizione geografica dell’arcipelago che, trovandosi tra l’Africa, l’Europa e l’Oceano Atlantico ricopre le caratteristiche ideali di un territorio protetto. Infatti, pur sembrando così lontane di fatti fanno parte del continente europeo.

Ciò nonostante anche alle Canarie stiamo assistendo a un’evoluzione che ha cambiato il mercato del lavoro come lo conosciamo. C’è una riduzione della necessità di lavoro fisico e di più di lavoro intellettuale. Questo dice semplicemente una cosa: il futuro che stavamo aspettando è qui.

Effetto del blocco sul mercato del lavoro europeo

Da un recente studio della Jobsora, saranno a rischio diversi milioni di posti di lavoro se il blocco continua per mesi. Lo studio è stato specifico nel riferire che circa un quinto di tutti i lavoratori è minacciato. Questo si potrà limitare solo se si eliminerà gradualmente il blocco in alcuni settori importanti nei paesi Europei colpiti iniziando dalla Gran Bretagna.  Ciò sta a indicare che alcuni settori dell’economia che non sono considerati elementi essenziali possono toccare il fondo.

La buona notizia è che molte persone stanno adattando le proprie competenze per assumere nuovi ruoli. Ci sono però settori che stanno avendo una drastica perdita dei posti di lavoro come le hotels, pab, ristoranti, aziende al dettaglio e all’ingrosso mentre l’infrastruttura digitale del mondo sta promuovendo posti di lavoro remoti. L’economia ancora una volta sta subendo un duro colpo, nonostante i cambiamenti nelle modalità di lavoro e lo sviluppo di nuovi ruoli.

La conseguenza di un crollo del mercato del lavoro è il crollo dell’economia e questo richiede un’evoluzione in tempo reale. L’effetto è attualmente dannoso per il mercato del lavoro, che pone l’accento sul drastico cambiamento nel futuro delle posizioni lavorative.

Ci sarà un nuovo modo di vivere, di fare affari, le start-up stanno spuntando e le aziende lavorano a distanza. Bisogna prendere coscienza che il mercato del lavoro è in rapida evoluzione e tu devi essere pronto se vuoi cercare una nuova occupazione anche alle Canarie.

Realtà dei lavori durante la pandemia COVID-19

Se non si vuole rimanere indietro ci si dovrà adattare al cambiamento. Il lavoro a distanza è ciò che tiene insieme diverse aziende. Questa nuova realtà non è stata facile, prevede una nuova programmazione e adeguamento alle condizioni con cui si deve lavorare, il tutto magari in una lingua diversa dalla propria.

Ora per ottenere un lavoro ci vorranno delle abilità diverse da quelle servivano prima. Per essere dalla parte dei guadagni hai bisogno delle basi di un computer, una connessione a Internet, dispositivi intelligenti, ecc. Sarà necessario essere più preparato avere competenze in programmazione e conoscenze di scrittura. La maggior parte di questi fattori non erano necessari nel mondo pre-Covid. Una cosa è certa, il mondo post Covid richiederà queste abilità.

Le aziende hanno cambiato i loro flussi di lavoro  facilitati dalla presenza di e-mail, piattaforme di videoconferenza, chat room. Diverse aziende si stanno rassegnando al fatto che non riprenderanno a lavorare al termine della pandemia. L’infrastruttura Internet si è sviluppata in modo tale da abbattere l’esigenza di disporre o affittare uno spazio fisico per lavorare.

Un altro grande cambiamento è il fatto che il periodo di lavoro di 8 ore verrà cancellato. Questo perché i lavoratori sono sempre online. Ora, questo potrebbe avere un aspetto negativo, in quanto è facile perdere la cognizione del tempo assegnato al lavoro. Spetta quindi al lavoratore impostare un sistema che si adatti al lavoro, con il tempo della famiglia, con il tempo personale, il tempo libero, ecc. Il confine deve essere fissato dall’individuo, poiché i tradizionali limiti del tempo di lavoro non saranno più lì .

Ciò rende più difficile per i lavoratori mantenere una buona qualità della vita, il che significa che è tempo di imparare a bilanciare il lavoro con il solito stile di vita che avrà implicazioni certamente diverse se deciderai di vivere in una grande metropoli oppure in un’isola in mezzo all’Oceano Atlantico come Gran Canaria.

Cos’è ora il futuro del lavoro?

Ci sono state molte speculazioni negli ultimi anni su come sarà il futuro nel mondo del lavoro, su come robot e altri sistemi automatizzati sostituiranno le persone, la necessità di esseri umani più intelligenti sul posto di lavoro. Tutte queste speculazioni e previsioni certamente non hanno messo in prospettiva la pandemia. Nessuno avrebbe mai creduto che potesse mai esserci un virus che mettesse in ginocchio il mondo e avrebbe provocato un blocco totale. Si tratta sicuramente di una rivoluzione e le prove sono nel modo in cui stiamo lavorando attualmente, ma rimane da stabilire in come sarà il post-covid? Di cosa avresti bisogno per lavorare in futuro?

Il mondo della fantascienza che vediamo in TV sarà presto realtà. Internet rivoluzionerà il modo in cui si promuoverà il lavoro. La trasformazione digitale del mondo è destinata ad essere accelerata. Le informazioni saranno disponibili a chiunque. Ciò si tradurrà in lavori più veloci e con maggiore flessibilità. Assisteremo a un cambiamento anche per alcune figure lavorative, ci sarà una necessità ridotta di project manager, né di assistenti esecutivi, e i ruoli dei manager spariranno lasciando spazio alla nuova figura di leader.

Si viaggerà sempre meno, poiché la comunicazione tra potenziali partner, investitori e colleghi sarà digitale. Direttamente dalla tua terrazza in riva al mare, puoi contattare, comunicare e conquistare la firma di investitori e partner in altri paesi. Questa rivoluzione è alle porte.

Finora la gig economy è andata bene. Saranno sempre più le persone che lavoreranno da casa, le aziende ridurranno il personale a favore dell’assunzione di lavoratori autonomi quando necessario e anche la maggior parte dei lavoratori a tempo pieno dovrebbe lavorare da casa. È l’inizio di una nuova era per il lavoro a distanza e potrebbe essere anche per te l’inizio di una nuova vita alle Canarie.

Conclusione

Il cambiamento che sta accadendo al mondo è tangibile. È necessario ora che ti prepari per il futuro, non importa quanto sembri incerto. Devi avere familiarità con le competenze e gli strumenti digitali se vuoi sopravvivere al futuro imminente. Una volta che sei qualificato e pronto ad accettare un lavoro, inizia la tua ricerca di lavori a distanza.

Puoi consultare sul nostro sito le offerte di lavoro attive ad oggi alla pagina https://www.trasferirsiallecanarie.info/offerte-di-lavoro

se invece prediligi mete lavorative in tutte le principali città europee, puoi consultare motori di ricerca come www.Jobsora.com

Il nostro servizio di procura notarile ti permette di incaricarci a distanza (comodamente dal divano di casa tua) di produrti documenti e predisporti al mondo del lavoro alle Canarie.

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Clima pazzo in tutta Europa e il clima alle Canarie?

Clima alle canarie

In questi ultimi tempi molti si chiedono cosa sia successo al clima. Abbiamo visto che in tutta Europa il clima è impazzito, ma alle Canarie?

 

In Europa negli ultimi anni (e soprattutto in quest’ultimo anno) si sta vivendo un clima molto particolare, altalenante, dove ci troviamo inverni ed estati con sbalzi di temperatura, dal freddo al caldo, con maggiore frequenza di piogge che portano spesso a grandi alluvioni, piogge molto più forti. Come successo da poco in Italia dove ci sono state precipitazioni con grandine grande come palline da golf, portando danni a persone, oggetti e all’agricoltura. 

In Spagna stiamo assistendo a nevicate di circa 1 metro nell’entroterra e temperature che hanno raggiunto i 24,4 gradi sotto zero, in zone dell’entroterra oppure di 15 gradi sotto zero in centro a Madrid

In poche parole, non ci sono più le mezze stagioni. 

