Comprare casa alle isole Canarie e Baleari aumenta la felicità secondo Spain Happy Index

Fonte idealista -es
Quando si tratta di acquistare una casa, ci sono diversi fattori che vengono presi in considerazione per decidere il luogo, ma in generale si valutano la qualità della vita e le condizioni climatiche. In questo senso, l’arcipelago delle Canarie sarebbe il più apprezzato in Spagna, posizionandosi al primo posto, insieme alle Baleari, che occupano il secondo posto, secondo la classifica Spain Happy Index, elaborata da Sonneil, la società tecnologica spagnola specializzata nella vendita di seconde case.

Secondo questa classifica, sono proprio i due arcipelaghi, Canarie e Baleari, a occupare le prime posizioni con 83 e 81 punti, rispettivamente. Seguono molto da vicino la Costa Blanca, la Costa Cálida e quella di Almería con 79 punti.

Come afferma Alfredo Millá, CEO di Sonneil, “i dati riflettono che le zone costiere continuano ad essere le zone meglio valutate per l’acquisto di una casa. Queste informazioni sono molto utili per noi, perché ci permettono di determinare dove concentrare i nostri sforzi come società di commercializzazione”.

Lo Spain Happy Index analizza una vasta gamma di fattori che contribuiscono alla decisione del luogo in cui acquistare una casa, come il clima o le infrastrutture disponibili: la vicinanza a scuole, ospedali, università o aeroporti, tra gli altri. La vicinanza o lontananza di questi servizi di base è un fattore chiave che influenza la qualità della vita dei residenti.

I giorni di sole: il fattore decisivo per l’acquisto di una casa

La luce solare influisce sullo stato fisico e mentale delle persone. Infatti, si dice che il sole ci renda più felici attivando la produzione di vitamina D nel nostro organismo, con molti benefici per la nostra salute.

Non è quindi sorprendente che il fattore decisivo per l’acquisto di una casa possa essere la quantità di giorni di sole di una città. In questo senso, sono due le coste andaluse che godono di più giornate soleggiate: Almería e Huelva, con 302 giorni all’anno. A queste località si aggiungono la Costa del Sol, la Costa Blanca, quella di Cadice e la Costa di Azahar.

“Goderne di così tanti giorni di sole è una fortuna che rende la Spagna una destinazione ideale per godersi la vita all’aria aperta, la vita sociale e gli ambienti naturali”, sottolinea Alfredo Millá. E aggiunge: “ma non è l’unico motivo che spinge a prendere la decisione. Altri fattori come la qualità delle spiagge, dei paesaggi naturali, l’accesso a attività culturali, ospedali…, sono importanti sia per gli acquirenti locali che per gli stranieri”.

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Temperature miti per essere più felici

La temperatura è un altro dei fattori che, secondo l’indice, viene preso in considerazione per posizionare le diverse destinazioni nella classifica. Con temperature medie di 20°C, le Canarie occupano la prima posizione. Seguono la costa di Huelva e di Almería, con 18°C e 17°C, rispettivamente.

Oltre alle temperature, c’è un altro elemento che rende le zone menzionate le migliori in cui vivere: pochi giorni di pioggia. Almería e le Canarie hanno, rispettivamente, solo 29 e 36 giorni di pioggia all’anno in media. Questo, unito ai giorni di sole e a un clima confortevole, rende queste zone una delle più felici del paese.

Baby Sitter Canarie

Baby-Sitting-Canarie

Il fatto che alle Canarie i figli piccoli si divertano più dei genitori è un dato consolidato. Spiagge, parchi a tema, parchi e giochi acquatici, esplorazioni sottomarine e naturali, corsi di vela, windsurf, go-kart e decine di altre attrazioni fanno sì che la vita di genitore alle Canarie sia molto facile per quanto riguarda il trovare il modo di fare divertire, a volte apprendendo, i propri figli.

Ciò non toglie che anche i genitori possano essere coinvolti in questo tipo di divertimenti. Ad esempio a Gran Canaria si organizzano quotidianamente spettacolari uscite in oceano per guardare delfini ed orche, viaggi in fuoristrada lungo le pareti dei vulcani lungo sentieri sterrati che si snodano in panorami mozzafiato, spettacoli di animali in libertà (non segregati in gabbie tipo zoo) come ad esempio aquile e pappagalli, ecc.

Le distese spiagge di sabbia poi sono un paradiso per i più piccoli, liberi di correre e giocare in riva all’oceano sempre con l’occhio vigile dei genitori e del numeroso personale di controllo (“bagnini”).

Come abbiamo già spiegato in precedenti capitoli, le spiagge alle Canarie sono tutte completamente gratis. Si può entrare in qualsiasi spiaggia senza pagare un “pedaggio”.

In alcune spiagge ci sono dei servizi accessori a pagamento quali cabine, sdraio, ombrelloni, ecc.
Ma torniamo ai figli piccoli. Il giorno è per loro; ma alla sera?

La vita notturna nelle isole Canarie è come una seconda giornata dedicata allo svago ed all’ozio. Centinaia di piccoli e grandi bar offrono il panorama dell’oceano di notte, costellazioni in splendida vista (il cielo notturno delle Canarie è unico, tanto è vero che ci sono prestigiosi osservatori astronomici).

Le recenti restrizioni anti-Covid hanno sicuramente limitato l’attività notturna, tanto per il coprifuoco che per le limitazioni agli orari. Tuttavia stiamo guardano avanti e, al tempo di quando stiamo scrivendo, tali restrizioni sono state rimosse (il coprifuoco) o limitate (gli orari di chiusura anticipati).

Diventa quindi un problema, per i genitori, affrontare la serata con i figli piccoli sicuramente stanchi della giornata di divertimenti. Ciò che è un piacere per uno non deve essere un dovere per l’altro, ed è giusto che i piccoli riposino la sera e la notte per ricaricarsi di energia per il nuovo giorno.

La Baby-sitter
Che fare? Lo staff di Trasferirsi alle Canarie ha pensato anche a questo nel ventaglio di servizi offerti ai propri clienti.

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In una terra straniera, difficile affidare i propri figli, la propria casa ad estranei che magari non parlano la nostra lingua, non ci possono fornire garanzie di fiducia (per il semplice fatto che non li conosciamo) e non abbiamo idea di come potrebbero comportarsi con i nostri piccoli.

Le garanzie di affidabilità, serietà e sicurezza possono essere legittimate solo da chi da decine di anni è sul territorio e sa selezionare personale corretto ed affidabile dal momento che lo si è verificato nel tempo.

Ad esempio non è pensabile affidare i figli ad una persona che non conosce la lingua o che tenta di interpretare dai gesti determinate esigenze.

La Baby-sitter deve essere una persona preparata, che sappia avere un occhio vigile, che giochi con i bambini ma allo stesso tempo mantenga lo stesso livello di educazione e disciplina dei genitori. Insomma, i genitori devo stare tranquilli e non avere il dubbio di avere affidato i propri figli alla persona sbagliata.

Trasferirsi alle Canarie seleziona persone dinamiche, preparate e adatte a trascorrere del tempo con i vostri figli e non solo per la notte, per esempio durante un viaggio esplorativo.

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Durante un viaggio esplorativo alle Canarie, si gira per istituzioni , visitano immobili o si fanno appuntamenti  con commercialisti o notai e risulta molto sconveniente e poco pratico avere i figli al seguito che si annoiano, non si godono la vacanza e continuano a ripeterti all’infinito “quanto manca” non lasciandoti concentrare sulla importante attività di esplorazione

Se hai pensato di fare un viaggio-esplorativo valuta la possibilità di farti aiutare nella delicata gestione dei tuoi figli per ottenere il massimo dalla tua esplorazione e per fare si che i tuoi figli non si stressino in pratiche burocratiche poco piacevole per i più piccini.

Lavorare Alle Canarie

LAVORARE ALLE CANARIE. Come ti aiutiamo a trovare lavoro.

Chiunque stia progettando un cambio vita alle Canarie si sarà
imbattuto nei gruppi social in cui si parla di lavoro alle Canarie. Allo stesso modo chiunque avrà ricevuto un’impressione negativa in base ai vari commenti, del tipo “qui non c’è lavoro”, “la disoccupazione è al 20%”, “le Canarie sono spianate”, ecc.

