Natale alle Canarie. Un consiglio cambia mentalità o lascia stare

Natale alle Canarie. (Deluso!)

24 Dicembre 2016 – Ciao, anche per questo Natale alle Canarie, volevo cogliere l’occasione per fare un augurio fuori del normale a te e famiglia. Non so se mi stai leggendo in questo momento dalle Canarie o sei in Italia. Oramai questo è il mio ottavo Natale che passo alle Canarie e mi piacerebbe raccontarti alcune storie che ho vissuto (e mai raccontato) affinchè tu possa evitare di fare gli errori che molti italiani fanno quando cambiano vita: cambia, o adegua la tua mentalità! (per capire leggi fino in fondo).

Sicuramente sono tante le domande che ti starai facendo. Per questo ti invito a scaricare la mini guida gratuita che trovi di seguito.

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Nessuno ha una mentalità sbagliata, ma semplicemente qui è necessario approcciare una nuova vita con una visione diversa.

La mentalità italiana va bene in Italia e meno bene alle Canarie, la mentalità tedesca, va bene in Germania e meno bene alle Canarie, la mentalità inglese… Avrai già capito dove voglio arrivare.

Ricordo un episodio che fa sorridere…o forse no.

Era il Dicembre 2009 ed eravamo a Fuerteventura, c’era molto fervore i piccoli Matteo e Martina erano eccitati perché facevamo il pranzo di Natale in pantaloncini e maglietta a bordo piscina. Decido di acquistare un dolce in pasticceria per l’occasione e ci vado col piccolo Matteo, mentre Martina aiuta mamma Amalia in cucina a terminare gli antipasti.

La scelta ricade su una specie di soffice ciambellone con frutta candita e zucchero in superficie farcito con molta panna. (ho scoperto solo un anno dopo che è il dolce tipico natalizio Canario che si chiama “Roscòn de Reyes”.

Rientro a casa e facciamo il pranzo in famiglia in un clima per noi innaturale, bordo piscina tra le palme e le sterlizie in fiore all’aperto in maniche corte, una stupenda tovaglia di carta colorata e piatti in plastica invece del solito servizio “bello”, una tranquillità fuori dal comune, un silenzio rotto solo dal canto degli uccellini, finchè finalmente arriva i momento del dolce!

Amalia porziona le prime fettine di torta e le serve… Buonissima! Matteo è il più rapido ad azzannare la sua fetta quando…Dannazione! Tra un morso e l’altro gli capita sotto i denti una statuina di porcellana!

“Porca vacca dico io”, meno male che non si è rotto un dente o non lo ha ingoiato, ma che cavolo di standard igienici qui alle Canarie, se fosse stato in Italia non sarebbe successo, poi io che lavoravo nell’alimentare ero particolarmente sensibile.

Vabbè proseguiamo tra dissensi e considerazioni negative sul “fare canario”. Matteo fa il bis e gradisce un’altra fettina di dolce; è Natale possiamo concedercelo. Sembrava un PacMan che azzannava la ciambella quando a un certo punto, proprio come un PacMan cambiò di colore in volto ed espressione e schifato tira fuori di bocca una pallottola di cellophane con dentro una fava cruda! ” Blheeee che schifo papà!”

Bhe questo è troppo dico, che schifo ma come cavolo lavorano alle Canarie, ora glielo vado a dire vado a protestare, Matteo addirittura disse che avremmo potuto “denunciarli”, e giù ancora a disquisire sul livello di preparazione d’igiene e di servizio canario. Morale ci siamo rovinati il Natale auto contaminandoci il cervello con messaggi negativi”.

Pensa come mi sono sentito idiota per come mi sono comportato quando l’anno successivo ho scoperto il significato della statuina e della fava e che quello è il dolce tipico canario e dal tempo dei tempi viene sempre preparato in quella maniera e che non c’è Natale ed Epifania  senza Roscòn de Reyes…

Come vedi ci sono tante cose da scoprire quando si decide vivere in un altro posto. Nel report gratuito che trovi qui, scoprirai tutto quello che nessuno ti dice.