Guarda il webinar gratuito sulle Canarie in cui trovi informazione di carattere generale.

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Nelle ultime estati invece nei notiziari si sentono spesso persone anziane e giovani che richiedono assistenza per il troppo caldo o si sente parlare di decessi anche per l’alto livello di umidità, che fa mancare il respiro e che fa sudare anche stando fermi.

Ma nel dettaglio: com’è il clima alle Canarie? È cambiato come in tutta Europa?

La risposta a queste domande è si, il clima alle Canarie è cambiato anche qui, ma resta comunque molto più mite. Anche qui in questi anni abbiamo subito un pò di cambiamenti rispetto gli anni scorsi, dati dalla “coda” del ciclone che sta colpendo l’Europa.

Qui il clima resta sempre più mite, con temperature che vanno mediamente dai 17 ai 23 gradi in inverno, e dai 24 ai 28 gradi d’estate, senza troppi sbalzi termici e senza troppe precipitazioni violente durante l’anno.

In quest’anno appena trascorso per esempio abbiamo visto la pioggia solo 3/4 volte, con la durata di 1/2 giorni.
Le piogge si verificano solitamente nei periodi invernali. Il clima però cambia molto anche dalla zona in cui ci si trova. Nel report gratuito che trovi di seguito avrai informazioni sulle 8 zone del sud dove potersi insediare.

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Alle Canarie possiamo trovare più precipitazioni nel nord e all’interno dell’isola, mentre nel sud e nella costa piove con frequenza ridotta, appunto 2/3 volte l’anno.

Sono anche possibili nevicate sulle cime delle nostre montagne (monte Teide alto 3718 m a Tenerife  e Pico de las Nieve 1956 metri a Gran Canaria). La cosa curiosa é che nello stesso momento in cui nevica per esempio in montagna, delle persone al mare (a pochissimi chilometri di distanza) stanno facendo il bagno in costume). Che stranezze climatiche. Non a caso le Canarie vengono chiamate un micro continente in miniatura.

Ma tornando al caldo (non necessariamente estivo) anche alle Canarie però abbiamo dei periodi “sfavorevoli”, dove soffia la Calima, un vento di scirocco proveniente dal vicino Sahara, che porta aria calda africana provocando un aumento delle temperature che possono toccare i 40º e oltre.

Fortunatamente questo fenomeno dura solo qualche giorno e non è molto frequente, si limita ai mesi estivi. L’ultimo anno abbiamo visto la Calima solo una/due volte, neanche molto forte rispetto gli scorsi anni.

Molte persone pensano che se in inverto ci sono temperature così miti allora chissà in estate che caldo farà!

Alle Canarie Durante tutto il periodo estivo il caldo non è insopportabile come in Italia e in Europa, il clima e le temperature sono comunque nella media, ma con un caldo molto più secco e molto più vivibile durante tutta la giornata.

Questo particolare clima alle Canarie è favorevole durante tutta la durata dell’anno, crea un benessere che si rispecchia perfino sui suoi abitanti e sui molti turisti che vengono a passare le loro vacanze, le persone sono molto più socievoli, aperte e con molta voglia di vivere la giornata, tanto che tanti stranieri l’hanno scelta come seconda casa per passare i rigidi inverni europei.

È stato riconosciuto che le Canarie sono uno dei posti con il miglior clima al mondo!

Vorresti fare un viaggio esplorativo che ti metta in condizioni di respirare un pò di vita canaria e tornare a casa con tutte le informazioni necessarie a un trasferimento di successo? Verifica qui le informazioni, potrai ricevere un preventivo senza impegno.

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Infine anche le ore di luce diurna e di sole influiscono molto sul buon umore delle persone; quindi abbiamo deciso che smetteremo di lamentarci la prossima volta che il cielo sarà un po’ nuvoloso e penseremo intensamente che altrove non va certamente bene come qui alle Canarie.

Spero averti dato informazioni utili.

Per eventuali necessità contattaci!

Marco Misto

Investire alle Canarie COVID ci aiuta.

Decidi di investire alle Canarie nel momento giusto, il Covid può essere un grande alleato se sai come sfruttarlo.

Con questo articolo scoprirai occasioni che prima non erano immaginabili.

In molti si stanno chiedendo come questa situazione di difficoltà modificherà il panorama degli investimenti immobiliari alle Canarie.

Al momento il mercato immobiliare soprattutto nelle principali isole dove non si sia speculato eccessivamente, sta reggendo abbastanza bene, soprattutto Gran Canaria, da sempre considerata l’isola che meglio regge ai periodi di crisi come quella che successe nel 2009 per esempio; ciò non vuol dire che non stiano uscendo OCCASIONI DI INVESTIMENTO alle Canarie puntuali.

È risaputo che dopo ogni crisi c’è sempre un gran bel da fare per ricostruire, e chi ha possibilità di investire alle Canarie nel momento giusto fa degli affari che altri non faranno.

Guarda per esempio questo complesso nel centro di Maspalomas al sud di Gran Canaria.

Come puoi vedere possono capitare ottime occasioni per investire alle Canarie nei momenti giusti, basta saperle trovare.

Se sei interrato a investire Clicca qui e ti metteremo in contatto con la persona di riferimento senza passare attraverso agenzie immobiliari.

Come potrai capire nel video questo prodotto non e’ per il piccolo risparmiatore che vuole comperare una sola unità; per fare questo abbiamo occasioni diverse, Clicca qui in tal caso che ti sottoporremo anche quelle.

Carpe diem cogli l’attimo!

Marco Misto

CONDIVIDI questo articolo e chissà che qualche tuo conoscente ti ringrazi per quello che gli stai facendo scoprire…

Mercati Canarie vendita ambulante chiosco sulla spiaggia.

mercati-canarie

Carretto per crepes, gelati, un chiosco panini e bibite, quale scelta fare, un baretto o chiosco sulla spiaggia?

 

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Lo street food e la vendita ambulante sono tra le domande più frequenti che mi fanno, leggi fino in fondo e scopri come puoi farlo.

Innanzitutto devi essere in regola con la fiscalità spagnola e pagare le poche tasse canarie che corrispondono e spesso questo tipo di attività si configura in contabilità a modulo, vuol dire che si paga sempre un fisso d’imposte, sia che si lavori poco, tanto o tantissimo, è indipendente dal fatturato (fino a un massimo di 150.000 euro l’anno) quindi la contabilità risulta molto semplice e non c’è l’obbligo di rilasciare scontrini.

Chi sta cercando lavoro alle Canarie spesso pensa di poter realizzare una delle attività di cui sopra oppure bigiotteria, manufatti artigiani, candele incensi, profumi o articoli per turisti da vendere nei mercati, per conto proprio e per farlo è necessario essere almeno lavoratori autonomi, poi se vendi nei mercati municipali devi essere in regola con la licenza comunale d’occupazione del suolo pubblico.

Un inciso, tieni presente che la vendita di cibo con carrettini da strada è sottoposta a licenza sanitaria ed è molto difficile ottenerla sul suolo comunale se non impossibile, se pensi di vendere panini bibite gelati etc., dovrai optare per farlo su suolo privato come in centri commerciali, che ti danno il permesso per farlo, oppure durante le feste e sagre di paese.

Per fare questo esiste in ogni ayuntamiento (comune) una comisiòn de fiesta al quale potrai iscriverti e avrai diritto a partecipare a tutte le feste, che qui sono numerose, ed esporrai con il tuo banchetto o chiosco per proporre il tuo prodotto.

Sono tante le cose da sapere se decidi di avviare un’attività, ma la parte più interessante è sicuramente l’aspetto fiscale. Vuoi sapere quante poche tasse si pagano alle Canarie? Meno di quanto tu possa immaginare. Scoprilo nel report gratuito che trovi qui.

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Discorso a parte per un chiosco sulla spiaggia o baretto sul mare. Alle Canarie è praticamente vietato fare attività sulle spiagge che sono preservate, essendo in buona parte riserva naturale della biosfera. Ci sono dei baretti sulla spiaggia detti chiringuitos già esistenti e gestiti dall’ayuntamiento (comune). Per gestirli dovete partecipare a un bando d’asta e prenderli tutti in gestione compreso il personale che ci lavora dentro, si tratta di una vera e propria impresa, una grande azienda con una ventina di impiegati.