Noi riteniamo che il discorso non sia così semplicistico e soprattutto catastrofico come viene paventato. Al solito chi risponde in modo semplice ad una domanda complessa commette un errore di superficialità.

Abbiamo fatto questa premessa in quanto oggi è nostra intenzione fornire una risposta più articolata ed il meno possibile superficiale alle domande: “C’è lavoro alle Canarie?”, “Posso trovare lavoro alle Canarie”?

In una precedente puntata abbiamo parlato di “lavoratori smartworking” ossia liberi professionisti che spostano la propria sede ma senza intaccare il proprio lavoro e parco clienti.

Oggi parliamo di lavoro dipendente.
Prima riflessione:

Trovare lavoro alle Canarie è esattamente la stessa cosa di trovare lavoro in un altro Paese europeo, con la differenza che la gamma dei lavori disponibili non ne ha la stessa estensione.

Dunque, chi può trovare lavoro alle Canarie?
La risposta più ovvia è: chiunque, purché sia anche disposto a fare
lavori che non gli piacciano.
Tanto per fare qualche esempio, un maestro di sci ed un manutentore di stufe avrebbero rispettivamente zero e qualche minima possibilità
(nelle pochissimi zone fredde) di continuare l’attività qui alle Canarie.

Invece al contrario un astrofisico ed un biologo marino avrebbero le porte spalancate soprattutto se in possesso della conoscenza perfetta della materia.
Questo NON  significa che i lavoratori richiesti siano solo e prevalentemente laureati (che dovranno comunque “aggiornare” il
titolo di studio dall’Italia alla Spagna).

In periodi pre-Covid, le Canarie venivano visitate da oltre 14 milioni di turisti. E’ come se tutta la popolazione del nord Italia si riversasse nel Molise nell’arco di un anno.

Le strutture e gli indotti per gestire questi flussi turistici hanno bisogno continuo di lavoratori che potranno essere sia stagionali che legati da contratto a tempo indefinito.
Immaginate solo la catena di indotto di una grande struttura
alberghiera. Si parte da chef, camerieri, personale addetto, elettricisti, esperti informatici, idraulici, manutentori, addetti alla sicurezza, alle lavanderie, alle pulizie e via con una diramazione che arriva fino all’ultimo dei fornitori.

Ora, si spera che il periodo delle restrizioni Covid sia ormai in
prossimità di esaurimento.

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Possiamo pessimisticamente pensare che ancora per un anno avremo limitazioni e restrizioni, ma il turismo sarà una delle prime risorse a rimettersi in moto e, conseguentemente, anche la catena del lavoro legato al turismo che qui rappresenta i tre quarti dell’occupazione stabile.

Noi dello staff di Trasferirsi alle Canarie possiamo in ogni momento presentarsi una lista di lavori richiesti (a proposito, lo facciamo, seppure in forma molto ridotta, anche sul nostro sito!) e soprattutto ti mettiamo in condizioni per aiutarti a trovare lavoro.

Quindi è facile trovare lavoro?
Anche qui una risposta breve e una più articolata:

Risposta breve:“No, se adori il fai-da-te”

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Risposta più articolata:  il motivo del “no” non è dovuto alla mancanza di
offerta, ma alla burocrazia stiamo parlando infatti di lavoro in regola e retribuito legalmente con tutte le garanzie.  Non vogliamo minimamente affrontare lavori cosiddetti “a nero” né facili promesse offerte da connazionali  privi di scrupoli che ti faranno solo perdere soldi e tempo.

Le barriere burocratiche per trovare lavoro da cittadino comunitario europeo (e quindi trasferito dall’Italia) sono a noi ben conosciute e te le illustreremo durante i nostri colloqui.

Si tratta perlopiù di documenti che devono essere preparati prima del
tuo trasferimento (ovviamente a meno che tu non abbia libertà di già trasferirti alle Canarie senza un lavoro iniziale).

La richiesta di lavoro deve essere preceduta da questi documenti
altrimenti molto probabilmente la richiesta non verrà accettata.

Trovare lavoro alle Canarie significa anche poter ottenere la residenza
e l’iscrizione alla Sanità.

Una delle caratteristiche delle Canarie è che dopo un colloquio
con esito positivo sarai assunto immediatamente e non ci saranno i
tempi legati al “le faremo sapere”.

Però per arrivare al colloquio di lavoro è molto importante che tu sia nelle condizioni perfette per l’evento ed in questo il nostro staff farà il possibile per evitarti qualsiasi passo sbagliato.

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Non parlo lo spagnolo, sarà un problema?
Certamente è fondamentale che il tuo curriculum sia in spagnolo (e
per questo di aiuteranno gli esperti di Trasferirsi alle Canarie) e magari anche in inglese.  Anche la stesura del curriculum è diversa dal formato italiano.

E’ evidente che lo spagnolo dovrà divenire parte della tua cultura linguistica ma niente paura e’ molto molto simile all’italiano.

Non abbiamo notizie di qualcuno che abbia iniziato a parlare spagnolo il giorno dopo essere arrivato alle Canarie senza averlo studiato prima o che sia “nato imparato”.

Sei in buona compagnia e, grazie allo spirito delle persone che vivono alle Canarie, i tuoi passaggi di apprendimento della lingua saranno graduali e
senza alcun timore di non essere capito.

Quale è il valore aggiunto di rivolgermi a dei professionisti che mi aiutino a trovare lavoro?
Voglio chiarire subito un concetto: il nostro servizio non e’ volto a trovare direttamente per te il lavoro.

Lo staff di Trasferirsi alle Canarie ti aiuta a conseguire i documenti necessari per qualsiasi tipo di colloquio di lavoro, ti aiuta a predisporre il tuo trasferimento (documenti di residenza), ti segue in ogni passo, ti aiuta ad evitare che altri candidati ti possano passare avanti, ti rende una ricerca più semplice del lavoro rendendoti subito contrattabile; scusa se e’ poco.

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Clima pazzo in tutta Europa e il clima alle Canarie?

Clima alle canarie

In questi ultimi tempi molti si chiedono cosa sia successo al clima. Abbiamo visto che in tutta Europa il clima è impazzito, ma alle Canarie?

 

In Europa negli ultimi anni (e soprattutto in quest’ultimo anno) si sta vivendo un clima molto particolare, altalenante, dove ci troviamo inverni ed estati con sbalzi di temperatura, dal freddo al caldo, con maggiore frequenza di piogge che portano spesso a grandi alluvioni, piogge molto più forti. Come successo da poco in Italia dove ci sono state precipitazioni con grandine grande come palline da golf, portando danni a persone, oggetti e all’agricoltura. 

In Spagna stiamo assistendo a nevicate di circa 1 metro nell’entroterra e temperature che hanno raggiunto i 24,4 gradi sotto zero, in zone dell’entroterra oppure di 15 gradi sotto zero in centro a Madrid

In poche parole, non ci sono più le mezze stagioni. 

Guarda il webinar gratuito sulle Canarie in cui trovi informazione di carattere generale.

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Nelle ultime estati invece nei notiziari si sentono spesso persone anziane e giovani che richiedono assistenza per il troppo caldo o si sente parlare di decessi anche per l’alto livello di umidità, che fa mancare il respiro e che fa sudare anche stando fermi.

Ma nel dettaglio: com’è il clima alle Canarie? È cambiato come in tutta Europa?

La risposta a queste domande è si, il clima alle Canarie è cambiato anche qui, ma resta comunque molto più mite. Anche qui in questi anni abbiamo subito un pò di cambiamenti rispetto gli anni scorsi, dati dalla “coda” del ciclone che sta colpendo l’Europa.

Qui il clima resta sempre più mite, con temperature che vanno mediamente dai 17 ai 23 gradi in inverno, e dai 24 ai 28 gradi d’estate, senza troppi sbalzi termici e senza troppe precipitazioni violente durante l’anno.

