Viaggio Canarie 7 Isole in 7 giorni: Isola de Los Lobos

Viaggio Canarie 7 isole in 7 giorni. Parte 5 Isola de Los Lobos

 

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Isola de los lobos

Decidiamo di prendere la barca che ci porta all’isola de Los Lobos, da Corralejo sono circa 20 minuti di navigazione, imbarchiamo dal molo in fondo al pueblo di Corralejo li trovate diverse compagnie marittime che offrono passaggi per l’isola de los Lobos, se scendete in auto consiglio di fare il giro largo e passare dal centro di  “Urgencias di Corralejo” e scendere fino in fondo seguendo la strada che costeggia il mare. In una di quelle strade laterale sarà semplice trovare da parcheggiare.

Abbiamo contrattato un passaggio barca con imbarcazione “el Majorero” della compagnia Bottom Glass Ferries, vi consiglio di prendere solo il passaggio per los lobos e non fare l’escursione col fondo di cristallo per 2 motivi: il primo perché ci impiegate molto di meno e il secondo perché osservare il fondo del mare attraverso il vetro della barca. A moltissime persone fa venire la nausea e si rovinano la giornata. È possibile per pochi euro portare con se una bicicletta con la quale girare l’isola se siete appassionati di questo tipo di escursioni.

Oltre a Fuerteventura ti potrebbe interessare visitare Gran Canaria? Scaricando la guida gratuita che trovi di seguito scoprirai le 8 zone del sud di Gran Canaria da poter visitare o scegliere in caso volessi trasferirti.

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isola de los lobos canarieIl nome Isla de los Lobos deriva dal fatto che in passato l’isola fosse abitata da numerosi leoni marini in spagnolo conosciuti come “lupi marini” (la traduzione di Lobos in Italiano è lupi), oggi a rischio d’estinzione. I pescatori eliminarono tali animali, credendo che la loro voracità riducesse notevolmente i pesci nelle acque circostanti, dal momento che ciascuno di questi animali necessita fra i 30 e i 40 kg di pesce al giorno per sopravvivere.

Arrivati sull’isola scendiamo (consiglio una visita al centro de visitantes per farsi un’idea di cosa potete vedere), noi siamo andati subito alla playa El Puertito, (6 minuti a piedi il sentiero è ben segnalato), si tratta di un agglomerato di qualche baracca di pescatori, un ristorantino molto modesto e un “centro de descanso” del cabildo di Fuerteventura, dove potrete appoggiarvi per riposare e ripararvi dal sole nel caso fosse necessario.

isla de los lobos el puertitoSull’isola de Los Lobos non c’è elettricità: i più intraprendenti hanno dotato la propria baracca di un mini impianto eolico. Troviamo un posto dove stenderci al sole ma è impossibile resistere alle limpide e cristalline acque delle piscine naturali a El puertito: Martina è la prima a tuffarsi dal pontile, Matteo la segue a ruota e io non posso esimermi dovendo dare, come buon padre di famiglia, un buon esempio. Mangiamo al sacco sulla spiaggia e anche qui, sempre per la serie com’è piccolo il mondo incontriamo l’amica Cecilia 3000, che si è trasferita anche lei alle Canarie (vive a Gran Canaria). L’isola è piccolina, sono circa 7 km di sentieri, da percorrere la puoi girare tutta a piedi o in bicicletta, si tratta essenzialmente di natura incontaminata, non ti suggerirò cosa vedere, guardati a destra e a manca e rimarrai sempre più sorpreso.

Probabilmente lo scopo della tua vacanza per conoscere questa e altre isole dell’arcipelago sarà anche quello di esplorarle per capire quale potrebbe fare al caso tuo pensando a un trasferimento. Ti invito a scaricare il webinar gratuito che trovi qui. Scoprirai tante informazioni utili allo scopo.

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isola de los lobos 04 Playa de la Concha Tuttavia noi in questa giornata abbiamo optato per riposare un pò sulla spiaggia e ci siano recati solo a un’altra playa: la playa de la Concha sul versante che da Los Lobos da verso Fuerteventura, una grandissima spiaggia a forma di Caletta, puoi godere delle 2 spiagge che si trovano sui 2 versanti a seconda di come vuoi orientarti verso il sole dato che sono opposte l’una all’altra. Trascorsa la giornata al sole, abbiamo preso l’ultima barca di ritorno dall’isola per Corralejo. All’attracco ci siamo fermati direttamente al porto dove abbiamo fatto un apericena prima d’imbarcarci alle ore 20:00 con Armas per Lanzarote.

Nella prossima parte di questa rubrica Canarie 7 isole in 7 giorni parleremo appunto di Lanzarote terra dei vulcani, dove ci troverà ad attenderci un ristorante un pò particolare…Pensa che cuociono direttamente sulla lava!