Altra possibilità è quella di aprire un baretto sulla spiaggia, non direttamente sulla sabbia, ma poco prima, dove ci sono i “paseos” ovvero i lungo mare dove spesso sono presenti piccoli moduli sul mare in affitto che si possono prestare a locali come un piccolo bar o un ristorante, però molti di questi moduli sono già stati presi con la funzione di vendita e somministrazione food, ma non proprio vendita ambulante anche se la gente lo utilizza in modalità di asporto (comida para llevar). Dovrai però avere anche delle persone che lavorano per te o decidere tu di essere un collaboratore di queste attività. Come vivere alle Canarie lavorando da dipendente? Scarica la guida gratuita per trovare lavoro alle Canarie. Clicca qui.

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Per quanto riguarda i mercati, le date i luoghi in cui potresti esporre e vendere le tue creazioni d’artigianato guarda l’elenco sotto a seconda delle zone, in Gran Canaria trovi:

Agüimes

Mercadillo de Agüimes. Il giovedi dalle 08:00 alle 13:00 di fronte alla piscina municipale.  Guarda dove si trova il mercato nella  mappa.

 

Arguineguìn


Mercadillo Municipal de Arguineguìn.
Il martedi dalle 08:00 alle 14:00. C/ Paco Gonzàlez a  Arguineguìn (Mogàn). Guarda dove si trova nella mappa mappa.

 

Arucas

 

Mercadillo de  Arucas. Il sabato dalle 8:00 alle 14:00. C/ Juan de Bethencourt. Guarda dove si trova nella nella mappa.

 

Gàldar


Mercadillo de Gàldar.
Il giovedì dalle 8:00 alle 14:00. Plaza de Santiago en Gàldar. Guarda dove si trova il mercato nella mappa.

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Jinàmar

 

Mercadillo de Jinàmar. La domenica dalle 08:00 alle 14:00 nella  Ramblas de Jinàmar (Telde).

 

Santiago de Tunte


Mercadillo de Tunte.
La domenica dalle 09:00 alle 13:00 Plaza de Santiago de Tunte.

 

Mendizàbal

 

Mercadillo de Mendizàbal. Il terzo sabato di ogni mese C/ Mendizàbal (Vegueta) – Las Palmas de Gran Canaria. Guarda dove si trova nella mappa.

 

Valleseco

 

Mercado Ecològico de Valleseco, Ecovalle. Durante i fine settimana, il venerdi 16:00-20:00, il sabato dalle  10:00-14:00 e  16:00-20:00, le domeniche dalle  9:00-14:00. Nel centro di Valleseco , C/Pàrroco Josè Hernàndez Acosta, nº 11.

 

Vegueta

 

Mercadillo de Vegueta. Tutte le domeniche di ogni mese eccetto Luglio Agosto e Settembre. Mercado di Artesanìa y Cultura de  Vegueta. Plaza del Pilar Nuevo.

 

San Bartolomè de Tirajana


Mercadillo Municipal de San Bartolomè de Tirajana.
La domenica dalle  8:00 alle 13:30 nella pista di pattinaggio di San Fernando de Maspalomas.

 

Mogàn

 

Mercato Municipale della spiaggia di  Mogàn. Il venerdi dalle  8:00 alle 14:00 sul molo sportivo di  Mogàn.
The Small Market Spiaggia di Mogàn. Il lunedì dalle  9:30 alle 15:00 nel parcheggio della spiaggia di Mogan.

Moya

Mercado de Moya. La domenica dalle  8:00 alle 14:00 sopra la stazione degli autobus di Moya . Guarda dove si trova il mercatino nella  mappa.

 

Maspalomas

 

Mercado Agrìcola y Ganadero. Dalle  8.30 all 14.00 a domeniche alterne, una settimana a Puerto rico e una settimana a Maspalomas.

 

San Agustìn


Mercado Centro Comercial el Portòn.
Il lunedì e il sabato dalle 8:00 a 14:00 en Calle Las Retamas, San Agustìn.

 

Puerto Rico, Mogàn

 

Mercado de Puerto Rico, mercato agricolo di  Mogàn in  Puerto Rico nella zona del parco. Orario dalle  8.30 alle 14.00. Si svolge a domeniche alterne: una a Puerto Rico l’altra a  Maspalomas). Guarda dove si trova il mercato nella  mappa.

 

Mercato dell’usato 

 

Tutte le domeniche dalle  8:00 alle 14:00 nel parco Bianco di fianco al parco di Santa Catalina a Las Palmas de Gran Canaria.

 

San Fernando

 

Mercado de San Fernando. Il mercoledì e il sabato dalle 8:00 alle 14:00 a San Fernando de Maspalomas.

 

Vega de San Mateo

 

Mercado  de San Mateo. Il sabato dalle 8:00 alle  20:00, la domenica dalle  8:00 a 15:00.

 

Santa Brìgida

 

Mercado de Santa Brìgida. Il venerdi dalle 16:00 alle 20:00, il sabato dalle 7:00 alle 20:00 e la domeniche dalle  7:00 alle 14:00, sotto il parco municipale nella Villa de Santa Brìgida.

 

Santa Lucìa

 

Mercado de Santa Lucìa. La domenia dalle 8:00 a 14:00 mercado tradicional a la entrada del pueblo de Santa Lucìa.

 

Santa Marìa de Guìa

 

Mercado de Santa Marìa de Guìa. Dalle 10:00 alle 14:00 in Paza Grande, il martedi e la domenica dalle 8:30 alle 13:00 di fronte al comune di Santa Marìa de Guìa de Gran Canaria. Guarda dove si trova il mercato nella mappa mappa.

 

Telde

 

Mercado de Telde. Il sabato dalle 7:00 alle 14:00 in  Plaza de San Gregorio, C/ Joan Mirò. Guarda dove si trova il mercatino nella  mappa.

 

Teror 

 

Mercado de Teror. È un mercato molto grande e vario, ogni domenica dalle 8:00 alle 14:00 intorno alla  Basìlica de Nuestra Señora del Pino. Guarda dove si trova il mercato nella  mappa.

 

Valsequillo

 

Mercado de Valsequillo. La domenica dalle 8:00 alle 14:00  C/ Isla de la Gomera. Guarda dove si trova il mercato sulla  mappa.

 

Vecindario

 

Mercado de  Vecindario. Il lunedì dalle 8:00 alle 14:00 – mercato agricolo (Recinto Ferial de Vecindario), il mercoledi invece c’è il mercato tradizionale.

 

Santa Catalina

 

Mercatino de Santa Catalina. Prima domenica del mese eccetto nel periodo di carnevale, eccetto luglio agosto e settembre in orario dalle 11:00 alle 15:00. Galleria d’arte del Parque de Santa Catalina en Las Palmas de G.C.

 

Gàldar – Mercadillo del Coleccionista

 

La Casa del Coleccionista de Gàldar, è un luogo d’incontro tra collezionisti dove si possono scambiare stampe, comprare e collaborare con altri collezionisti. Indirizzo: Guaires, 26.

Vorresti fare un viaggio esplorativo che ti metta in condizioni di respirare un pò di vita canaria e tornare a casa con tutte le informazioni necessarie per un trasferimento di successo? Puoi ricevere un preventivo senza impegno. Si seguito trovi i dettagli.

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Ci sentiamo in un prossimo articolo.

Marco Misto

 

Sanitá alle Canarie

Assistenza sanitaria alle Canarie. Come funziona

 

Attenzione ai costi che si potrebbero generare dall’uso improprio della tessera sanitaria europea.

La tessera sanitaria Europea è il documento personale che ti dà il diritto di ricevere le prestazioni sanitarie che dovessero essere necessarie, da un punto di vista medico, durante la permanenza temporanea alle Canarie. La chiave di questo concetto è la permanenza temporanea con cui ci si interfaccia alla sanità canaria.