In quest’anno appena trascorso per esempio abbiamo visto la pioggia solo 3/4 volte, con la durata di 1/2 giorni.
Le piogge si verificano solitamente nei periodi invernali. Il clima però cambia molto anche dalla zona in cui ci si trova. Nel report gratuito che trovi di seguito avrai informazioni sulle 8 zone del sud dove potersi insediare.

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Alle Canarie possiamo trovare più precipitazioni nel nord e all’interno dell’isola, mentre nel sud e nella costa piove con frequenza ridotta, appunto 2/3 volte l’anno.

Sono anche possibili nevicate sulle cime delle nostre montagne (monte Teide alto 3718 m a Tenerife  e Pico de las Nieve 1956 metri a Gran Canaria). La cosa curiosa é che nello stesso momento in cui nevica per esempio in montagna, delle persone al mare (a pochissimi chilometri di distanza) stanno facendo il bagno in costume). Che stranezze climatiche. Non a caso le Canarie vengono chiamate un micro continente in miniatura.

Ma tornando al caldo (non necessariamente estivo) anche alle Canarie però abbiamo dei periodi “sfavorevoli”, dove soffia la Calima, un vento di scirocco proveniente dal vicino Sahara, che porta aria calda africana provocando un aumento delle temperature che possono toccare i 40º e oltre.

Fortunatamente questo fenomeno dura solo qualche giorno e non è molto frequente, si limita ai mesi estivi. L’ultimo anno abbiamo visto la Calima solo una/due volte, neanche molto forte rispetto gli scorsi anni.

Molte persone pensano che se in inverto ci sono temperature così miti allora chissà in estate che caldo farà!

Alle Canarie Durante tutto il periodo estivo il caldo non è insopportabile come in Italia e in Europa, il clima e le temperature sono comunque nella media, ma con un caldo molto più secco e molto più vivibile durante tutta la giornata.

Questo particolare clima alle Canarie è favorevole durante tutta la durata dell’anno, crea un benessere che si rispecchia perfino sui suoi abitanti e sui molti turisti che vengono a passare le loro vacanze, le persone sono molto più socievoli, aperte e con molta voglia di vivere la giornata, tanto che tanti stranieri l’hanno scelta come seconda casa per passare i rigidi inverni europei.

È stato riconosciuto che le Canarie sono uno dei posti con il miglior clima al mondo!

Vorresti fare un viaggio esplorativo che ti metta in condizioni di respirare un pò di vita canaria e tornare a casa con tutte le informazioni necessarie a un trasferimento di successo? Verifica qui le informazioni, potrai ricevere un preventivo senza impegno.

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Infine anche le ore di luce diurna e di sole influiscono molto sul buon umore delle persone; quindi abbiamo deciso che smetteremo di lamentarci la prossima volta che il cielo sarà un po’ nuvoloso e penseremo intensamente che altrove non va certamente bene come qui alle Canarie.

Spero averti dato informazioni utili.

Per eventuali necessità contattaci!

Marco Misto

Andare a vivere nelle Canarie e non pagare l’Iva, altro che 80 euro di Renzi!

andare a vivere nelle canarie

Stai pensando di andare a vivere nelle Canarie e non sei d’accordo su quanto sta succedendo oggi a livello politico ed economico in Italia?

 

Ricordi qualche anno fa la polemica sugli 80 euro di Renzi?  Magari hai provato amarezza, magari ti sono sicurante serviti.  Continua a leggere perché ti propongo una chiave di lettura su agevolazioni e risparmio tasse alle Canarie che probabilmente non conosci . Non intendo scendere in politica ma se fosse possibile risparmiare un pò di tasse (magari il 22% d’Iva) ti interesserebbe?

Chi decide di andare a vivere nelle Canarie deve sapere che il REF (regime economico fiscale canario) non prevede l’Iva (nel senso che non esiste) infatti anche le aziende che fatturano nell’arcipelago non fatturano con Iva.

Venendo a vivere nelle Canarie e vorrai comperare un servizio dall’Italia o resto d’Europa dove vige l’Iva, ti fattureranno senza includere il 22% o l’aliquota relativa allo stato da cui stai comperando.

Questo a livello privato, ma anche le aziende o liberi professionisti / consulenti ne traggono vantaggio. Alla stessa maniera chi viene a vivere alle qui e decide di trasferirsi con la partita Iva o crearne una nuova quando offre un servizio ai suoi clienti italiani automaticamente non deve versare il giro Iva quindi può decidere 2 cose:
1) Intascarsi l’Iva che non versa creandosi un aumento istantaneo di stipendio del 22% rispetto a quando fatturava in Italia.
2) Fare uno sconto del 22% ai suoi clienti e diventare più competitivo nei confronti dei suoi concorrenti.
3) Fare un mix delle 2 cose e avere clienti più contenti e avere lui stesso un guadagno maggiore.

Sicuramente saranno tante le domande che ti starai ponendo. Per approfondire e avare informazioni sulle Canarie, ti invito a scaricare il webinar gratuito che trovi di seguito.

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Un esempio pratico ho comperato dei corsi di formazione a cui poi ho partecipato che si svolgevano in Europa (Italia compresa). Il fatto di fatturarli a una entità alle Canarie ha fatto si che risparmiassi oltre 1200 euro d’Iva. Bel risparmio non credi?

Altro esempio pratico. Ho acquistato una telecamera su un sito internet americano (Amazon) lo conoscerai immagino. La telecamera costava in media 400 euro. L’ho trovata online a 352 euro , l’ho comprata e per effetto dell’assenza Iva l’ho pagata solo 297 euro compresa la spedizione alle isole Canarie (un risparmio di circa 100 euro). Non male pagare oltre il 20% in meno vero?

Altro esempio vedi questo articolo di acquisto su acquisto in Amazon senza iva.

Per non parlare comunque della diminuzione di tasse che prevede il REF canario rispetto alle attuali tasse italiane.

Dunque ecco come risparmiamo tasse qui, ma un altro vantaggio interessante sono gli aiuti a fondo perduto che si alternano a periodi di erogazione e di ” pausa”per apertura nuova attività, si tratta d’aiuti erogati a lavoratori autonomi che aprono un’attività per la prima volta alle Canarie che arrivano fino a 7000 euro a fondo perduto che decidono di venire a vivere nelle Canarie e lavorare (aprire una nuova attività).

Questi aiuti sono da impiegare per comperare attrezzature utili allo svolgimento dell’attività che vai ad aprire, puoi comperarti un auto, un cellulare, un computer, un tablet, un forno per la pizza, dei tavoli da lavoro… Insomma attrezzature relazionate con la tua nuova impresa per le quali sia richiesto un investimento.

Sono tanti gli imprenditori che ci contattano perché stanchi della pressione fiscale italiana e intenzionati a creare un nuovo business alle Canarie; spesso citiamo un imprenditore si Roma che qui alle Canarie a fronte di 104.000 euro di utile ha pagato solo 2650 euro di tasse. Interessante?

Per questo abbiamo studiato un servizio di assistenza per tutto l’iter burocratico relativo alle società Canarie che permette di realizzare il nuovo progetto in tutta sicurezza. Nel caso fossi un imprenditore e stai pensando anche tu di creare una nuova impresa alle Canarie, ti invito a consultare di seguito i dettagli del servizio, potrebbe fare al caso tuo.

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Contattaci per qualsiasi ulteriore informazione.

Marco Misto

Gran Canaria, 10 mete poco conosciute dai turisti

Quando si parla delle Canarie in generale la prima cosa a cui si pensa sono le bellissime spiagge dorate, meta di moltissimi turisti.

Le spiagge più conosciute sono quelle di Las Canteras, le Dune di Maspalomas, Amadores e Anfi del Mar, ma molti turisti non sanno che facendo meno di un ora di strada in macchina si possono trovare posti magici, nascosti ed alcuni mai visitati neanche dagli stessi nativi.

Vediamo insieme le 10 mete meno conosciute dai turisti che non potrai perderti a Gran Canaria:

Puerto de Las Nieves:

Si trova nel municipio di Agaete, nella zona nord dell’isola. È un piccolo villaggio di pescatori ricco di colori e molto frequentato dai locali soprattutto la domenica. Da qui potrete trovare giornalmente traghetti che collegano le isole tra di loro.