Pensando di visitare anche le altre isole, come Gran Canaria, di seguito trovi i dettagli per richiedere un preventivo gratuito per la tua vacanza.

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Marco Misto

Fuerteventura viaggio alle Canarie 7 isole in 7 giorni

Cofete fuerte ventura

Fuerteventura

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fuerteventura viaggio alle canarie

Canarie 7 isole in 7 giorni. Parte 4 

Di Fuerteventura decidiamo di visitare in questa occasione solo la parte sud, dato che l’organizzazione prevede di vederla in 2 volte, sfrutteremo il ritorno da Lanzarote per tornare a visitare la parte nord; spiagge fantastiche anche lunghissime e isolate, acque cristalline, è quello che ci aspetta: inizialmente visitiamo il sud con Jandia e il parco nazionale, Cofete, e altre spiagge del sud, poi risaliamo verso nord dove pernottiamo per poi visitare l’isola de Los Lobos (l’isola dei Lupi). Fai attenzione ai tempi calcolali bene perché questa giornata a Fuerteventura è stata abbastanza pesante visto i 250 km che abbiamo percorso (60 dei quali in pista sterrata). Ti ricordo come al solito di verificare se la politica di noleggio dell’auto permette di uscire fuori dalle strade asfaltate e copre l’assicurazione e il traino con carro attrezzi (normalmente non lo copre fai attenzione quindi).

Dunque quest’esplorazione per noi parte dal porto di Gran Canaria dove imbarchiamo con la Naviera Armas; presta attenzione che questa compagnia esige i biglietti (carte d’imbarco) stampate quindi se hai prenotato per internet non basta mostrare solo i documenti come abbiamo sempre fatto in precedenza con Fred Olsen, ma devi stampare la carta d’imbarco fisicamente, cosa che comunque puoi fare anche al porto allo sportello Armas calcolando d’arrivare con un pò di anticipo. Sbarchiamo alla punta estrema a sud di Fuerteventura (Jandia), in questa attraversata che dura circa 3 ore ti consiglio di fare una colazione “solida” senza assumere liquidi per evitare di soffrire il mal di mare dato che l’oceano in questo tratto si fa sentire. La naviera Armas dispone di un servizio ristorante aperto anche la mattina presto per cui puoi approfittarne.

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Una volta sbarcati al porto di Jandia dopo meno di 5 minuti di auto trovi subito la deviazione a sinistra che riporta “Cofete”, ti aspettano circa 15 km di pista sterrata da percorrere in auto, devo dire che nonostante siano di terra sono veramente ben percorribili, in molti casi meglio di alcune strade asfaltate italiane, ci muoviamo a una media di 40 km/h quindi arriviamo presto a destinazione.

Nel momento in cui tocchi il punto più alto del passo, prima di ridiscendere a Cofete, prenditi 5 minuti di tempo per fermare l’auto e approfittare della splendida vista che puoi godere da quel punto (fra l’altro hanno attrezzato la zona del mirador con una piazzetta per parcheggiare e cannocchiale per osservare le splendide spiagge nella sua interezza). Occhio al vento in quei punti… Siamo pur sempre a Fuerteventura e stiamo girando sul versante esposto ai venti del nord io consiglio di portare una felpa anche d’estate, magari non la userai ma se si annuvola sarà di tuo gradimento.

villa winter cofete fuerteventuraDiscendiamo e approfittiamo per proseguire un attimo oltre il paesino di Cofete (4 case e un ristorantino / Bar) per giungere a villa Winter. È situata solo a 1 km dalla spiaggia di Cofete ma la strada è poco praticabile quindi vacci piano e con precauzione se sali in auto.

Lasciamo alle nostre spalle villa Wintere ci dirigiamo al parcheggio, scendiamo dall’auto e diamo un occhio a quella che per me è la curiosità numero uno di Cofete: Il cimitero sulla spiaggia!

cimitero Cofete fuerteventura

Hai capito bene! Dato che Cofete è molto isolata in passato decisero di seppellire i propri abitanti proprio in spiaggia sotto la sabbia, sono visibili le tombe molto rustiche delimitate delle pietre e scombussolate dai forti vendi che spostano in continuazione cumuli di sabbia.

fuerteventuraGiusto il tempo per una riflessione profonda e ci concediamo un bel bagno nelle splendide acque verdi / azzurre di Cofete; onde molto impetuose, divertimento assicurato a lottare contro muri d’acqua alti anche fino a 3 metri in alcuni casi. Divertente ma attenzione che l’oceano in questi casi è molto “traditore” usa precauzione.

ristorante cofete fuerteventuraCi asciughiamo e andiamo al ristorantino molto rustico che si trova “in città a Cofete” se siete un pò schizzinosi lasciate perdere e optate per portarvi un pranzo al sacco già dalla mattina… Comunque mangiamo una buona carne di Capra e del formaggio machorero che sono le tipicità di Fuerteventura e di Cofete. Risaliamo in auto e percorriamo nuovamente la pista sterrata questa volta diretti a Punta Jandia (ci aspettano 18 km quindi evitiamo di fermarci durante il tragitto per non allungare troppo i tempi).