L’obiettivo è quello di garantire la libera circolazione dei cittadini all’interno dello spazio europeo, pertanto qualora fosse necessario ottenere assistenza medica alle Canarie, non ci sono obblighi di anticipare i costi della prestazione.

La sanità alle Canarie, faciliterà le prestazioni secondo la vigente legislazione e queste prestazioni danno diritto a un rimborso totale, ma attenzione, la tessera sanitaria Europea, che dovrebbe dare accesso alle prestazioni, sia sanità pubblica che alla sanità privata, (sempre che siano convenzionate con il sistema sanitario pubblico) nelle isole Canarie non è sempre ben vista soprattutto nelle strutture private convenzionate con la sanità pubblica; è capitato che alcuni pazienti siano stati trattati come pazienti privati anche se in possesso della tessera sanitaria europea italiana, alla quale le strutture danno poca fiducia forse dovuto al ritardo nei pagamenti che la sanità italiana effettua nei confronti di quella dell’arcipelago.

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Nel caso di una necessità di cure urgenti o anche solo medicalmente necessarie, durante un periodo di vacanza alle Canarie potrai dunque utilizzare la TEAM (Tessera Europea di Assicurazione Malattia), in vigore in tutta l’Unione Europea in Svizzera, in Norvegia, in Islanda ed in Liechtenstein grazie alla quale non è più necessario richiedere i vecchi modelli E 110, E 111, E 119 ed E 128: permette di recarsi direttamente presso un medico, pronto soccorso o ospedali convenzionati in territorio canario; ma attenzione, non confondiamo le cure di alta specializzazione già programmate (es. operazioni), per le quali è necessaria l’autorizzazione preventiva da parte della propria ASL inoltre devi ricordare che la tessera sanitaria Europea non viene accettata nelle cliniche private o ospedali privati che sono numerosi soprattutto nelle zone turistiche.

Nel momento in cui verrai a vivere alle Canarie e diventerai residente ti verrà sospesa l’assistenza sanitaria medica in Italia, e comunque ti verrà sospesa già da 90 giorni dopo che sei uscito/a dall’Italia anche se non sei ancora residente alle Canarie, ma non preoccuparti perché puoi sempre recuperarla se tornerai ad essere residente in Italia.

Può interessarti acquisire molte altre informazioni se decidi di trasferirti alle Canarie. Scarica il webinar gratuito che trovi di seguito.

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Nel caso in cui tu abbia già ottenuto la residenza alle Canarie e dovessi tornare in Italia per brevi periodi, puoi utilizzare la TEAM (in questo caso emessa dallo Stato spagnolo) per curarti in Italia, nel caso non avessi ancora ottenuto la copertura sanitaria canaria (non hai ancora la tessera sanitaria spagnola) in Italia puoi sempre e comunque usufruire di prestazioni ospedaliere urgenti sia in regime di ricovero che ambulatoriali per un periodo massimo di 90 giorni nell’arco dell’anno (in pratica ottieni lo stesso trattamento che ottiene un italiano che va a vivere in Canarie durante il periodo di transizione).

Chi ha diritto alla sanità Canarie?

Vediamo diversi casi: dal lavorare, alle imprese, ai pensionati, ai disoccupati, al lavoratore autonomo.

Abbiamo la “Seguridad Social” che si fa garante di una serie di prestazioni stabilite per legge col fine di affrontare differenti situazioni di necessità sociale che vengono divise in due categorie:

1) Contributive: ovvero che fanno riferimento ai cosiddetti contributi versati mensilmente tanto dai datori di lavoro quanto dai lavoratori, che possono essere di natura sanitaria e quelle di natura economica (es. malattia, maternità, disoccupazione, pensione di vecchiaia, prestazioni familiari, infortuni sul lavoro e malattie professionali).

2) Assistenziali: sono quelle concesse per l’esistenza di una necessità indipendentemente dai contributi versati e pertanto finanziate dalle casse pubbliche. Ad esempio pensione d’invalidità, pensione d’anzianità non contributiva, sussidio per figli a carico in caso di mezzi economici limitati, sussidio di disoccupazione (di tratta del paro di livello assistenziale per soggetti con specifici requisiti) etc.

È evidente che le prestazioni sanitarie alle Canarie vengono erogate su base contributiva; premesso questo vediamo a chi spetta o meno la sanità Canarie:

 Lavoratori: svolgere un’attività lavorativa alle Canarie comporta obbligatoriamente il versamento dei contributi e contestualmente consente l’accesso a tutte le prestazioni erogate dalla “Seguridad Social”.

Pensionati: I pensionati italiani che spostano la residenza all’estero, per poter usufruire dell’assistenza sanitaria devono presentare alle istituzioni competenti degli Stati esteri (è possibile recarsi direttamente al Centro de Salud del Municipio di residenza) il modello S1 (ex modello E121) che va richiesto alla ASL italiana.

Beneficiari di sussidi o disoccupazione: quando un lavoratore rimane disoccupato e riceve una prestazione contributiva per disoccupazione, continua il versamento dei contributi presso la seguridad social e di conseguenza continua la copertura della sanità Canaria.

Disoccupati: coloro che abbiano già versato contributi ma rimangano iscritti alle liste di disoccupazione, usufruiscono dell’estensione del diritto di assistenza sanitaria stabilito dalla Ley General de Salud Pùblica del 2012, sempre che i soggetti in questione si mantengano iscritti come disoccupati presso l’ufficio di collocamento.

Minori di età: sono coperti anche se non residenti.

Lavoratori autonomi: hanno le stesse condizioni che ai lavoratori dipendenti. Quindi per poter godere dell’assistenza sanitaria basta essersi iscritto nelle liste della seguridad social ed effettuare per conto proprio i versamenti. Se come lavoratore autonomo dovessi rimanere fuori attività potrai continuare ad esercitare il diritto all’assistenza sanitaria canaria a seconda di quanti versamenti sono stati fatti l’anno precedente: se sono stati versati contributi per almeno 90 giorni, si avrà diritto alla sanità per altri 12 mesi, se invece sono stati versati contributi per meno di 90 giorni, si potrà avere diritto alla sanità canaria fino a 39 settimane successive dall’inizio della disoccupazione.

Quando prenderai la residenza, ti verrà richiesta di soddisfare la condizione sanitaria senza la quale non viene emesso il NIE verde (e di conseguenza niente residenza).

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Successivamente nel caso tu non rinnovassi per esempio l’assicurazione privata che ti permette di essere residente alle Canarie hai la possibilità di accedere alla sanità Canarie in 2 modi:

O puoi richiedere la tessera sanitaria per persone senza mezzi economici (tarjeta sanitaria para personas sin recuros), ovvero persone che non hanno i mezzi di sostentamento richiesti dalla legge 4/2000 in materia di extranjeria, oppure puoi diventare beneficiario della tessera sanitaria di un familiare. Il coniuge o il partner nelle coppie di fatto registrate, l’ex coniuge o l’ex partner in stato di separazione, i figli minori di 26 anni o che siano invalidi, fratelli e sorelle, sempre che questi siano conviventi con il titolare tessera sanitaria canaria, devono essere a carico del titolare e non devono percepire una rendita superiore secondo l’indice IPREM (Indicador Pùblico de Renta de Efectos Mùltiples).

Ricorda che finche non ottieni la residenza alle Canarie, puoi ricevere assistenza sanitaria unicamente in caso di urgenza per malattia grave o incidente o in caso di gravidanza (compreso parto e post parto), per i bambini invece si applica una copertura sanitaria identica a quella dei cittadini canari anche se i bambini non sono residenti. Recarti presso una struttura privata con la tessera sanitaria europea ti causerà l’addebito totale del costo delle cure / diagnosi / indagini mediche ricevute.

Spero averti dato informazioni utili anche oggi.

Contattaci per qualsiasi informazione.

Marco Misto

Andare a vivere nelle Canarie e non pagare l’Iva, altro che 80 euro di Renzi!

andare a vivere nelle canarie

Stai pensando di andare a vivere nelle Canarie e non sei d’accordo su quanto sta succedendo oggi a livello politico ed economico in Italia?