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Mi sono sentito idiota non perché non ne conoscevo il significato, ma per come avevamo reagito, come ci eravamo “avvelenati” inutilmente il giorno di Natale e che Matteo avrebbe dovuto essere festeggiato come il Re della festa e che avevamo vissuto una bella tradizione come una incazzatura “Regale”. Per cosa?

Altra situazione che più che sorridere fa molto riflettere, mi si presenta una signora (cantante lirica che si è trasferita nel nord di Gran Canaria, diceva di essere insoddisfatta, nei suoi toni traspariva sempre rancore, verso i canari, secondo lei erano chiusi, l’avevano “fregata per la casa” facendole pagare dei mesi di anticipo perché lei non aveva ancora una busta paga x garantire il pagamento dell’affitto, col cambio stagione aveva 80% di umidità in casa e non poteva cantare, faceva tutto schifo, addirittura mi raccontava che avevano cercato di manipolarla “di convertirla”: mi disse

” Pensa dove sono arrivati, un giorno mi sono presentati con un vestito canario e volevano addirittura che mi vestissi come loro! Gli ho detto no io sono italiana e resto italiana!” Hai capito Marco hanno tentato di convertirmi!”

Bene va detto che quel giorno era “el dia de Canarias” una festa bellissima in cui tutti vanno in giro per strada a ballare cantare e spensierati sfilano e ridendo, e volevano semplicemente coinvolgere la signora che come immagini stava facendo un pò di fatica a integrarsi… (la festa popolare che trasmettono anche in televisione), ma a parte il non sapere cosa succede in quella giornata, la cosa che è molto triste è vedere sempre tutto nero, tutto negativo, sentirsi manipolati, pensare che alle Canarie siano tutti indietro, pensare che siano sempre li a fregarti, vivere eccessivamente prevenuti, criticare per il mare che “in Sardegna è molto più bello”, criticare come “guidano i canari…

“Questi canari non sanno guidare, in Italia questi non durerebbero neanche un giorno in tangenziale a Milano”.

Il cibo è diverso dall’Italia, ci sono molti piatti tipici veramente buoni ma come al solito troviamo chi si ferma dopo qualche giorno solo nella zona turistica a livello superficiale giudica e pensa di aver già capito tutto, anche sul cibo ovviamente:

” Che schifo!  In Italia si mangia meglio, vuoi mettere come si mangia in Italia! Qui alle Canarie fanno sempre le stesse cose, non hanno idea di come si cucini!”

Non so perché ma sotto Natale divento un pò malinconico, forse perché penso di più che in altri periodi dell’anno… Se ricordi bene  lo scorso Natale 2015 mi trovavo qui. Noterai un velo di malinconia, anche lo scorso anno mi è successo qualcosa di simile… Forse perché mi fermo a riflettere; forse dovrò smetterla di pensare (come mi dicevano al militare i superiori).

Concludendo: mi ricollego al mio augurio per quest’anno: mi auguro che se tu hai intenzione veramente di venire a vivere alle Canarie oppure ti sei appena trasferito, possa passartela veramente bene, è necessario però pensarla in maniera un pò diversa da come la maggior parte degli italiani pensano: basta lamentarsi perché non trovi i biscotti del Mulino Bianco o perché la pasta Barilla costa di più che in Italia, basta lamentarsi che qui i canari sono “indietro” (secondo loro), basta lamentarsi per le case che non sono come quelle in Italia.

Per vivere quindi un Natale diverso, o per scoprire le Canarie a scopo di trasferimento, organizza un viaggio esplorativo che ti metta in condizioni di pianificare il tuo progetto con tranquillità e sicurezza. Di seguito trovi i dettagli per ricevere un preventivo senza impegno.

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Cerca di pensare a una nuova vita alle Canarie solo se veramente ami questa terra, se ti trasmette sensazioni positive, cerca di pensare non se le Canarie vanno bene per te ma piuttosto se tu puoi andare bene per le Canarie, perché ricorda: non potrai cambiare facilmente le Canarie ma le Canarie quasi sicuramente cambieranno te!

Ti auguro buon Natale, buone Feste e buona vita, ovunque tu sia.

Marco Misto

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