La piccola spiaggia è caratterizzata da ciottoli e rocce nere tipiche dei litorali di queste zone e che risaltano l’acqua verde cristallina del mare. Nel piccolo porto potrete trovare una via fronte mare con molti ristoranti tipici di pesce.
Vicino al porticciolo potrete trovare il Dedo de Dios, una formazione rocciosa a forma di dito rivolto verso il cielo, purtroppo danneggiata nel 2005 a causa di una tormenta tropicale, ma è ancora visibile una parte.
A pochi minuti di camminata dal posto troverete le piscine naturali, riparate dal mare aperto, dove potrete rilassarvi, prendere il sole e vivere un’esperienza unica.

Barranco de Guayadeque:

Il barranco (burrone) di Guayadeque si trova nel centro dell’isola, nel comune di Aguimes a pochi minuti d’auto dall’aeroporto. Questa è meta bella da visitare sicuramente durante la stagione dei mandorli in fiore che esaltano il verde della vegetazione circostante.

Percorrendo in auto una strada asfaltata è possibile imbattersi nelle cuevas (grotte) tipiche abitazioni nella roccia tuttora abitate, fino ad arrivare ad alcuni ristoranti tipici realizzati proprio in queste caverne, dove potrai provare i prodotti tipici dell’isola ed godere di una vista mozzafiato.
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Teror:

È un piccolo paesino situato nella zona centro orientale dell’isola.  I suoi colori eccezionali  esaltano la tipicità del posto. È conosciuta per la Virgen del Pino, patrona dell’isola che ogni anno, nel mese di settembre, raggruppa moltissime persone che partecipano alla Romeria (pellegrinaggio).

Passando nelle vie del centro storico puoi fermarti ad ammirare edifici colorati e balconi tipici dell’architettura dell’isola, fino ad arrivare alla piazza centrale, dove è situata la Basilica che accoglie appunto la Virgen.
Se ti trovi in questo piccolo villaggio la domenica, potrai trovare il famoso mercato al lato della basilica. Se invece sei un amante del verde, a pochi chilometri dal centro storico, potrai godere di passeggiate lungo i sentieri  di boschi ed aree protette o esplorare i barrancos (burroni).

Caldera di Bandama:

Riserva naturale situata a Santa Brigida, la caldera  è una conca formata dall’esplosione del vulcano Bandama. Con una profondità di circa 220 metri e 1000 di diametro è una delle più grandi calderas delle Isole Canarie.

Se siete amanti delle passeggiate è possibile camminare per tutto il perimetro, oppure scendere fino al fondo della caldera (conca). Sulla vetta si trova un piazzale dove si può godere di una vista mozzafiato, e se il tempo è a vostro favore, potrete vedere anche l’isola di Fuerteventura.

Jardín botánico:

Conosciuto anche come Jardín canario si trova nella parte nord dell’isola precisamente a Tafira. Con un’estensione di circa 27 ettari è il più grande giardino botanico di Spagna e il più conosciuto d’Europa.
Ospita principalmente piante e fiori tipici dell’arcipelago canario, oltre ad altre specie di origine delle Isole Azzorre, di Capo Verde e di Madeira. Il giardino era stato creato con l’intenzione di proteggere la flora autoctona dell’arcipelago.
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Bufadero de la Garita:

Situato a Playa del Hombre nella zona di Telde, il bufadero è una formazione geologica tipica dell’isola. L’effetto tipico è dato grazie alla formazione naturale delle rocce vulcaniche di basalto che presentano dei buchi/pozzetti che ricevono acqua spinta dall’oceano attraverso una cavità sottomarina e viene poi espulsa attraverso i vari orifizi creando un getti d’acqua che possono raggiungere grandi altezze.
Lo scenario è davvero spettacolare e assicurato. Il luogo è facile da raggiungere in auto, in quanto trovate un parcheggio proprio a pochi passi dal mare.

Tufia:

Tufia si trova nel municipio di Telde ed è un piccolo villaggio di pescatori. La sua spiaggia, la playa di Tufia, con sabbia nera vulcanica, è adatta per fare  piccole passeggiate godendo della tranquillità di questo caratteristico luogo.
Tra Tufia e Aguadulce troviamo un giacimento archeologico formato da piccole caverne e case di pietra. Non aspettatevi molto da vedere, questo paesino è davvero piccolo, ma assolutamente da non perdere!

Vegueta:

È il quartiere storico di Las Palmas, la capitale dell’Isola. Il barrio (quartiere) offre molte attrazioni storiche e musei da visitare, come ad esempio la Plaza San Antonio Abad dove troviamo la ermita (eremo), un piccolo edificio simile a una cappella e un altare con un artistico stile barocco. A pochi passi potrete trovare anche la Casa Museo di Cristoforo Colombo e il centro atlantico di arte moderna.
Altra tappa da non perdere di Vegueta è la Plaza de Santa Ana, una grande piazza dove troviamo la maestosa cattedrale, la Casa Consistorial, edificio emblematico dell’ Ayuntamiento (Comune) e il palacio Arzobispal e la Casa Regental.
Caratteristica principale della piazza sono le statue a forma di cane, Perros de Santa Ana. Si dice che furono un regalo alla città dato da un impresario britannico residente a Las Palmas nel lontano 1895.
Terza tappa è la Plaza y ermita del Espíritu Santo. Qui potrai trovare un ermita (eremo) del XVII secolo e alcuni edifici signorili. Al centro della pizza si trova anche una fontana di pietra con alcuni tipici fiori tropicali.
Se ti trovi nel quartiere di Vegueta e sei un amante della storia e dei musei non puoi perderti il Museo Canario, dove potrai trovare racchiusa tutta la storia degli aborigeni.
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Charco Azul:

Sei un amante del trekking? Vuoi immergerti nella natura e lasciarti alle spalle per alcune ore lo stress? Allora ti consigliamo di visitare il Charco Azul, nel villaggio di El Rosco, nel municipio di Agaete.

Un piccolo angolo di isola che pochi turisti conoscono. Questo luogo magico, sottovalutato da chi passa per il piccolo paesino, offre ben oltre la bellissima vista che si ha dalla strada principale. Se ci si spinge all’interno si può ammirare coloratissimi fiori che contrastano con il verde acceso dei campi offrendo uno spettacolo naturale.
Per arrivare al Charco Azul dovrai addentrarti camminando nei canaloni (fattibili anche da bambini e dai meno esperti del trekking) per circa 4 km fino ad arrivare a una piscina naturale.
In base alla stagione potrai trovare più o meno acqua, e se ti rechi nella stagione delle piogge potrai trovare anche una bellissima cascata e perché no, magari godendo della tranquillità facendo anche un bel bagno fresco.

Los Azulejos de Veneguera:

Sono stratificazioni nella montagna formatasi moltissimi anni fa dall’eruzione del vulcano e la solidificazione del magma che, con il passare degli anni, ha creato questi grandi monumenti naturali. La loro particolarità è il colore verde/azzurro delle montagne, una piccola tavolozza immersa nella natura certificata come punto di interesse geominero di Spagna.
 Percorrendo la strada principale che da Playa de Mogan porta al paese di Veneguera, che costeggia queste fantastiche montagne, potrai godere di questo bellissimo spettacolo. Se ti spingi con semplici camminate nella stagione delle piogge potrai vedere anche alcune piccole piscine naturali e cascate.
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Canarie, “Carpe diem!”: adesso o mai più

Lo ammettiamo: abbiamo calcato la mano nel titolo, ma in questo articolo troverai una analisi che sicuramente ti farà riflettere su quanto ultimamente accaduto e forse il fatto che non si torni a ripetere dipende proprio da te, soprattutto nel momento in cui le cose  qui alle Canarie stanno cambiando e risulta sempre più difficile accedervi. Per qualcuno potrebbe addirittura essere troppo tardi.

Come Marco mi stai dicendo che io avrei potuto evitare i 35.058 Morti per o con coronavirus? (dati protezione civile aggiornati al 20 luglio 2020)

Ho visto file di camion nella provincia di Bergamo trasportare migliaia di bare, ho visto quotidianamente ospedali e strutture sanitarie al tracollo, ho visto persone morire nella più assoluta solitudine e ho visto la disperazione e impotenza dei famigliari che non hanno potuto dare conforto ai loro cari neanche in quel momento estremo. Seconde te potevo io personalmente evitare tutto questo?