 

Ricordi qualche anno fa la polemica sugli 80 euro di Renzi?  Magari hai provato amarezza, magari ti sono sicurante serviti.  Continua a leggere perché ti propongo una chiave di lettura su agevolazioni e risparmio tasse alle Canarie che probabilmente non conosci . Non intendo scendere in politica ma se fosse possibile risparmiare un pò di tasse (magari il 22% d’Iva) ti interesserebbe?

Chi decide di andare a vivere nelle Canarie deve sapere che il REF (regime economico fiscale canario) non prevede l’Iva (nel senso che non esiste) infatti anche le aziende che fatturano nell’arcipelago non fatturano con Iva.

Venendo a vivere nelle Canarie e vorrai comperare un servizio dall’Italia o resto d’Europa dove vige l’Iva, ti fattureranno senza includere il 22% o l’aliquota relativa allo stato da cui stai comperando.

Questo a livello privato, ma anche le aziende o liberi professionisti / consulenti ne traggono vantaggio. Alla stessa maniera chi viene a vivere alle qui e decide di trasferirsi con la partita Iva o crearne una nuova quando offre un servizio ai suoi clienti italiani automaticamente non deve versare il giro Iva quindi può decidere 2 cose:
1) Intascarsi l’Iva che non versa creandosi un aumento istantaneo di stipendio del 22% rispetto a quando fatturava in Italia.
2) Fare uno sconto del 22% ai suoi clienti e diventare più competitivo nei confronti dei suoi concorrenti.
3) Fare un mix delle 2 cose e avere clienti più contenti e avere lui stesso un guadagno maggiore.

Sicuramente saranno tante le domande che ti starai ponendo. Per approfondire e avare informazioni sulle Canarie, ti invito a scaricare il webinar gratuito che trovi di seguito.

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Un esempio pratico ho comperato dei corsi di formazione a cui poi ho partecipato che si svolgevano in Europa (Italia compresa). Il fatto di fatturarli a una entità alle Canarie ha fatto si che risparmiassi oltre 1200 euro d’Iva. Bel risparmio non credi?

Altro esempio pratico. Ho acquistato una telecamera su un sito internet americano (Amazon) lo conoscerai immagino. La telecamera costava in media 400 euro. L’ho trovata online a 352 euro , l’ho comprata e per effetto dell’assenza Iva l’ho pagata solo 297 euro compresa la spedizione alle isole Canarie (un risparmio di circa 100 euro). Non male pagare oltre il 20% in meno vero?

Altro esempio vedi questo articolo di acquisto su acquisto in Amazon senza iva.

Per non parlare comunque della diminuzione di tasse che prevede il REF canario rispetto alle attuali tasse italiane.

Dunque ecco come risparmiamo tasse qui, ma un altro vantaggio interessante sono gli aiuti a fondo perduto che si alternano a periodi di erogazione e di ” pausa”per apertura nuova attività, si tratta d’aiuti erogati a lavoratori autonomi che aprono un’attività per la prima volta alle Canarie che arrivano fino a 7000 euro a fondo perduto che decidono di venire a vivere nelle Canarie e lavorare (aprire una nuova attività).

Questi aiuti sono da impiegare per comperare attrezzature utili allo svolgimento dell’attività che vai ad aprire, puoi comperarti un auto, un cellulare, un computer, un tablet, un forno per la pizza, dei tavoli da lavoro… Insomma attrezzature relazionate con la tua nuova impresa per le quali sia richiesto un investimento.

Sono tanti gli imprenditori che ci contattano perché stanchi della pressione fiscale italiana e intenzionati a creare un nuovo business alle Canarie; spesso citiamo un imprenditore si Roma che qui alle Canarie a fronte di 104.000 euro di utile ha pagato solo 2650 euro di tasse. Interessante?

Per questo abbiamo studiato un servizio di assistenza per tutto l’iter burocratico relativo alle società Canarie che permette di realizzare il nuovo progetto in tutta sicurezza. Nel caso fossi un imprenditore e stai pensando anche tu di creare una nuova impresa alle Canarie, ti invito a consultare di seguito i dettagli del servizio, potrebbe fare al caso tuo.

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Contattaci per qualsiasi ulteriore informazione.

Marco Misto

Gran Canaria, 10 mete poco conosciute dai turisti

Quando si parla delle Canarie in generale la prima cosa a cui si pensa sono le bellissime spiagge dorate, meta di moltissimi turisti.

Le spiagge più conosciute sono quelle di Las Canteras, le Dune di Maspalomas, Amadores e Anfi del Mar, ma molti turisti non sanno che facendo meno di un ora di strada in macchina si possono trovare posti magici, nascosti ed alcuni mai visitati neanche dagli stessi nativi.

Vediamo insieme le 10 mete meno conosciute dai turisti che non potrai perderti a Gran Canaria:

Puerto de Las Nieves:

Si trova nel municipio di Agaete, nella zona nord dell’isola. È un piccolo villaggio di pescatori ricco di colori e molto frequentato dai locali soprattutto la domenica. Da qui potrete trovare giornalmente traghetti che collegano le isole tra di loro.

La piccola spiaggia è caratterizzata da ciottoli e rocce nere tipiche dei litorali di queste zone e che risaltano l’acqua verde cristallina del mare. Nel piccolo porto potrete trovare una via fronte mare con molti ristoranti tipici di pesce.
Vicino al porticciolo potrete trovare il Dedo de Dios, una formazione rocciosa a forma di dito rivolto verso il cielo, purtroppo danneggiata nel 2005 a causa di una tormenta tropicale, ma è ancora visibile una parte.
A pochi minuti di camminata dal posto troverete le piscine naturali, riparate dal mare aperto, dove potrete rilassarvi, prendere il sole e vivere un’esperienza unica.

Barranco de Guayadeque:

Il barranco (burrone) di Guayadeque si trova nel centro dell’isola, nel comune di Aguimes a pochi minuti d’auto dall’aeroporto. Questa è meta bella da visitare sicuramente durante la stagione dei mandorli in fiore che esaltano il verde della vegetazione circostante.

Percorrendo in auto una strada asfaltata è possibile imbattersi nelle cuevas (grotte) tipiche abitazioni nella roccia tuttora abitate, fino ad arrivare ad alcuni ristoranti tipici realizzati proprio in queste caverne, dove potrai provare i prodotti tipici dell’isola ed godere di una vista mozzafiato.
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Teror:

È un piccolo paesino situato nella zona centro orientale dell’isola.  I suoi colori eccezionali  esaltano la tipicità del posto. È conosciuta per la Virgen del Pino, patrona dell’isola che ogni anno, nel mese di settembre, raggruppa moltissime persone che partecipano alla Romeria (pellegrinaggio).

Passando nelle vie del centro storico puoi fermarti ad ammirare edifici colorati e balconi tipici dell’architettura dell’isola, fino ad arrivare alla piazza centrale, dove è situata la Basilica che accoglie appunto la Virgen.
Se ti trovi in questo piccolo villaggio la domenica, potrai trovare il famoso mercato al lato della basilica. Se invece sei un amante del verde, a pochi chilometri dal centro storico, potrai godere di passeggiate lungo i sentieri  di boschi ed aree protette o esplorare i barrancos (burroni).

Caldera di Bandama:

Riserva naturale situata a Santa Brigida, la caldera  è una conca formata dall’esplosione del vulcano Bandama. Con una profondità di circa 220 metri e 1000 di diametro è una delle più grandi calderas delle Isole Canarie.

Se siete amanti delle passeggiate è possibile camminare per tutto il perimetro, oppure scendere fino al fondo della caldera (conca). Sulla vetta si trova un piazzale dove si può godere di una vista mozzafiato, e se il tempo è a vostro favore, potrete vedere anche l’isola di Fuerteventura.