Importante quando arrivi a un bivio trovi indicata la via a destra per el Puortillo (non puoi perderti). Giunti a Punta Jandia sulla sinistra troverai un pueblito di pescatori di una decina di case e altrettante roulotte stanziali, li ci trovi dei modesti bar e ristorantini se ti servisse fermarti. Sotto questo pueblito (appena comincia la strada asfaltata sulla sinistra c’è una bella spiaggetta che vale la pena visitare. In fondo alla strada asfaltata arriverai al faro di punta Jandia punto panoramico dove vedrai scorci impressionanti soprattutto guardando la costa alla tua destra.

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La curiosità di questo posto è che in fondo a una strada sterrata inizia un piccolo tratto d’asfalto che costeggia un paesino le cui strade all’interno sono tutte sterrate, ovvero hanno asfaltato un pezzo di strada fuori dal paese ma dentro no! Vabbè contrasti tipici rurali.

playa Misto FuerteventuraAttenzione! Tornando dal faro verso Cofete, poco prima del paesino di pescatori sulla sinistra della strada principale trovi una pista sterrata che ci ha portati a una spiaggia fantastica, nella quale ci siamo fermati a fare il bagno. La spiaggia non so come si chiami ma dato che era tutta per noi la ho soprannominata “Playa Misto”.

Playa Misto fuerteventura jandiaScendiamo in questa spiaggetta da un ripido sentiero, la sabbia è intonsa, non ci sono impronte o orme di altre persone sembra che i primi a calpestarla siamo noi  in realtà il vento ripulisce abbastanza in fretta le tracce precedenti) ma sta di fatto che questo pomeriggio c’eravamo solo noi  e siamo a fine luglio); alle nostre spalle una parete di roccia striata con sfumature di marrone rossiccio e beige e nero, la roccia lisciata dal vento che ha creato diverse mini insenature nella parete stessa; di fronte a noi oceano turchese alla nostra destra un piccolo “faraglione in colore nero che stacca di netto col colore della sabbia bianca, e per finire dei gabbiani che volteggiano su di noi emettendo il classico verso che tanto mi fa ricordare le vacanze che facevo al mare da piccino. La temperatura è gradevole il vento fresco e il sole caldo. Decidiamo di tuffarci e goderci le chiare acque di “Playa Misto”.

Risaliamo in auto proseguiamo sulla pista di terra fino in fondo e arriviamo ad un altro mirador, un paio di foto e facciamo marcia indietro fino a incrociare nuovamente al piccolo tratto di strada asfaltata e ci dirigiamo a sinistra per Jandia. Anche in questo caso percorriamo diversi chilometri di sterrato, attenzione a svoltare ancora a destra quando incontri il bivio per Cofete; ci immettiamo alla fine della strada sterrata, giunti a Jandia girando a sinistra sulla strada che dal porto adduce alla FV2 che percorriamo in direzione Puerto del rosario.

Playa del Mattoral fuerteventuraCi fermiamo a Playa del Matoral una spiaggia lunghissima e attrezzata in zona centrale (qui siamo tornati alla civiltà) che è situata dietro una zona di interesse scientifico e ripopolazione della fauna endemica, infatti ci accoglie uno scoiattolo (ardilla) che ci richiama con il suo insistente squittio, vi è anche un faro e sotto il faro un bar ristorante direttamente sulla sabbia, nel caso volessi approfittare per prenderti una pausa.

playa barca fuerteventuraProseguiamo sempre in direzione Nord sulla FV2 per Puerto del Rosario e decidiamo anche di fermarci un attimo in una spiaggia molto bella e caratteristica: Playa Barca. Ti ho salvato le coordinate GPS nel caso tu voglia visitarla. È una spiaggia vastissima dalle acque cristalline.

È impossibile non restare incantati davanti a queste spettacolari spiagge e probabilmente starai pensando: mi trasferisco subito! Poi però ti poni tanti quesiti che, ti assalgono incertezze… Informarsi bene è la prima cosa da fare. Per questo può esserti utile scaricare la guida gratuita che trovi qui. Una raccolta di domande e risposte divisa per categoria che ti scioglierà la maggior parte dei tuoi dubbi.

