Alle Canarie un inestimabile tesoro sottomarino fondamentale per le nuove tecnologie.

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Le Canarie sono un arcipelago vulcanico e molte sono le montagne oceaniche sommerse. Un recente studio condotto dall’Istituto geologico e minerario spagnolo (IGME-CSIC) sulle riserve di materiali chiave per industrie come la produzione di veicoli elettrici, pannelli solari e componenti elettronici ha rivelato che si possono trovare nelle croste di ferromanganese che ricoprono otto montagne sottomarine situate a sud-ovest di El Hierro.

Per ogni chilometro quadrato delle croste minerali delle Canarie si possono estrarre 130 tonnellate di terre rare e ittrio, fino a 215 tonnellate di cobalto, 92 tonnellate di nichel, 39 di rame, 50 di vanadio, 13 di molibdeno oltre a quasi 9.400 tonnellate di manganese e quasi 9.300 di ferro.

Il mercato delle terre rare è attualmente un mercato con un fatturato di circa 9 miliardi di euro all’anno, dominato dalla Cina, che rappresenta un terzo delle riserve mondiali.

Il colosso asiatico è il principale fornitore del settore, con 140.000 tonnellate l’anno, pari al 58,3% della produzione mondiale di terre rare (dati 2020), seguito dagli Stati Uniti, con il 15,8%; Birmania, con il 12,5%; e l’Australia, con il 7,1% ( “Journal of Earth System Science”, agosto 2022 ).

Gli autori del lavoro guidato dall’IGME sottolineano che

“Con questi dati è possibile proporre l’estrazione degli elementi (minerali dai monti sottomarini delle Isole Canarie) in due fasi, per ottenere il massimo sfruttamento minerario dei metalli interessanti, considerando le terre rare non solo come sottoprodotto, ma in gran parte delle casse come metallo primario, insieme al cobalto e al nichel”

Lo sfruttamento di queste risorse, nel rispetto dell’impatto ambientale, porterebbe ancora più interesse degli investitori verso l’Arcipelago (e di conseguenza più lavoro).