Jardín botánico:

Conosciuto anche come Jardín canario si trova nella parte nord dell’isola precisamente a Tafira. Con un’estensione di circa 27 ettari è il più grande giardino botanico di Spagna e il più conosciuto d’Europa.
Ospita principalmente piante e fiori tipici dell’arcipelago canario, oltre ad altre specie di origine delle Isole Azzorre, di Capo Verde e di Madeira. Il giardino era stato creato con l’intenzione di proteggere la flora autoctona dell’arcipelago.
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Bufadero de la Garita:

Situato a Playa del Hombre nella zona di Telde, il bufadero è una formazione geologica tipica dell’isola. L’effetto tipico è dato grazie alla formazione naturale delle rocce vulcaniche di basalto che presentano dei buchi/pozzetti che ricevono acqua spinta dall’oceano attraverso una cavità sottomarina e viene poi espulsa attraverso i vari orifizi creando un getti d’acqua che possono raggiungere grandi altezze.
Lo scenario è davvero spettacolare e assicurato. Il luogo è facile da raggiungere in auto, in quanto trovate un parcheggio proprio a pochi passi dal mare.

Tufia:

Tufia si trova nel municipio di Telde ed è un piccolo villaggio di pescatori. La sua spiaggia, la playa di Tufia, con sabbia nera vulcanica, è adatta per fare  piccole passeggiate godendo della tranquillità di questo caratteristico luogo.
Tra Tufia e Aguadulce troviamo un giacimento archeologico formato da piccole caverne e case di pietra. Non aspettatevi molto da vedere, questo paesino è davvero piccolo, ma assolutamente da non perdere!

Vegueta:

È il quartiere storico di Las Palmas, la capitale dell’Isola. Il barrio (quartiere) offre molte attrazioni storiche e musei da visitare, come ad esempio la Plaza San Antonio Abad dove troviamo la ermita (eremo), un piccolo edificio simile a una cappella e un altare con un artistico stile barocco. A pochi passi potrete trovare anche la Casa Museo di Cristoforo Colombo e il centro atlantico di arte moderna.
Altra tappa da non perdere di Vegueta è la Plaza de Santa Ana, una grande piazza dove troviamo la maestosa cattedrale, la Casa Consistorial, edificio emblematico dell’ Ayuntamiento (Comune) e il palacio Arzobispal e la Casa Regental.
Caratteristica principale della piazza sono le statue a forma di cane, Perros de Santa Ana. Si dice che furono un regalo alla città dato da un impresario britannico residente a Las Palmas nel lontano 1895.
Terza tappa è la Plaza y ermita del Espíritu Santo. Qui potrai trovare un ermita (eremo) del XVII secolo e alcuni edifici signorili. Al centro della pizza si trova anche una fontana di pietra con alcuni tipici fiori tropicali.
Se ti trovi nel quartiere di Vegueta e sei un amante della storia e dei musei non puoi perderti il Museo Canario, dove potrai trovare racchiusa tutta la storia degli aborigeni.
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Charco Azul:

Sei un amante del trekking? Vuoi immergerti nella natura e lasciarti alle spalle per alcune ore lo stress? Allora ti consigliamo di visitare il Charco Azul, nel villaggio di El Rosco, nel municipio di Agaete.

Un piccolo angolo di isola che pochi turisti conoscono. Questo luogo magico, sottovalutato da chi passa per il piccolo paesino, offre ben oltre la bellissima vista che si ha dalla strada principale. Se ci si spinge all’interno si può ammirare coloratissimi fiori che contrastano con il verde acceso dei campi offrendo uno spettacolo naturale.
Per arrivare al Charco Azul dovrai addentrarti camminando nei canaloni (fattibili anche da bambini e dai meno esperti del trekking) per circa 4 km fino ad arrivare a una piscina naturale.
In base alla stagione potrai trovare più o meno acqua, e se ti rechi nella stagione delle piogge potrai trovare anche una bellissima cascata e perché no, magari godendo della tranquillità facendo anche un bel bagno fresco.

Los Azulejos de Veneguera:

Sono stratificazioni nella montagna formatasi moltissimi anni fa dall’eruzione del vulcano e la solidificazione del magma che, con il passare degli anni, ha creato questi grandi monumenti naturali. La loro particolarità è il colore verde/azzurro delle montagne, una piccola tavolozza immersa nella natura certificata come punto di interesse geominero di Spagna.
 Percorrendo la strada principale che da Playa de Mogan porta al paese di Veneguera, che costeggia queste fantastiche montagne, potrai godere di questo bellissimo spettacolo. Se ti spingi con semplici camminate nella stagione delle piogge potrai vedere anche alcune piccole piscine naturali e cascate.
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Canarie, “Carpe diem!”: adesso o mai più

Lo ammettiamo: abbiamo calcato la mano nel titolo, ma in questo articolo troverai una analisi che sicuramente ti farà riflettere su quanto ultimamente accaduto e forse il fatto che non si torni a ripetere dipende proprio da te, soprattutto nel momento in cui le cose  qui alle Canarie stanno cambiando e risulta sempre più difficile accedervi. Per qualcuno potrebbe addirittura essere troppo tardi.

Come Marco mi stai dicendo che io avrei potuto evitare i 35.058 Morti per o con coronavirus? (dati protezione civile aggiornati al 20 luglio 2020)

Ho visto file di camion nella provincia di Bergamo trasportare migliaia di bare, ho visto quotidianamente ospedali e strutture sanitarie al tracollo, ho visto persone morire nella più assoluta solitudine e ho visto la disperazione e impotenza dei famigliari che non hanno potuto dare conforto ai loro cari neanche in quel momento estremo. Seconde te potevo io personalmente evitare tutto questo?

La risposta ovviamente è no, ma abbiamo però alcune considerazioni da esporre per chi abbia deciso di vivere un’esperienza di vita differente e migliore, lontano da quegli orrori vissuti anche solo di riflesso, se non per motivi sanitari o famigliari, magari per motivi economici, aziende che hanno chiuso, economie rovinate, famiglie portate a vivere sulla soglia della povertà… dramma sul dramma.

Sia che tu sia un imprenditore, un investitore, o un pensionato o per chiunque abbia a cuore il proprio futuro e quello dei propri cari, volendolo cambiare in meglio questo non è mai stato il momento più giusto. Vediamo perché:

  • Il Coronavirus
    Dal punto di vista sanitario abbiamo già più volte spiegato come alle Canarie lo standard qualitativo di cliniche ed ospedali sia con il tempo migliorato a tal punto che alcuni ospedali sono diventati riferimento in Spagna.
    Non può mancare una considerazione iniziale sul Coronavirus, grande flagello sanitario e psicologico di questo periodo. Le Canarie hanno avuto un basso impatto, rispetto alla Spagna, per quanto riguarda i contagiati ma in particolare per coloro che hanno necessitato di cure mediche ospedaliere o intensive. Poco o meno di 200 persone, su una popolazione di oltre due milioni di abitanti, ha necessitato di cure intensive e gli ospedali canari non hanno mai superato una occupazione superiore al 60% nelle terapie intensive (UCI); questo potrebbe sembrare solo un dato statistitico ma secondo quanto dicono i medici, avere un posto assicurato in terapia intensiva in casi come quelli del coronavirus può fare la differenza tra sopravvivere e no. Non mi sembra poco.

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  • Il “lockdown” è stato seguito in maniera scrupolosa da parte dei cittadini. Il vantaggio di fare un “lockdown” a Marzo con una temperatura di 24 gradi costante, magari nella propria casa con piscina o in giardino con il barbecue è stato decisamente un valore aggiunto.
    Se mai per disgrazia tornasse a profilarsi un “lockdown” meglio viverlo alle Canarie di certo la situazione qui è stata ben diversa da quella italiana.

A tal proposito ascolta la storia di Anna ex infermiera che è rimasta bloccata a 3000 km da casa, lontano dai propri cari, avendo anche perso i documenti  proprio nel periodo del “lockdown”.