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ecco dove si trova Latitudine: 28° 8′ 12,835″ N
Longitudine: 14° 14′ 36,9″ W

origomare corralejo fuerteventuraRipartiamo sempre in direzione nord verso Puerto del Rosario e successivamente Corralejo dove abbiamo prenotato il pernotto all’hotel complesso Origomare (ecco dove si trova Latitudine: 28° 43′ 50,046″ N
Longitudine: 13° 56′ 54,966″ W) . La caratteristica di questo complesso è che è molto adatto alle famiglie dato che sono tutte unità / villette famigliari in una realtà molto curata. La nostra villetta con giardino e porticato esterno ha per esempio un salone, cucina al piano terra, una camera da letto matrimoniale, altra camera singola e un bagno, mentre al piano di sopra altra camera matrimoniale altro bagno e una grande terrazza. Noi siamo in formula pernotto e colazione dato che durante il giorno giriamo molto.

majanichio fuerteventuraLa mattina successiva ci alziamo con calma e uscendo dall’hotel deviamo a sinistra e visitiamo il pueblito di Majanichio (Latitudine: 28° 44′ 20,412″ N  Longitudine: 13° 56′ 16,692″ W) il solito agglomerato di 4-5- casette di pescatori su una baia dalle acque azzurrissime. La curiosità di questa baia è che con la bassa marea scompare e le barche vanno completamente in secca e si posano a terra per tornare poi a galleggiare in acque limpide non appena la marea torni ad alzarsi, è curioso vedere come il mare rientri di centinania di metri. C’è veramente poco da visitare il tempo di 2 foto e ci dirigiamo verso il molo a Corralejo nel nord di Fuerteventura e ci prepariamo per la prossima tappa.

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Nel prossimo viaggio ti parlerò dell’isola de los Lobos. Torna a visitarci.

( km percorsi in questa tappa in Fuerteventura tra Cofete e Corralejo 285 di cui 60 di sterrato).

Marco Misto

Un Natale alle Canarie un pò particolare

Natale Alle Canarie?

 

Questa mattina, come mio solito mi sono svegliato di buon ora, ma qualcosa era cambiato… Ho volto lo sguardo alla finestra… I vetri bagnati d’umidità facevano appiccicare la tende e creavano uno strano gioco di luci.

Al di là del cristallo opaco vedevo scendere pioggia e fuori in strada gente imbacuccata che camminava frettolosamente a testa bassa.

Ad ogni espirazione emettevano una curiosa nube di condensa dalla bocca, ogni tanto si ascolta un secco colpo di tosse e sullo sfondo il rumore del traffico.

Voler di cambiare vita, pensando a un posto come le Canarie, avrai sicuramente bisogno di tante informazioni per capire se stai facendo la scelta giusta. Scarica il webinar gratuito che trovi di seguito e scopri quello che ti serve sapere.

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Nel frattempo in televisione passa un notiziario… Parlano di una rapina in appartamento in cui i proprietari sono stati selvaggiamente picchiati, sono terrorizzati sotto shock e non riescono a parlare spiega il giornalista.

Mi alzo, mi vesto e scendo, sono circondato da facce grigie, nessuno saluta: tutti vanno di fretta guardandosi le spalle ogni volta che girano un angolo, poi li vedo sparire su un bus schiacciati come sardine all’interno dei loro giubbotti umidi.

 

Qualcuno impreca perché non è riuscito a salire; parte correndo nella stessa direzione dell’autobus praticamente paralizzato in mezzo al traffico… Cerca di raggiungere la prossima fermata a piedi prima del mezzo che lo porterà al lavoro.

 

Chiedo un’informazione a un passante, alza appena gli occhi, non mi risponde e gira la testa… Prosegue frettolosamente il suo percorso.

 

Dopo qualche minuto, trovo da solo quello che cercavo, compero la colazione mi accingo a rientrare e raggiungere la mia famiglia; un’auto sfreccia attraversando l’incrocio col rosso, sono agile nel tirarmi prontamente indietro ma non abbastanza per evitare il getto d’acqua che le ruote dell’auto sollevano attraversando una pozzanghera, bagnandomi completamente.
Il primo istinto è stato quello di mandargli un accidente, poi mi sono fermato a riflettere sulla differenza tra le persone che ho incrociato questa mattina e la mia famiglia.

 

Nel caso non lo avessi capito in questo momento non mi trovo alle Canarie ma in una città del Nord Europa: Londra.

 

Avevo promesso a mia figlia Martina che l’avrei portata a visitare la città; approfittando delle vacanze di Natale, è quello che stiamo facendo.

 

Porteremo a casa moltissimo da questa visita, e non parlo di souvenir. Quello che mi e accaduto questa mattina è stato per me spunto di riflessione e mi ha fatto capire come prendere decisioni importanti possa migliorarti la vita.