La risposta ovviamente è no, ma abbiamo però alcune considerazioni da esporre per chi abbia deciso di vivere un’esperienza di vita differente e migliore, lontano da quegli orrori vissuti anche solo di riflesso, se non per motivi sanitari o famigliari, magari per motivi economici, aziende che hanno chiuso, economie rovinate, famiglie portate a vivere sulla soglia della povertà… dramma sul dramma.

Sia che tu sia un imprenditore, un investitore, o un pensionato o per chiunque abbia a cuore il proprio futuro e quello dei propri cari, volendolo cambiare in meglio questo non è mai stato il momento più giusto. Vediamo perché:

  • Il Coronavirus
    Dal punto di vista sanitario abbiamo già più volte spiegato come alle Canarie lo standard qualitativo di cliniche ed ospedali sia con il tempo migliorato a tal punto che alcuni ospedali sono diventati riferimento in Spagna.
    Non può mancare una considerazione iniziale sul Coronavirus, grande flagello sanitario e psicologico di questo periodo. Le Canarie hanno avuto un basso impatto, rispetto alla Spagna, per quanto riguarda i contagiati ma in particolare per coloro che hanno necessitato di cure mediche ospedaliere o intensive. Poco o meno di 200 persone, su una popolazione di oltre due milioni di abitanti, ha necessitato di cure intensive e gli ospedali canari non hanno mai superato una occupazione superiore al 60% nelle terapie intensive (UCI); questo potrebbe sembrare solo un dato statistitico ma secondo quanto dicono i medici, avere un posto assicurato in terapia intensiva in casi come quelli del coronavirus può fare la differenza tra sopravvivere e no. Non mi sembra poco.

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  • Il “lockdown” è stato seguito in maniera scrupolosa da parte dei cittadini. Il vantaggio di fare un “lockdown” a Marzo con una temperatura di 24 gradi costante, magari nella propria casa con piscina o in giardino con il barbecue è stato decisamente un valore aggiunto.
    Se mai per disgrazia tornasse a profilarsi un “lockdown” meglio viverlo alle Canarie di certo la situazione qui è stata ben diversa da quella italiana.

A tal proposito ascolta la storia di Anna ex infermiera che è rimasta bloccata a 3000 km da casa, lontano dai propri cari, avendo anche perso i documenti  proprio nel periodo del “lockdown”.

  • Il turismo e l’economia
    Tutti i Paesi del mondo, chi più e chi meno, hanno avuto un impatto economico negativo derivato dal Coronavirus. In Italia ed in Spagna si sono create realtà di forte crisi finanziaria per le famiglie e per i lavoratori, in particolare quelli autonomi che si sono visti chiudere la propria attività prima dallo Stato, e poi dalla scarsa affluenza dei clienti.
    Possiamo dire senza timore di essere smentiti che qui alle Canarie, essendo una comunità autonoma e quindi in grado di avere potere decisionale indipendente dal governo centrale in determinate materie, gli aiuti si sono materializzati in modo particolare per le aziende, per i dipendenti messi in ERTE (cassa integrazione) fino sicuramente a settembre, ed anche per i lavoratori autonomi.

#—110—#

A nostro beneficio gioca anche il superavit economico  dell’anno precedente infatti lo scorso 15 giugno il consiglio dei ministri, in una disposizione addizionale al fondo Covid 19 ha autorizzato le comunità autonome a beneficiare dei propri superávit dell’anno anteriore per far fronte alla situazione del 2020. Per le isole Canarie il superávit in questione e’ di circa 300 milioni di euro.

Insomma le tante promesse tipiche dei politici qui hanno avuto in un buon numero di riscontri e per chi non sapesse cosa è il “superávit”, senza entrare in specifiche economiche o fiscali, vi basti sapere che è il contrario del deficit. Alle  Canarie nel 2019 sono avanzati parecchi soldi nelle casse della regione (oltre 300 milioni di euro); è arrivato il momento di beneficiarne.

E’ da tenere anche in conto che le Canarie ospitano annualmente circa 18 milioni di turisti e ci mettono poco a ripartire una volta riattivato il turismo in virtù di questa innata vocazione ad essere meta di ospiti stranieri. La crisi si fa sentire ma dura meno, proprio perché il PIL delle Canarie è fortemente ancorato al turismo.

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  • Il settore immobiliare
    Tolte le Cassandre che ipotizzavano il tracollo totale del settore immobiliare nei primi tre mesi di “lockdown”, ci stiamo rendendo conto che chi ha investito sulle case-vacanza (“Vivienda Vacational”) sta ricominciando ad aumentare il conto bancario proprio grazie alla ripresa del turismo stesso.
    Inoltre in questo periodo ci sono delle offerte di acquisto ed affitto davvero concorrenziali per i veri imprenditori che intravedono possibilità di business nei momenti di crisi
  • Gli allarmi meteo
    E’ il momento giusto per non sentire più parlare di Allarmi Meteo bombe d’acqua, zone a rischio idrogeologico, fiumi che tracimano, e quando magari va bene che non piove o grandina c’è invece un caldo afoso soffocante con tassi di umidità prossimi la 100% per i quali sudi solo stando fermo nel letto.  Immagina se capitasse in concomitanza  anche con un nuovo “lockdown”

E’ da tenere conto anche che ultimamente è sempre più difficile ottenere i documenti per entrare e stabilirsi alle Canarie e la situazione burocratica sta smaltendo le code di oltre 4 mesi di operatività e pratiche per cui è diventato anche complicato farsi ricevere rispetto a prima.

Aggiungi che alcuni commissariati di polizia ritengono di dover richiedere un requisito economico di 661,22 euro mensili a persona per poter dimostrare di aver diritto a vivere alle Canarie. Moltiplica questa cifra per una famiglia di 4 persone e capirai da solo quali cominciano ad essere le difficoltà per ottenere la residenza. Per fortuna abbiamo per il momento, ancora la maniera di risolvere questa situazione, ma non sappiamo per quanto.

#—105—#

Mi chiedo: ma le persone che hanno già deciso di cambiare vita e sono ancora “con un piede in 2 scarpe”: non gli converrebbe darsi una mossa?

Stanno ancora pensando ma se poi il clima…ma se poi le case…ma se poi le tasse…

L’organizzazione mondiale per il Turismo ha definito le Canarie come luogo sicuro.

Se dovesse verificarsi un altro “lockdown”, preferiresti rivivere le scene e le situazioni vissute in Italia negli scorsi mesi o preferiresti magari essere qui a Gran Canaria bordo piscina?

Spesso dall’universo ci arrivano dei segnali che se ben interpretati ci fanno prendere le giuste decisioni. Chissà che tutta questa sofferenza che si è vista e vissuta in Italia questa primavera non sia un grande segnale e sia il momento veramente di “cogliere l’attimo”.

Alla fine dei conti le persone che decidono sono quelle che ottengono qualcosa nella vita, gli eterni indecisi rimangono fermi al palo e poi si accorgono solo dopo quanto gli costi lo stare fermi e non decidere mai.

Cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinarie la vostra vita.

( Cit. Robin Williams L’attimo fuggente)

Buona fortuna Marco Misto

Le psicosi divulgative sulle Isole Canarie

ripresa Canarie da covid

Ci è stata portata a conoscenza l’esistenza di un paio di aspiranti guru dei social che, nelle loro divulgazioni ai propri adepti, riferiscono cose e fatti assolutamente non veritieri sull’attuale situazione alle Isole Canarie. Tali affermazioni, causate per la maggior parte dalla non conoscenza della lingua spagnola, dal mancato approfondimento di alcuni argomenti e da una profonda ignoranza di base, potrebbero indurre a mostrare una realtà distorta delle Isole Canarie. Vediamo di fare chiarezza.

