Immobili alle Canarie – Calo dei prezzi.

Alle Canarie il Covid   sembra contagiare oltre che gli esseri umani anche gli immobili. L’attuale pandemia ha influenzato il mercato immobiliare canario provocando un calo dei prezzi sugli immobili in vendita.

Si è registrata anche una diminuzione del 10% sugli affitti dovuto principalmente all’immissione sul mercato di circa 7000 appartamenti che sono stati convertiti da turistici a residenziali.

Per quanto riguarda invece i prezzi di vendita degli immobili alle Canarie stiamo assistendo a un calo dei prezzi del  6% secondo uno studio condotto da BBVA research.

È il 2020 L’anno in cui il mercato immobiliare delle Isole Canarie ha subito un maggiore shock a causa del Covid, anche se le conseguenze non sono state poi cosi intense. Si sono verificati dei tagli e di prezzi e di riduzione delle operazioni sia per gli affitti che per le vendite delineando un trend che vedeva un rallentamento del mercato già registrato nel 2019.

Ad ogni modo, il settore immobiliario canario ha retto molto bene alla pandemia Covid; se si pensa che nel 2020 abbiamo assistito a una diminuzione del PIL canario del 15%

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Gli ammortizzatori sociali come l’ERTE (cassa integrazione) , hanno attutito gli effetti della crisi soprattutto a livello immobiliare, infatti hanno permesso agli affittuari di continuare a pagare regolarmente gli affitti di casa e questa sembra essere una delle ragioni per cui il mercato degli affitti ha tenuto oltre la media nell’arcipelago canario, oltre al fatto che si è riuscito a negoziare accordi tra inquilini e proprietari,  concordando dilazioni o riduzioni della mensilità.

José Saavedra agente di Venportucasa Inmobiliaria e membro dell’associazione dei professionisti immobiliari Club Noteges spiega che che il consiglio delle società immobiliari ai proprietari è di fare in modo di trovare un accordo nel corso dell’anno con l’inquilino.
«Cercare un’altra persona comporta delle spese. È meglio chiudere un anno con le modifiche e dopo tale periodo si analizza e si decide”, afferma Saavedra.

La stessa posizione è presa Remax che si trova d’accordo sul fatto che normalmente si riescono a raggiungere accordi anche se ci sono dei ritardi nelle richieste da parte degli inquilini e ritardi nei pagamenti.

Tutti concordano su un punto chiave: la cosa importante é che si trovino delle soluzioni affinché l’inquilino non vada via.

Come dicevamo la registrazione di una riduzione del prezzo del 10% si è prodotta per un abbassamento dei prezzi, causando una rallentamento della domanda e una crescita dell’offerta per il ritorno al residenziale di circa 7.000 immobili destinati ad uso turistico che rappresentano circa il 25% degli immobili turistici operativi. Questa tendenza già si delineava verso la fine del 2019 come indicato dallo studio di bbva research.

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La riduzione dei prezzi degli immobili in affitto registra in media un calo dai  700 euro passano a circa 630 Euro dipendendo dalla zona. Questo calo si registra dopo circa sei anni in cui i prezzi sono andati sempre aumentando. Come sempre ci sono zone che si vedono più o meno interessate a seconda della ubicazione più o meno turistica.

Alcuni esperti avevano previsto un caos nel mercato immobiliare per il passaggio di immobili da turistici a residenziali, invece non è stato così.
La crescente richiesta, fra l’altro non soddisfatta, di immobili turistici negli ultimi 2 anni ha a sua volta ammortizzato il calo dei prezzi che i più pessimisti ipotizzavano e allo stesso tempo si e’ risolto il problema della carenza di unità alloggiative residenziali.

Oggi i proprietari possono ancora fare una selezione sul profilo degli inquilini  al fine di evitare insolvenze e si stima che questa situazione perdurerà almeno fino a quando saranno presenti i sussidi dovuti alla precarietà dell’afflusso turistico.

Savedra afferma che non è improbabile che si assista  in  ritardi nei pagamenti degli affitti, fino a quando il turismo non sarà riavviato e questa è una visione condivisa anche da altri esperti, che ritengono che lo sviluppo del mercato immobiliare residenziale dipenderà dall’evoluzione che avrà il turismo.

Per quanto riguarda l’evoluzione del  mercato dei locali commerciali, le previsioni sono meno rosee.

Attualmente l’immobile commerciale è quello che maggiormente sta soffrendo:
molte sono le attività commerciali in tutto il mondo e dunque anche alle Canarie che stanno chiudendo a causa della situazione economica.

La previsione è che gli “sfitti” tenderanno ad aumentare se l’andamento economico seguirà per molto altro tempo su questa strada.

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Per quanto riguarda la numerica,  il settore delle vendite nel mercato immobiliare alle Canarie è stato registrato un calo delle operazioni del 22% nel periodo Covid (dati di novembre 2020), Secondo la Statistica su trasmissioni e diritti di proprietà dell’INE, (Istituto Nazionale di Statistica in Spagna).

Rispetto alle 19.817 dell’anno precedente sono state chiuse 15.393 vendite Nei primi undici mesi dell’anno.

Questo dato ha trovato la spiegazione logica nel fatto che il Covid che ha causato un blocco notevole di afflusso di acquirenti stranieri che rappresentano solitamente il 30% delle transazioni di compravendite totali effettuate.

In definitiva, la pandemia non ha causano un brusco calo del mercato immobiliare e gli esperti si dicono fiduciosi che per il 2021 si assisterà ad una buona risposta degli acquirenti, animati ad acquistare  anche da un leggero calo dei prezzi, cosí  come accaduto per quest’anno.

Il broker Remax Arcoiris afferma che “Ci sono ancora persone che hanno un lavoro e hanno bisogno di una casa“. Il calo sul prezzo delle vendite nelle isole è di solo un 6%, addirittura assente in alcune zone e questo è un punto a favore del mercato immobiliare.

Gli esperti ci segnalano che sarà inevitabile che molte persone, soprattutto straniere, andranno alla ricerca di affari immobiliari alle Canari,  ma sembra, al momento  la maggior parte dei venditori possa resistere senza dover svendere.

Al momento il mercato sta tenendo al di sopra delle aspettative.