 

Nel mio lavoro alle Canarie incontro spesso italiani che si scervellano perché la loro pensione non è defiscalizzabile… Ignorano i vantaggi fiscali e dicono: “no la mia pensione non è defiscalizzabile allora non mi conviene spostarmi alle Canarie!”, come se tutto fosse ridotto al mero aspetto economico, non capiscono cosa significhi qualità di vita; però sono i primi a lamentarsi dell’immigrazione clandestina della delinquenza del clima del traffico, dei servizi che non funzionano.

 

Mi pongono veramente tante domande e per questo ho realizzato una mini guida gratuita che trovi qui. Scaricala, avrai anche tu le risposte che cerchi.

 

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Vedo imprenditori preoccupati solo dell’aliquota Irpef che gli toccherà pagare e che non è così differente da quella italiana (ignorando i benefici fiscali che verranno applicati a posteriori) ed ecco che concludono che per loro e le loro famiglie non ci sia via d’uscita, ma allo stesso tempo si lamentano costantemente delle tasse, della corruzione dei politici non efficienti delle rapine e furti…

 

Mi pare di capire che oggi in un mondo frenetico, si riduca tutto al puro aspetto economico e che le persone non pensino più alle  cose semplici che ti cambiano la vita:
  •  il valore di un incontro
  • un saluto per strada con i passanti
  • un sorriso di chi ti incontra
  • poter uscire senza guardarsi le spalle
  • poter mandare i figli da soli al parco senza preoccupazioni
  • il piacere di provare l’arietta che di notte ti accarezza perché puoi permetterti di dormire con la finestra aperta anche al piano terra (e senza zanzare)
  • il piacere d’avere un’attività economica che paghi un equo livello di tasse senza quel clima di polizia fiscale che strangola gli imprenditori
  • il piacere di contare su servizi e infrastrutture che funzionino
  • Il piacere di avere del tempo di qualità da passare con la propria famiglia e amici.
A proposito di figli… Spesso le persone che decidono d’informarsi veramente a fondo e partecipano al corso in aula che teniamo alle Canarie mi chiedono: “ma tu pensi d’aver investito sul futuro dei tuoi figli spostandoli alle Canarie?” La mia risposta è sempre la stessa:

 

“Sono sicuro d’aver investito sul loro presente, passo del tempo di qualità con loro, li educo, regalo loro la presenza di un padre e una madre in momenti che li formano e li fanno crescere “sani mentalmente”, educati, fiduciosi in se stessi, preparati, speranzosi in una vita in cui la maggior parte delle persone non credono più…

 

Al futuro, con questi strumenti che gli forniamo nel presente, ci penseranno loro stessi e sono certo faranno le giuste scelte.

Bene, sono giunto in hotel, è finito il tempo per le riflessioni, ora mi aspetta una doccia calda, dei vestiti asciutti e una bella colazione con Martina, Matteo e Amalia… Ma la cosa più bella sarà vederli svegliare, aprire gli occhi e dirmi: “ciao papà!”

 

Se stai leggendo quest’articolo e vuoi anche tu provare a cambiare vita, agisci con determinazione. La prima cosa che ti suggerisco fare è organizzare una vacanza esplorativa che ti aiuti a capire se le Canarie sono il posto che fa per te. Di seguito trovi i dettagli per ricevere un preventivo senza impegno.

 

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Ti auguro un sereno Natale e un nuovo anno pieno di riflessioni anche per te.

 

Buone Feste

 

Marco Misto

El Hierro: Viaggio Canarie 7 isole in 7 giorni – Parte 3

Canarie 7 isole in 7 giorni. Parte 3 el Hierro.

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charcos los sargos el hierroEl Hierro è la mia isola preferita! Atterriamo provenienti da Tenerife, nel pomeriggio e noleggiamo un auto. Fai attenzione alla politica sul carburante della compagnia con cui affitti.

Noi abbiamo utilizzato Cicar e la loro politica è di riportare l’auto con la quantità di benzina con cui la trovi.

Ci dirigiamo verso Valle Verde e poi da li visitiamo l’albero Sacro, considerato tale dagli antichi Herreñi perché gli forniva acqua anche quando nella maggior parte dell’isola non pioveva. In pratica succedeva che sotto questo albero ci fosse una costante caduta di acqua anche quando splendeva il sole. Loro attribuivano questo fenomeno (oggi giorno spiegato scientificamente con il nome di pioggia orizzontale) a un intervento divino, una sorta di miracolo che gli permetteva di avere acqua elemento di primaria importanza vitale (insieme alla televisione e ad internet… Scherzo.

Comunque in passato, grazie anche alla impermeabilità delle rocce sottostanti l’albero sacro (Il Garoè), gli antichi abitanti dell’isola del Hierro, hanno potuto immagazzinare l’acqua in dei pozzi artificiali che utilizzavano come riserva idrica. Visita l’albero sacro è molto suggestiva come situazione.