Chiunque abbia la facoltà di elaborare una propria idea su qualsiasi argomento in modo non superficiale, ha necessariamente l’obbligo morale di valutare le diverse realtà che ogni ragionamento richiede.
Farsi un’idea prevede solitamente di valutare i pro ed i contro, comparare tesi differenti, verificare quanto dichiarato ed alla fine giungere ad un proprio convincimento.

Premessa

Prima di affrontare l’argomento, teniamo a precisare che abbiamo le seguenti convinzioni, tutte motivate:
1) Il Covid-19 nel mondo esiste veramente, come pure i deceduti
2) Nessun governo ha agito in modo perfetto, d’altronde nessuno si sarebbe mai aspettata un’emergenza del genere
3) Per noi la Terra e rotonda, non esistono Satana, i 7 nani e Barbablù. Siamo abbastanza razionali da poter discernere tra i film e la realtà.
Precisato questo, chiunque abbia dubbi o convinzioni su quanto sopra e creda fermamente nelle politiche di sterminio di massa da parte di Bill Gates, illuminati, Rotshild o Rockerduck che sia, è pregato di premere “indietro” sul browser.

La Pandemia e la disponibilità assistenziale

La pandemia del Covid-19 ha provocato danni tremendi in tutto il mondo e non solo inerenti alla pandemia stessa, ma anche a tutto l’indotto, tra cui, nel nostro caso, il turismo e la sicurezza sanitaria.

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Le misure che deve intraprendere un’isola rispetto ad una città del continente sono profondamente differenti, dal momento che la gestione di un virus, per quanto pericoloso sia, è assai più gestibile su un’area smisurata (possibilità di coinvolgere altri ospedali, confinamenti, strutture sanitarie) piuttosto che su un’area limitata, l’isola appunto, dove la capacità assistenziale deve essere auto-sufficiente non potendo evocare trasferimenti aerei di routine verso il continente.

Pertanto, prima di tutto, la capacità assistenziale deve essere solida. Alle Canarie, con una ricettività simile a quella del Veneto e con una popolazione minore della metà, il problema della scarsità di strutture ospedaliere non si è mai realmente posto.

In una realtà di quasi 20 milioni di turisti annui, perlopiù nordici e quindi con alti standard sanitari, le strutture ospedaliere delle Canarie hanno sempre fatto fronte alla richiesta trovandosi sempre molto spesso con un livello di operatività inferiore al 60% della capacità totale.

Pertanto il picco della pandemia rilevato qui alle Canarie nel mese di Marzo non ha costretto i sanitari a creare situazioni di triage e nuove strutture: tutto è stato gestito con le risorse disponibili considerando anche il fatto che a seguito della legge di emergenza spagnola, gli ospedali privati (che sono molti qui alle Canarie) sono costretti a mettere a disposizione le proprie strutture come se fossero pubblici venendo quindi a creare una straordinaria capacità aggiuntiva della disponibilità assistenziale sia in termini di professionisti medici ed infermieri, sia in termini di strutture, terapie intensive ventilate incluse.

La Pandemia e la realtà turistica

A livello europeo le Canarie sono state una delle poche aree in cui la pandemia ha avuto il più basso tasso di mortalità. Sono anche l’area in cui si è verificato il minor numero di decessi nelle cosiddette residenze per anziani.

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Qualcuno potrebbe considerarla fortuna, altri invece organizzazione: il “lockdown” alle Canarie è partito subito nella forma più drastica: niente passeggiate, niente “sport”, niente autocertificazioni: tutti a casa. Alle Canarie, quando è iniziata la pandemia, c’erano 5 milioni di turisti ed eventi internazionali di grande affluenza come ad esempio il Carnevale. Nell’arco di meno di 3 settimane si è provveduto ad effettuare la più grande operazione di rimpatrio turistico mai fatta prima alle Canarie.

Decine di migliaia di turisti sono rientrati a casa dal momento che il rischio paventato era quello di coinvolgere loro stessi nel lockdown.
Le strutture alberghiere si sono chiuse, una dopo l’altra ed i lavoratori posti in uno stato di sospensione del lavoro denominato “ERTE” (più o meno simile all’italiana cassa integrazione).
Al fine di tutelare i lavoratori, il governo spagnolo/canario da una parte ha impedito i licenziamenti e dall’altra iniziato ad erogare aiuti prima di tutto alle fasce più deboli e poco dopo anche ad autonomi e piccole medie imprese.

La riapertura graduale e la bassa stagione

Ci sono volute 4 distinte fasi per un graduale ritorno alla normalità, ciascuna delle quali è durata dai 7 ai 15 giorni. Il monitoraggio dei possibili contagi è stato fondamentale per accedere alla fase successiva.

Il periodo da Maggio a Novembre alle Canarie coincide con la bassa stagione e il danno attuale dovuto alle chiusure delle attività dedicate al turismo è stato relativamente più limitato che non se si fosse verificato un blocco totale turistico nell’alta stagione.

Va detto che alle Canarie oltre la metà del proprio “PIL” è generata dall’indotto del turismo, per cui il blocco turistico è un’arma mortale per l’economia canaria.

Nel periodo da maggio a novembre, in condizioni normali, molte strutture alberghiere e turistiche ma anche bar, ristoranti, ecc. chiudono: alcuni per ristrutturazioni, altri per stagionalità. E’ quindi normale, in bassa stagione, emergenza Covid o no, che una buona parte delle strutture turistiche sia chiusa in bassa stagione alle Canarie. Se hai seguito in passato il blog di trasferirsi alle Canarie, ricorderai che spesso ho documentato hoteles  e ristoranti chiusi in luglio o agosto (negli anni passati) e ho sempre spiegato che la stagionalità alle Canarie e’ esattamente l’opposto che in Italia.

Non si tratta di “fallimenti”  ma semplicemente della sovrapposizione di due eventi: l’ERTE (se non ci sono turisti inutile e costoso aprire lo stesso), e la chiusura stagionale.

D’altronde non ci risulta che ad esempio in Febbraio a Riccione ci siano “movide” con attività notturne e spiagge aperte, come del resto in una qualsiasi località turistica in bassa stagione. Definire “fallita” un’attività che chiude per stagionalità significa definire eccezionale che a Gennaio in Italia la gente non faccia il bagno in mare il Liguria o che nessuno metta gli sci ad Agosto a Madonna di Campiglio.

Certo quest’anno hanno molti esercenti hanno approfittato e beneficiato degli aiuti governativi per rimanere chiusi in bassa stagione, cosa che non tutti facevano negli anni precedenti, ma non si può certo definire questa strategia il “fallimento delle attività che non riapriranno mai più”.

Le chiusure definitive dovute al Covid ci sono state ma perlopiù associate ad attività già in crisi prima del lockdown. Nessuna struttura economicamente solida può passare dall’attività al fallimento a causa di un blocco di tre mesi.
Ricordiamo infine che qui il sistema bancario eroga credito e che i prestiti coperti da garanzia dello Stato sono stati tutti erogati.

 

La situazione attuale

Le Canarie, essendo una delle mete europee più richiesta in virtù delle facoltà terapeutiche del proprio clima e dell’eterna primavera, stanno lentamente riaprendo le strutture ricettive ed il relativo indotto grazie alla ripresa graduale dei voli.

Nonostante l’ERTE sia esteso in alcuni casi anche sino alla fine dell’anno, si sta assistendo ad una progressiva ripopolazione turistica al punto che alcuni hotel sono già nuovamente al completo e con previsione di sold-out anche per il periodo di alta stagione (da Novembre ad Aprile).

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Gli appartamenti adibiti ad affitto turistico si stanno riempiendo anche in bassa stagione visto che diversi hotel hanno deciso di aprire più avanti e il turismo locale e nazionale si sta riversando proprio nelle case private ovviamente a prezzi più bassi che nell’alta stagione.

Certamente rimane l’incognita di nuovi focolai e cosa succederà nella stagione autunnale ed invernale per quanto riguarda il Covid-19. Nessuno può certamente sapere come andrà a finire in virtù del fatto che ci si muove senza avere una reale cura che limiti il contagio. Tuttavia questo è un problema a livello mondiale, non solo relativo alle Canarie.

