Le Canarie arriveranno a chiudere il 2023 con oltre 19 miliardi di Euro provenienti dal turismo.

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La consigliera del Turismo e dell’Occupazione, Jéssica de León, ha anticipato che l’arcipelago potrebbe chiudere il 2023 con un record di fatturato, superando i 19 miliardi di euro.

Il numero di alloggi per questa stagione invernale aumenterà del 9,5% rispetto alla stessa stagione dell’anno precedente, e le prenotazioni rimangono solide.

La consigliera del Turismo e dell’Occupazione, Jéssica de León, ha dichiarato martedì scorso al Parlamento delle Canarie che i dati sull’attività turistica per la prossima stagione invernale sono “molto positivi”, con quasi 10 milioni di posti aerei programmati per le isole e un aumento delle prenotazioni.

“Affrontiamo con ottimismo il futuro del settore a partire da questo inizio di corso, in cui le Canarie continueranno a guidare la ripresa turistica”, ha affermato de León durante la sua prima intervenzione davanti al plenum della Camera regionale. In questo modo, la stagione invernale manterrà la tendenza positiva registrata nella prima metà del 2023.

Secondo quanto anticipato dalla consigliera, per la stagione invernale – che va da novembre 2023 a marzo 2024 – sono stati programmati più di 9,6 milioni di posti aerei per le Canarie, il che rappresenta un aumento del 7,6% rispetto all’anno precedente e del 33,5% rispetto all’inverno del 2019. Inoltre, il prezzo medio degli alloggi in hotel è aumentato del 25% rispetto al 2019, il che si traduce in una maggiore spesa turistica nella destinazione.

“Se queste tendenze si consolidano, le Canarie potrebbero chiudere il 2023 battendo il record di turisti del 2017, raggiungendo i 16,2 milioni di visitatori e ottenendo al contempo un fatturato storico di 19 miliardi di euro”, ha sottolineato la consigliera.

Nonostante i dati previsti per questa stagione invernale siano ottimisti, de León ha affermato che la consigliera non dimentica “i rischi che minacciano la nostra principale attività economica”. Tra questi, ha citato la difficile situazione economica che stanno attraversando la Germania e il Regno Unito, mercati chiave nelle Canarie, che si aggiungono all’ingresso delle Canarie nel mercato delle emissioni a partire dal 1° gennaio e all’aumento delle tariffe proposte da Aena, che secondo lei “aumenteranno il prezzo dei biglietti aerei per un consumatore sempre più sensibile al costo finale dei suoi viaggi, riducendo la nostra competitività rispetto ad altre destinazioni non soggette a queste tasse, come l’Egitto o la Tunisia”.

Di fronte all’ingresso delle Canarie nel mercato delle emissioni, de León ha voluto approfittare della sua intervenzione al Parlamento per chiedere il sostegno di tutti i gruppi parlamentari, al fine di formare un fronte comune europeo che ottenga l’esenzione delle Canarie da queste tasse.

Di fronte all’Assemblea parlamentare, la consigliera ha sottolineato che il turismo genera il 32% del Prodotto Interno Lordo (PIL) della Comunità Autonoma, il 36% di tutti i posti di lavoro nell’arcipelago e il 35% delle imposte totali raccolte. Per questo motivo, ha affermato che il settore troverà sempre in lei “una ferma sostenitrice” e che lavorerà “non solo per attrarre visitatori, ma soprattutto per far sì che il turismo continui a essere il principale creatore di benessere sociale in quest’arcipelago”.