Ti consiglio di acquistare il passaporto del turista che ti permette di visitare tutti i luoghi turistici dell’isola pagando solo sul costo del passaporto che viene 9,90 euro a persona.

Spostandoci tra un luogo e l’altro dell’isola, ci sono come sempre tanti punti “belvedere come li chiameremmo in Italia” qui chiamati miradores; ti consiglio di fermarti a ognuno di quelli che incontri perché ne vale veramente a pena quindi prenditi il tempo che serve.

Il mirador de la Peña per esempio lo abbiamo visitato 2 volte: nel pomeriggio con il sole e poi siamo tornati anche in serata dato che questo mirador è anche un ristorante in cui è possibile cenare guardando uno dei tramonti più spettacolari che io abbia mai visto, grazie a delle vetrate sapientemente poste dall’architetto Cesar Manrique in una delle sue opere che permettono di mangiare a strapiombo sul mare godendo di una vista mozzafiato.

Dallo stesso mirador è possibile vedere il Roque Grande e il Roque Chico, residui di una delle ultime eruzioni avvenute sull’isola del Hierro nel versante nord sono simili ai nostri faraglioni per intenderci.

A proposito isola di el Hierro significa isola del Ferro, e puoi immaginare i colori stupendi che assumono le rocce ricche di diversi minerali quando sono illuminate dal sole.

Spostandoci tra un punto e l’altro dell’isola vediamo paesaggi agresti stupendi con contrasti di colori che ci colpiscono molto (io ci trovo similitudine con la campagna Sarda lungo la costa) incontriamo diversi alberi di frutta che crescono spontaneamente lungo le strade, approfittiamo per raccogliere qualche prugna gialla e qualche prugna rossa; hanno un sapore indescrivibile appena colte dalla pianta.

Approfittiamo anche di qualche albero mi mandorle lungo il cammino per gustare delle squisite mandorle fresche e anche degli alberi di pere che però vista la stagione sono un pò indietro.

Arriviamo al Piñar dove visitiamo il centro d’interpretazione di Geologia all’interno del quale ti spiegano la differenza tra le varie rocce createsi con le diverse eruzioni, le formazioni dei tubi vulcanici e mostrano dei filmati sull’isola del Hierro.

Domani andremo a visitare un tubo vulcanico che si trova nella zona nord nei pressi di Punta Grande dove si trova anche il “Lagartario“. Vale la pena visitarlo e unire alla visita anche il centro vulcanologico dove ti portano addirittura in escursione in esterna a toccare con mano e vedere fisicamente le formazioni rocciose che costituiscono le meraviglie dell’isola di el Hierro.

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Rientriamo verso sera e ci fermiamo come già ti accennavo, a cenare presso “el mirador de la Peña” un ristorante a picco sul mare dove potrai ammirare dei tramonti spettacolari seduto a mangiare di fronte a una vetrata di 18 metri di lunghezza che si affaccia sul golfo di Guaracoza, davanti a Punta Grande e al pueblo de la “Frontera” che con le prime luci della sera s’illumina come un presepe. Questo edificio è un gioiello progettato da Cèsar Manrique, il grande architetto delle Canarie che ha dedicato la sua vita alla creazione di spazi organici.

A La Peña, Manrique ha utilizzato molte piante, ampie finestre e soffitti in muratura per creare un ambiente accogliente e fresco, dove cenare o pranzare diventa veramente qualcosa d’inusuale, se riesci a visitarlo in ora di pranzo o cena sarebbe il massimo, te lo consiglio vivamente. Rientriamo in hotel al Parador del Hierro, spostandoci nella zona est dell’isola ed è ora di andare a dormire.

La mattina seguente, ammiriamo una fantastica alba dal balcone del nostro hotel sul mare, poi colazione e partiamo per vedere in Valverde e visitiamo la Casa de Las Quinteras un’esposizione di oggetti e vestiti tipici di el Hierro che venivano utilizzati in passato dagli “Herreñi” oltre a contenere una mostra di oggetti di artigianato locale nel caso volessi portarti a casa qualche souvenir.

Questa visita non mi ha entusiasmato molto, anche perché la cittadina di Valverde è un grande paesone e a livello turistico offre poco da vedere. Comunque non buttiamo via niente perché passando per il centro incontriamo casualmente Luciano, una vecchia conoscenza che avevamo in Gran Canaria che ora qui all’isola del Hierro è consigliere comunale e vicepresidente al cabildo del Hierro (com’è piccolo il mondo).