  • Il turismo e l’economia
    Tutti i Paesi del mondo, chi più e chi meno, hanno avuto un impatto economico negativo derivato dal Coronavirus. In Italia ed in Spagna si sono create realtà di forte crisi finanziaria per le famiglie e per i lavoratori, in particolare quelli autonomi che si sono visti chiudere la propria attività prima dallo Stato, e poi dalla scarsa affluenza dei clienti.
    Possiamo dire senza timore di essere smentiti che qui alle Canarie, essendo una comunità autonoma e quindi in grado di avere potere decisionale indipendente dal governo centrale in determinate materie, gli aiuti si sono materializzati in modo particolare per le aziende, per i dipendenti messi in ERTE (cassa integrazione) fino sicuramente a settembre, ed anche per i lavoratori autonomi.

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A nostro beneficio gioca anche il superavit economico  dell’anno precedente infatti lo scorso 15 giugno il consiglio dei ministri, in una disposizione addizionale al fondo Covid 19 ha autorizzato le comunità autonome a beneficiare dei propri superávit dell’anno anteriore per far fronte alla situazione del 2020. Per le isole Canarie il superávit in questione e’ di circa 300 milioni di euro.

Insomma le tante promesse tipiche dei politici qui hanno avuto in un buon numero di riscontri e per chi non sapesse cosa è il “superávit”, senza entrare in specifiche economiche o fiscali, vi basti sapere che è il contrario del deficit. Alle  Canarie nel 2019 sono avanzati parecchi soldi nelle casse della regione (oltre 300 milioni di euro); è arrivato il momento di beneficiarne.

E’ da tenere anche in conto che le Canarie ospitano annualmente circa 18 milioni di turisti e ci mettono poco a ripartire una volta riattivato il turismo in virtù di questa innata vocazione ad essere meta di ospiti stranieri. La crisi si fa sentire ma dura meno, proprio perché il PIL delle Canarie è fortemente ancorato al turismo.

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  • Il settore immobiliare
    Tolte le Cassandre che ipotizzavano il tracollo totale del settore immobiliare nei primi tre mesi di “lockdown”, ci stiamo rendendo conto che chi ha investito sulle case-vacanza (“Vivienda Vacational”) sta ricominciando ad aumentare il conto bancario proprio grazie alla ripresa del turismo stesso.
    Inoltre in questo periodo ci sono delle offerte di acquisto ed affitto davvero concorrenziali per i veri imprenditori che intravedono possibilità di business nei momenti di crisi
  • Gli allarmi meteo
    E’ il momento giusto per non sentire più parlare di Allarmi Meteo bombe d’acqua, zone a rischio idrogeologico, fiumi che tracimano, e quando magari va bene che non piove o grandina c’è invece un caldo afoso soffocante con tassi di umidità prossimi la 100% per i quali sudi solo stando fermo nel letto.  Immagina se capitasse in concomitanza  anche con un nuovo “lockdown”

E’ da tenere conto anche che ultimamente è sempre più difficile ottenere i documenti per entrare e stabilirsi alle Canarie e la situazione burocratica sta smaltendo le code di oltre 4 mesi di operatività e pratiche per cui è diventato anche complicato farsi ricevere rispetto a prima.

Aggiungi che alcuni commissariati di polizia ritengono di dover richiedere un requisito economico di 661,22 euro mensili a persona per poter dimostrare di aver diritto a vivere alle Canarie. Moltiplica questa cifra per una famiglia di 4 persone e capirai da solo quali cominciano ad essere le difficoltà per ottenere la residenza. Per fortuna abbiamo per il momento, ancora la maniera di risolvere questa situazione, ma non sappiamo per quanto.

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Mi chiedo: ma le persone che hanno già deciso di cambiare vita e sono ancora “con un piede in 2 scarpe”: non gli converrebbe darsi una mossa?

Stanno ancora pensando ma se poi il clima…ma se poi le case…ma se poi le tasse…

L’organizzazione mondiale per il Turismo ha definito le Canarie come luogo sicuro.

Se dovesse verificarsi un altro “lockdown”, preferiresti rivivere le scene e le situazioni vissute in Italia negli scorsi mesi o preferiresti magari essere qui a Gran Canaria bordo piscina?

Spesso dall’universo ci arrivano dei segnali che se ben interpretati ci fanno prendere le giuste decisioni. Chissà che tutta questa sofferenza che si è vista e vissuta in Italia questa primavera non sia un grande segnale e sia il momento veramente di “cogliere l’attimo”.

Alla fine dei conti le persone che decidono sono quelle che ottengono qualcosa nella vita, gli eterni indecisi rimangono fermi al palo e poi si accorgono solo dopo quanto gli costi lo stare fermi e non decidere mai.

Cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinarie la vostra vita.

( Cit. Robin Williams L’attimo fuggente)

Buona fortuna Marco Misto

Le psicosi divulgative sulle Isole Canarie

ripresa Canarie da covid

Ci è stata portata a conoscenza l’esistenza di un paio di aspiranti guru dei social che, nelle loro divulgazioni ai propri adepti, riferiscono cose e fatti assolutamente non veritieri sull’attuale situazione alle Isole Canarie. Tali affermazioni, causate per la maggior parte dalla non conoscenza della lingua spagnola, dal mancato approfondimento di alcuni argomenti e da una profonda ignoranza di base, potrebbero indurre a mostrare una realtà distorta delle Isole Canarie. Vediamo di fare chiarezza.

Chiunque abbia la facoltà di elaborare una propria idea su qualsiasi argomento in modo non superficiale, ha necessariamente l’obbligo morale di valutare le diverse realtà che ogni ragionamento richiede.
Farsi un’idea prevede solitamente di valutare i pro ed i contro, comparare tesi differenti, verificare quanto dichiarato ed alla fine giungere ad un proprio convincimento.

Premessa

Prima di affrontare l’argomento, teniamo a precisare che abbiamo le seguenti convinzioni, tutte motivate:
1) Il Covid-19 nel mondo esiste veramente, come pure i deceduti
2) Nessun governo ha agito in modo perfetto, d’altronde nessuno si sarebbe mai aspettata un’emergenza del genere
3) Per noi la Terra e rotonda, non esistono Satana, i 7 nani e Barbablù. Siamo abbastanza razionali da poter discernere tra i film e la realtà.
Precisato questo, chiunque abbia dubbi o convinzioni su quanto sopra e creda fermamente nelle politiche di sterminio di massa da parte di Bill Gates, illuminati, Rotshild o Rockerduck che sia, è pregato di premere “indietro” sul browser.

La Pandemia e la disponibilità assistenziale

La pandemia del Covid-19 ha provocato danni tremendi in tutto il mondo e non solo inerenti alla pandemia stessa, ma anche a tutto l’indotto, tra cui, nel nostro caso, il turismo e la sicurezza sanitaria.

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Le misure che deve intraprendere un’isola rispetto ad una città del continente sono profondamente differenti, dal momento che la gestione di un virus, per quanto pericoloso sia, è assai più gestibile su un’area smisurata (possibilità di coinvolgere altri ospedali, confinamenti, strutture sanitarie) piuttosto che su un’area limitata, l’isola appunto, dove la capacità assistenziale deve essere auto-sufficiente non potendo evocare trasferimenti aerei di routine verso il continente.

Pertanto, prima di tutto, la capacità assistenziale deve essere solida. Alle Canarie, con una ricettività simile a quella del Veneto e con una popolazione minore della metà, il problema della scarsità di strutture ospedaliere non si è mai realmente posto.

In una realtà di quasi 20 milioni di turisti annui, perlopiù nordici e quindi con alti standard sanitari, le strutture ospedaliere delle Canarie hanno sempre fatto fronte alla richiesta trovandosi sempre molto spesso con un livello di operatività inferiore al 60% della capacità totale.

Pertanto il picco della pandemia rilevato qui alle Canarie nel mese di Marzo non ha costretto i sanitari a creare situazioni di triage e nuove strutture: tutto è stato gestito con le risorse disponibili considerando anche il fatto che a seguito della legge di emergenza spagnola, gli ospedali privati (che sono molti qui alle Canarie) sono costretti a mettere a disposizione le proprie strutture come se fossero pubblici venendo quindi a creare una straordinaria capacità aggiuntiva della disponibilità assistenziale sia in termini di professionisti medici ed infermieri, sia in termini di strutture, terapie intensive ventilate incluse.