La teoria del “martello e la danza” dove per martello si intende il “lockdown” e per danza le variazioni dei contagi giornalieri dopo il “lockdown” non viene smentita neppure alle Canarie. Molto probabilmente terminerà con il vaccino o con la cura definitiva. Per ora si è in ballo e tocca ballare.

La crisi immobiliare?

In soli 3 mesi non è possibile profetizzare fantomatici tracolli del mercato immobiliare. Come prima citato, le Canarie sono isole che vivono sul turismo, pertanto qualsiasi crisi basata su uno stop dello stesso si risolve nel momento della ripartenza.

L’ investitore straniero NON ha fatto un passo indietro negli investimenti o nella gestione degli attuali cantieri aperti a causa di 3 mesi di blocco. Persino i piccoli titolari di appartamenti stagionali stanno ricominciando ad avere profitti giá dal mese scorso dopo il “lockdown”.

Il fatto che ad un motore manchi benzina in un particolare momento non significa affatto che il motore sia rotto. Alle Canarie la benzina è il turismo ed oggi vi stiamo scrivendo con un clima mite e 24 gradi, esattamente come lo è da un migliaio di anni. Ci prepariamo a fare nuovamente il pieno!

Conclusione

Se non vuoi crearti confusione sulla reale situazione alle Canarie, evita di frequentare fantomatici gruppi facebook o canali  youtube  animati solo da rabbia, desiderio di “gufare” su chi , come te, può andare  a stare meglio di loro, evita di credere a tutto quello che ti propongono su internet senza una razionale valutazione, non credere neanche a noi, magari vieni di persona e verifica personalmente, ricordandoci di accendere sempre il lume della ragione quando si fanno valutazioni così importanti come quelle di un cambio vita o sulla creazione di una nuova società,  senza farsi condizionare da dissacratori o psico divulgatori di profezie auto avveranti e chi più ne ha più ne metta.
Abbiamo qualche consiglio da dare a questi divulgatori di psicosi sulle Canarie. In altre culture vengono definiti “cazzari”, ma noi ci limitiamo ai termini medici.

  1. Prima di tutto iniziare a farsi una vera cultura, basata sul sapersi mettere in discussione, di non avere l’arroganza della verità assoluta ma l’umiltà tipica del ricercatore della verità.
  2. Non speculare sui drammi altrui per vendere magliette, merchandising o fare cassa.
  3. Imparare la lingua spagnola. Questo è un obbligo perché da molti discorsi si capisce che la totale ignoranza della lingua e quindi dell’apprendimento porta a conclusioni completamente sballate

Ti do appuntamento ad un prossimo articolo dove smetteremo di perdere tempo con gli  psico “cazzari” e torneremo a parlare di realtà Canarie.

Nel frattempo dai un occhio a questo articolo di qualche tempo fa sulla stagionalità e sulla ricerca di lavoro e sulla chiusura di hotel e ristoranti in bassa stagione.

A presto Marco Misto

 

 

 

Panoramica degli ospedali nelle Isole Canarie

ospedali Canarie

Le Canarie dispongono in totale di 6.037 camere ospedaliere di cui:
1.970 in ospedali privati e 4.067 in ospedali pubblici.

Ascoltando i giudizi dei connazionali italiani che si siano trovati ad avere bisogno di utilizzare il servizio ospedaliero canario, per diversi motivi (dal più semplice come per esempio una slogatura a una caviglia, a situazioni più complesse come una operazione all’anca o trattamento post infarto)  ci siamo fatti una ottima impressione e giudizio sul trattamento, cure ricevute, preparazione e cortesia dei medici.

Oggi prendiamo in considerazione gli ospedali pubblici.

Le camere di terapie intensiva sono in tutto 563 con una media di 180 normalmente occupate (dal 30% al 37% come media annuale).

Vedi qui sotto la testimonianza di una pensionata italiana operata e ricoverata in ospedale.

Ecco la lista degli ospedali pubblici:

Hospital Insular Nuestra Señora de Los Reyes

Si trova nell’isola di EL HIERRO a Valverde. Dispone di 38 camere più 4 di terapia intensiva.
E’ l’unico ospedale nell’isola (che ricordiamo avere poco più di diecimila abitanti).
Durante l’emergenza COVID non è mai stata utilizzata la terapia intensiva e si sono contati solo 3 pazienti.

Hospital General de La Palma

Localizzato nell’isola de La Palma a Breña Alta. Dispone di 184 camere più 35 di terapia intensiva.
Anche in questo caso è l’unico ospedale dell’isola con una popolazione di 82.671 abitanti. Ha una percentuale media di occupazione del 50%

Hospital Nuestra Señora de Guadalupe

Situato nell’isola de La Gomera a San Sebastián de La Gomera. Dispone di 46 camere e 5 di terapia intensiva.
E’ l’unico ospedale dell’isola con un bacino di popolazione di 21.503 abitanti.
Ha una percentuale media di occupazione del 25,5%.
E’ rimasto praticamente immune dai casi Covid-19, così come quello di El Hierro.

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Hospital Dr. José Molina Orosa

Situato nell’isola di Lanzarote, dispone di 265 camere più 24 di terapia intensiva.
Risulta anche questo essere l’unico dell’isola e copre le necessità di una popolazione di 152.289 abitanti.
Ha una percentuale media di occupazione del 55%.

Hospital General de Fuerteventura

Situato nell’omonima isola, dispone di 93 camere più 40 di terapia intensiva.
Unico ospedale dell’isola con un bacino di 116.886 abitanti ed una occupazione media del 55%

Nell’isola di Tenerife (917.841 abitanti) troviamo due grandi ospedali pubblici:

Il Complejo Hospitalario Universitario de Canarias

nella città de La Laguna con una disponibilità di 658 camere più 81 di terapia intensiva.
Con un totale di 2.534 professionisti, si rivolge alle cure mediche nel nord di Tenerife ed è un ospedale di riferimento per l’isola di La Palma. E’ stato anche il primo centro ospedaliero delle Isole Canarie a detenere la categoria di Ospedale Accademico. L’ospedale ha un’aula per l’impianto di Pediatria, al servizio di bambini ospedalizzati di media e lunga permanenza.
Inoltre è un riferimento per la specialità del trapianto renale e della cardiochirurgia  e centro di riferimento delle Isole Canarie per trapianti renopancreatici, ricovero per disturbi alimentari, unità medica chirurgica per epilessia refrattaria e radiochirurgia. È, a sua volta, un centro di riferimento del sistema sanitario nazionale per il trapianto di pancreas.

#—107—#

Il Complejo Hospitalario Universitario Nuestra Señora de Candelaria

localizzato a Santa Cruz de Tenerife con una disponibilità di 867 camere più 65 di terapia intensiva.

È il più grande complesso ospedaliero delle Isole Canarie ed un ospedale di riferimento in alcune specialità persino per la Spagna.
Ha un’area utile costruita di 82.035 m², di cui 26.930 corrispondono all’edificio centrale, 23.980 ai blocchi di ricovero, 3.532 al pronto soccorso e due edifici di 19.663 e 7.430 per consultazioni esterne. Oltre al centro principale, ha un altro edificio situato a circa 900 metri dal precedente, chiamato ospedale Ofra, che misura 12.069 m², destinato al ricovero per soggiorni più lunghi. Il complesso ospedaliero è ben collegato alle autostrade nord e sud di Tenerife.
Inoltre, per le sue caratteristiche strutturali e tecnologiche  è accreditato come riferimento per tutte le aree sanitarie delle Isole Canarie, il servizio di trapianto di fegato e il servizio di allergologia per la provincia di Santa Cruz da Tenerife.
In totale l’isola di Tenerife ha una capacità assistenziale pubblica di 1525 camere più 146 unità di terapia intensiva.
L’occupazione dei due ospedali è mediamente del 70%.

Infine, nell’isola di Gran Canaria (851.231 abitanti) troviamo altri due grandi ospedali delle Canarie:

il Complejo Hospitalario Universitario de Gran Canaria Dr. Negrín

con 698 camere più 92 unità di Terapia intensiva.
È anche l’ospedale di riferimento per l’isola di Lanzarote.
È il centro ospedaliero di riferimento per la Provincia di Las Palmas nella specialità della cardiochirurgia ed è anche il centro ospedaliero di riferimento per tutte le Isole Canarie nella specialità del relativo trapianto allogenico (trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche), ed è anche uno dei sette ospedali spagnoli che ha ricevuto il riconoscimento per l’eccellenza nelle cure pre e post-trapianto.