Proseguiamo per il Lagartario, un rettilario centro di riproduzione del Lagarto gigante. Il lagarto gigante è una specie di lucertole in via d’estinzione che oramai si trovano presenti solo sull’isola del Hierro, gli ultimi esemplari li hanno trovati sulle 2 rocce Roque Grande e Roque Chico ( i 2 faraglioni) dopo che questa specie fosse già data per estinta negli anni 70, quindi li rintrodussero nel territorio di el Hierro.


el hierro
Qui visitiamo anche un tubo vulcanico aperto al pubblico e la guida ci conduce al suo interno. Un tubo vulcanico altro non è che un condotto lungo centinaia di metri dove la lava che a suo tempo scorreva fluida come un fiume che discende la montagna; al raffreddarsi al contatto con l’aria la superficie di questo “fiume di lava” ha formato una crosta rocciosa al di sotto della quale però la lava ha continuato a defluire svuotando il condotto e lasciando vuoto questo “tubo” all’interno del quale è possibile camminare e percorrere il tragitto normalmente arrivando fino al mare, se il percorso non si interrompe prima.

Visitiamo nello stesso sito anche l’eco museo di Guinea, un villaggio antico di costruzioni in pietra che furono abitazioni di persone che vivevano in maniera rurale; interessante vedere all’interno delle case come gli interni si siano evoluti col passare del tempo fino ad arrivare al XX secolo in cui addirittura vi è presente una cucina, mentre gli esterni e le costruzioni sono sempre rimaste inalterate nel tempo; è come fare un viaggio nel tempo all’interno dell’isola.

hotel più piccolo del mondo el hierroGià che ti trovi a Guinea visita Punta Grande dove ci troverai delle casette tipiche turistiche in riva al mare, inoltre trovi quello che fino a poco tempo fa è stato l’hotel più piccolo al mondo; ci troverai dei bei scorci da fotografare, molto curioso e pittoresco come posto.

La parte più bella deve ancora arrivare quindi attento attenta seguimi perché ora vedrai le vere bellezze naturali dell’isola di el Hierro. Dato che ti trovi sulla HI550 (che poi cambierà in HI551, ma non fa niente rimani su quella “carrettera” (strada) visita in successione:

1) La Maceta (piscine Naturali più area attrezzata ristoro)

2) Charco los Sargos (piscine naturali)

3) Charco Azul (piscine Naturali e grotte sommerse)

4) La Laja (piscine naturali e zona attrezzata con barbecue)

5) Pozo de la salud (scorcio pittoresco)

6) Las Arenas Blancas (spiaggia di sabbia bianca)

7) Il Santuario de la Virgen de los Reyes (lo so non è una bellezza naturale ma ti assicuro che il percorso che porta a esso lo è, ed è anche notevole)

8) L’albero del Sabinal (albero simbolo del Hierro piegato dai forti venti)

9) La scogliera di punta Orchilla e il faro

10) Il tubo vulcanico

È impossibile non restare incantati davanti a queste bellezze della natura e probabilmente starai pensando: Mi trasferisco subito! Poi però ti poni tanti quesiti che, ti assalgono incertezze… Informarsi bene è la prima cosa da fare. Per questo può esserti utile scaricare la guida gratuita che trovi qui. Una raccolta di domande e risposte divisa per categoria che ti scioglierà la maggior parte dei tuoi dubbi.

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la maceta el hierro1) Partiamo con la Maceta, è un congiunto di piscine naturali, una zona molto curata in cui è possibile arrivare comodamente in macchina parcheggiare e scendere delle scalinate / un sentiero pietroso per circa 200 metri e godere di un buon bagno nelle acque dell’oceano turbinose e impetuose protetti però da queste barriere che fanno in modo che tu possa nuotare tranquillamente tra le rocce e gli scogli senza correre il pericolo di venire risucchiati dalla forza dell’oceano.

Impressionante da vedere. La zona attrezzata poi ti permette se lo desideri di fare un pranzo al sacco all’ombra di alcune capannine costruite in legno e paglia direttamente sul mare. La zona è molto curata e pulita e se ci vai in mattinata e nei giorni feriali ti puoi trovare praticamente da solo in mezzo a tutto questo splendore. Interessante come sono stati curati gli accessi alla spiaggia con protezioni, ringhiere e sentieri battuti.

2) Charco los Sargos (piscine naturali)

charcos los sargos el hierroIl Charco Los Sargos, è una formazione d’insenature e scogli tra i quali potrai nuotare in tuta tranquillità in acque cristalline e tranquille, il paesaggio nell’intorno e mozzafiato, scogliere altissime a picco sul mare grotte semisommerse e piattaforme in legno sulle quali sdraiarsi comodamente a prendere il sole.

Ci fermiamo un attimo seduti sugli scogli e Amalia comincia ad sbucciare qualche mandorla fresca colta la sera precedente. Il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia è intervallato da colpi secchi di pietra che ad Amalia scaglia sulle “povere mandorle”: prima toglie la buccia verde esterna pelosetta e liscia, allo stesso tempo poi, rompe con una pietra il guscio durissimo e infine ci offre delle squisite mandorle fresche bianchissime, molto saporite.