La Pandemia e la realtà turistica

A livello europeo le Canarie sono state una delle poche aree in cui la pandemia ha avuto il più basso tasso di mortalità. Sono anche l’area in cui si è verificato il minor numero di decessi nelle cosiddette residenze per anziani.

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Qualcuno potrebbe considerarla fortuna, altri invece organizzazione: il “lockdown” alle Canarie è partito subito nella forma più drastica: niente passeggiate, niente “sport”, niente autocertificazioni: tutti a casa. Alle Canarie, quando è iniziata la pandemia, c’erano 5 milioni di turisti ed eventi internazionali di grande affluenza come ad esempio il Carnevale. Nell’arco di meno di 3 settimane si è provveduto ad effettuare la più grande operazione di rimpatrio turistico mai fatta prima alle Canarie.

Decine di migliaia di turisti sono rientrati a casa dal momento che il rischio paventato era quello di coinvolgere loro stessi nel lockdown.
Le strutture alberghiere si sono chiuse, una dopo l’altra ed i lavoratori posti in uno stato di sospensione del lavoro denominato “ERTE” (più o meno simile all’italiana cassa integrazione).
Al fine di tutelare i lavoratori, il governo spagnolo/canario da una parte ha impedito i licenziamenti e dall’altra iniziato ad erogare aiuti prima di tutto alle fasce più deboli e poco dopo anche ad autonomi e piccole medie imprese.

La riapertura graduale e la bassa stagione

Ci sono volute 4 distinte fasi per un graduale ritorno alla normalità, ciascuna delle quali è durata dai 7 ai 15 giorni. Il monitoraggio dei possibili contagi è stato fondamentale per accedere alla fase successiva.

Il periodo da Maggio a Novembre alle Canarie coincide con la bassa stagione e il danno attuale dovuto alle chiusure delle attività dedicate al turismo è stato relativamente più limitato che non se si fosse verificato un blocco totale turistico nell’alta stagione.

Va detto che alle Canarie oltre la metà del proprio “PIL” è generata dall’indotto del turismo, per cui il blocco turistico è un’arma mortale per l’economia canaria.

Nel periodo da maggio a novembre, in condizioni normali, molte strutture alberghiere e turistiche ma anche bar, ristoranti, ecc. chiudono: alcuni per ristrutturazioni, altri per stagionalità. E’ quindi normale, in bassa stagione, emergenza Covid o no, che una buona parte delle strutture turistiche sia chiusa in bassa stagione alle Canarie. Se hai seguito in passato il blog di trasferirsi alle Canarie, ricorderai che spesso ho documentato hoteles  e ristoranti chiusi in luglio o agosto (negli anni passati) e ho sempre spiegato che la stagionalità alle Canarie e’ esattamente l’opposto che in Italia.

Non si tratta di “fallimenti”  ma semplicemente della sovrapposizione di due eventi: l’ERTE (se non ci sono turisti inutile e costoso aprire lo stesso), e la chiusura stagionale.

D’altronde non ci risulta che ad esempio in Febbraio a Riccione ci siano “movide” con attività notturne e spiagge aperte, come del resto in una qualsiasi località turistica in bassa stagione. Definire “fallita” un’attività che chiude per stagionalità significa definire eccezionale che a Gennaio in Italia la gente non faccia il bagno in mare il Liguria o che nessuno metta gli sci ad Agosto a Madonna di Campiglio.

Certo quest’anno hanno molti esercenti hanno approfittato e beneficiato degli aiuti governativi per rimanere chiusi in bassa stagione, cosa che non tutti facevano negli anni precedenti, ma non si può certo definire questa strategia il “fallimento delle attività che non riapriranno mai più”.

Le chiusure definitive dovute al Covid ci sono state ma perlopiù associate ad attività già in crisi prima del lockdown. Nessuna struttura economicamente solida può passare dall’attività al fallimento a causa di un blocco di tre mesi.
Ricordiamo infine che qui il sistema bancario eroga credito e che i prestiti coperti da garanzia dello Stato sono stati tutti erogati.

 

La situazione attuale

Le Canarie, essendo una delle mete europee più richiesta in virtù delle facoltà terapeutiche del proprio clima e dell’eterna primavera, stanno lentamente riaprendo le strutture ricettive ed il relativo indotto grazie alla ripresa graduale dei voli.

Nonostante l’ERTE sia esteso in alcuni casi anche sino alla fine dell’anno, si sta assistendo ad una progressiva ripopolazione turistica al punto che alcuni hotel sono già nuovamente al completo e con previsione di sold-out anche per il periodo di alta stagione (da Novembre ad Aprile).

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Gli appartamenti adibiti ad affitto turistico si stanno riempiendo anche in bassa stagione visto che diversi hotel hanno deciso di aprire più avanti e il turismo locale e nazionale si sta riversando proprio nelle case private ovviamente a prezzi più bassi che nell’alta stagione.

Certamente rimane l’incognita di nuovi focolai e cosa succederà nella stagione autunnale ed invernale per quanto riguarda il Covid-19. Nessuno può certamente sapere come andrà a finire in virtù del fatto che ci si muove senza avere una reale cura che limiti il contagio. Tuttavia questo è un problema a livello mondiale, non solo relativo alle Canarie.

La teoria del “martello e la danza” dove per martello si intende il “lockdown” e per danza le variazioni dei contagi giornalieri dopo il “lockdown” non viene smentita neppure alle Canarie. Molto probabilmente terminerà con il vaccino o con la cura definitiva. Per ora si è in ballo e tocca ballare.

La crisi immobiliare?

In soli 3 mesi non è possibile profetizzare fantomatici tracolli del mercato immobiliare. Come prima citato, le Canarie sono isole che vivono sul turismo, pertanto qualsiasi crisi basata su uno stop dello stesso si risolve nel momento della ripartenza.

L’ investitore straniero NON ha fatto un passo indietro negli investimenti o nella gestione degli attuali cantieri aperti a causa di 3 mesi di blocco. Persino i piccoli titolari di appartamenti stagionali stanno ricominciando ad avere profitti giá dal mese scorso dopo il “lockdown”.

Il fatto che ad un motore manchi benzina in un particolare momento non significa affatto che il motore sia rotto. Alle Canarie la benzina è il turismo ed oggi vi stiamo scrivendo con un clima mite e 24 gradi, esattamente come lo è da un migliaio di anni. Ci prepariamo a fare nuovamente il pieno!

Conclusione

Se non vuoi crearti confusione sulla reale situazione alle Canarie, evita di frequentare fantomatici gruppi facebook o canali  youtube  animati solo da rabbia, desiderio di “gufare” su chi , come te, può andare  a stare meglio di loro, evita di credere a tutto quello che ti propongono su internet senza una razionale valutazione, non credere neanche a noi, magari vieni di persona e verifica personalmente, ricordandoci di accendere sempre il lume della ragione quando si fanno valutazioni così importanti come quelle di un cambio vita o sulla creazione di una nuova società,  senza farsi condizionare da dissacratori o psico divulgatori di profezie auto avveranti e chi più ne ha più ne metta.
Abbiamo qualche consiglio da dare a questi divulgatori di psicosi sulle Canarie. In altre culture vengono definiti “cazzari”, ma noi ci limitiamo ai termini medici.

  1. Prima di tutto iniziare a farsi una vera cultura, basata sul sapersi mettere in discussione, di non avere l’arroganza della verità assoluta ma l’umiltà tipica del ricercatore della verità.
  2. Non speculare sui drammi altrui per vendere magliette, merchandising o fare cassa.
  3. Imparare la lingua spagnola. Questo è un obbligo perché da molti discorsi si capisce che la totale ignoranza della lingua e quindi dell’apprendimento porta a conclusioni completamente sballate

Ti do appuntamento ad un prossimo articolo dove smetteremo di perdere tempo con gli  psico “cazzari” e torneremo a parlare di realtà Canarie.

Nel frattempo dai un occhio a questo articolo di qualche tempo fa sulla stagionalità e sulla ricerca di lavoro e sulla chiusura di hotel e ristoranti in bassa stagione.

A presto Marco Misto