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Complejo Hospitalario Universitario Insular – Materno Infantil

con 786 camere più 90 unità di Terapia intensiva.
Serve la popolazione delle aree meridionali e orientali di Gran Canaria ed è un ospedale di riferimento per l’isola di Fuerteventura. Il complesso è costruito su un terreno vicino all’ingresso meridionale della città, ai margini di Avenida Marítima e con vista sul mare, che facilita un rapido accesso dalla principale rete di circolazione della città e consente le condizioni di tranquillità necessaria per l’assistenza medica.
È l’ospedale di riferimento per l’intera provincia di Las Palmas nella specialità del trapianto renale ed è anche l’ospedale di riferimento per l’intera Isole Canarie nella specialità delle lesioni del midollo spinale.

Entrambi gli ospedali sono localizzati nella capitale delle isole Canarie: Las Palmas de Gran Canaria.
In totale l’isola di Gran Canaria ha una capacità assistenziale pubblica di 1484 camere più 182 unità di terapia intensiva.
L’occupazione dei due ospedali è mediamente del 75%.

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In definitiva noi residenti ci sentiamo soddisfatti della copertura capillare ospedaliera su tutto l’arcipelago.

In un prossimo articolo parleremo degli ospedali privati, che contano numerosi posti letto e relative terapie intensive.

Con la speranza di vederti presto, e senza bisogno di utilizzare gli ospedali Canari. A presto Marco Misto

 

Vivere all’estero, vivere alle Canarie: cosa ti succede?

Vivere alle Canarie

IL PRINCIPIO DELLA RANA BOLLITA
(di Noam Chomsky)

 

Immaginati come una rana… Immagina un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.

Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.
La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un pò più di quanto la rana non apprezzi.

La rana si stanca un pò, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora la sopporta e non fa nulla.

Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Questa è la fine che rischi di fare.

Nel caso in cui la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, un colpo di reni, e sarebbe balzata subito fuori dal pentolone. Ne saresti venuto fuori.

Questa esperienza mostra che – quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta – sfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta.

Funziona ovviamente anche a livello sociale ed è conosciuto come il principio di Noam Chomsky (o della Rana bollita)

Guardando ciò che succede nella nostra amata Italia da alcuni anni, ci accorgiamo che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci fanno abituare poco a poco.

Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore diversi anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e – oggi – ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone.

Non solo in nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza e alla felicità di vivere, si effettuano lentamente e inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute, ma anche a livello politico e sociale  viene  costantemente sfruttato il principio della Rana Bollita:

Ti sei sicuramente accorto che la tua città è diventata invivibile?

Che i servizi non funzionano più come prima?

Tagli costanti a istruzione, sanità sicurezza sociale. Immigrazione clandestina, situazioni di disordine sociale, violenze furti.

Soprusi fiscali, legali, tasse a livelli inimmaginabili solo qualche anno fa, la gente non arriva fine mese.

Politici corrotti che fanno una politica a dir poco discutibile che invece che favorire i cittadini favorisce le loro  tasche  e quelle dei loro collaboratori o raccomandati.

Bene sappi che hanno alzato, poco a poco, la temperatura della pentola “Italia” in cui anche tu ti trovi.

Uno degli strumenti più utilizzati per renderci “zombie” in tale maniera soprattutto sono i media televisione in primis; il permanente ingozzamento d’informazioni da parte dei media satura i nostri cervelli che non riescono più a discernere, a pensare con la loro testa, anche i foschi presagi annunciati per il futuro, anziché suscitare delle reazioni e delle misure preventive, non fanno altro che prepararti psicologicamente ad accettare le condizioni di vita decadenti, perfino drammatiche.

Rifletti:

Per aver una prestazione sanitaria devi aspettare a volte diversi mesi:è normale d’altronde ci sono le liste d’attesa, è sempre stato così…

I politici fanno solo i loro interessi: “e vabbè cosa ti aspetti sono tutti uguali sia di destra che di sinistra, che di centro… Basta che si prendono loro la poltrona…”

La capitale delle isole Canarie è una grande città cosmopolita. Fai un “viaggio gratuito” tra le vie di Las Palmas de Gran Canaria. Clicca qui.

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Agli immigrati danno casa 30 euro al giorno i nostri Italiani dormono in macchina: “ovvio, certo ci sono degli interessi dietro, è tutto un magna magna sai quanto ci guadagnano sugli immigrati? Addirittura le nostre navi li vanno a prendere in acque internazionali… Vabbè dai sbrighiamoci che tra poco inizia il derby in televisione!”

Hanno violentato una ragazza mentre passeggiava nel parco: “vabbè ma anche lei se lo va a cercare… passeggia nel parco di sera e addirittura portava la minigonna…È ovvio che la violentino… Con tutti i delinquenti che ci sono in giro!”

Sii sincero cosa hai fatto fino a ora in concreto per evitare o reagire alle situazioni che stanno mandando a fondo la cara Italia e stanno facendo alzare sempre più la temperatura nella pentola in cui anche tu ti stai involontariamente trovando.

Stanno bollendo anche te! Ricorda il fatto che magari tu stia ancora bene economicamente o in ambito lavorativo non significa che la temperatura nella pentola non stia salendo: sono proprio le persone come te, il ceto medio, che ha più da perdere.

Dove insediarsi alle Canarie? Scarica la guida gratuita alle 8 zone. Clicca qui.

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Del principio di Noam Chomsky (o della Rana bollita), ne parliamo anche a questo corso in aula che teniamo qui a Gran canaria, per chi sta pensando di saltare fuori dalla pentola. Diverse centinaia di persone hanno partecipato e molte di loro hanno dato il colpo di reni necessario per saltare fuori dalla pentola prima che sia troppo tardi, altri lo hanno pianificato a breve, altri hanno almeno raggiunto la consapevolezza e sapranno come correre ai ripari. Per partecipare trovi di seguito i dettagli.

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Attenzione! Se scegli di guardare questo video sotto  che ho trovato su youtube sappi che le immagini potrebbero non piacerti. Se decidi di premere Play ti consiglio di vederlo assolutamente fino in fondo.

Vedendo il video sono sicuro che abbia suscitato in te una sensazione molto sgradevole (almeno in principio). Ho scelto questo video perché era uno dei più sobri in youtube, altri analoghi hanno scatenato l’ira di molti utenti commenti durissimi e offensivi nei confronti di chi ha realizzato le riprese.

È normale che questo video abbia smosso / generato delle emozioni anche a te, ma è altrettanto curioso che ti preoccupi tanto (giustamente) per una rana però non ti renda conto che in questa pentola di acqua prossima al bollore ci sia tu stesso, non ci si rende più conto della fine che faremo noi e i nostri figli.

Vivere all’estero ha rappresentato la soluzione per molte persone. Potrebbe comportare lo stesso di sentirsi a mollo in una pentola d’acqua, ma la differenza sta nella temperatura dell’acqua.

Vivere all’estero potrebbe fare la differenza tra farsi bollire o stare a mollo in acqua tiepida.

Allora se non sei come la rana, già mezza bollita, dai il colpo di reni, e verifica se anche per te sia possibile saltare fuori dalla pentola prima che sia troppo tardi! Molte persone come te hanno deciso almeno d’informarsi: ecco quale è stata la loro esperienza clicca qui.

Ti auguro di trovare la forza di reagire e avere una nuova vita per te e i tuoi cari, il tutto comincia sempre con un primo passo, anche solo con l’informazione.

Vuoi venire a fare un viaggio esplorativo per capre come funziona la vita qui alle Canarie e avere tutte le informazioni per un trasferimento sicuro e senza “mal di pancia”? Di seguito trovi maggiori dettagli e puoi richiedere un preventivo senza impegno.

Spero che questo articolo ti abbia aiutato a prendere coscienza e a darti il giusto impulso per decidere di cambiare vita.

Marco Misto