La curiosità del Charco de los Sargos è che c’è un barretto ristorante, quello che tutti gli italiani sognano in riva al mare (leggi questo articolo) giusto sopra la scogliera all’arrivo nel piazzale del parcheggio. Di mattina è chiuso apre alle 19:00 fino alle 04:00 di notte e si può mangiare tipico canario. Abbiamo conosciuto Jose, il proprietario del Kiosco perché lo abbiamo visto arrivare col suo furgone carico di frutta e verdura, al momento di scaricare ci ha voluto regalare 4 ananas tipiche delle coltivazioni dell’isola di el Hierro.

Dato che non sapevamo come sbucciarle, ne ha estratte altre 2 e ci ha insegnato come sbucciarle alla maniera Herreña e ci ha fatto mangiare quella che definisco l’ananas più buona in assoluto che io abbia mai assaggiato, succosissima dolcissima e molto fruttata e soprattutto gustata su una scogliera a strapiombo sul mare insieme alla mia famiglia! Che bello!

Ci spiega Jose che a lui piace regalare la frutta alle persone e gli piace ascoltare le loro storie da dove vengono cosa fanno. Una persona molto gentile umile e disponibile, sembra uscito da “altri tempi”. Salutiamo Jose e ci sentiamo molto arricchiti, non per le ananas ricevute, ma per avere conosciuto una persona tanto speciale. Risaliamo in auto e dopo pochi minuti tornando sulla HI551 arriviamo al:

3) Charco Azul,

charco azul el hierro

anche in questo caso si tratta di piscine Naturali e grotte semi sommerse tra acque verdi turchesi blu con sfumature bianche di spuma tra gli scogli…Insomma da rimanere a bocca aperta. Attenzione per scendere e soprattutto poi per salire dovrai fare una decina di minuti in pendenza considerevole, il sentiero è come sempre e come tutti i sentieri della rete de senderos dell’isola di el Hierro ben segnalato e protetto con parapetto, devi comunque considerare che nel caso di persone difficoltà motorie il percorso sarebbe un pò impegnativo, il suolo in materiale lavico rende un pò difficoltosa la discesa ma arrivati alla spiaggia ne sarà valsa la pena.

Puoi tuffarti attraversare una grotta semi sommersa e riemergere dall’altro lato in una spiaggetta isolata non visibile dal punto in cui sei partito. Molto bello e caratteristico, inoltre la temperatura dell’acqua in queste vasche naturali createsi fra le rocce (dette appunto piscine naturali) è di temperatura ancor più gradevole rispetto all’acqua dell’oceano esterna alle piscine naturali. Risaliamo con un pò di affanno al parcheggio dove ci trovi anche bagni e un punto informazioni, risaliamo in auto e raggiungiamo

4) La Laja ( piscine naturali e zona attrezzata con barbecue). Fai attenzione perché

La Laja el hierronon è segnalata benissimo, ci troverai un cartello in legno sulla destra che indica la direzione subito dopo una grande discesa molto pendente sulla HI551. Questa zona è un pò particolare perché oltre alle piscine naturali sono presenti anche in un punto ristoro dei tavoloni con degli sgabelli fatti di tronchi di albero riparati in una grotta naturale in cui puoi stare fresco e prendere un po’ d’ombra durante le ore più calde.

La zona è attrezzata anche con dei barbecue e una fontana con dell’acqua e pochi passi più in basso un’altra piscina naturale semi sovrastata da un’altra grotta dentro la quale potrai nuotare tra acque veramente trasparenti e cristalline.

Lo scenario nell’intorno è pur sempre incantevole con rocce a strapiombo sul mare e onde impetuose che vi si infrangono creando il classico sciabordio che a furia di ascoltarlo ci è diventato veramente familiare e conciliante per schiacciare un pisolino all’ombra della grotta. Qui abbiamo fatto uno splendido bagno e poi ci siamo mossi nuovamente in auto per raggiungere.

5) Pozo de la salud,

pozzo de la salud el hierrouno scorcio pittoresco dove abbiamo anche pranzato con del pesce cucinato alla maniera tipica Canaria e di el Hierro. Il pozzo della salud era un pozzo di acqua salmastra che aveva principi curativi e lo utilizzavano in passato gli abitanti di questo borgo per curarsi da tutto.

Non si tratta di una leggenda, addirittura una guida giovane dell’isola ci racconta che in passato sua madre a seguito di un’infezione intestinale le aveva fatto bere un bicchiere di quelle acque e in un paio di giorni tutto era scomparso, compresi i vermiciattoli che aveva nello stomaco.

Ora il pozzo è stato chiuso perché i turisti, scoprendolo poco a poco, avevano cominciato a inquinare l’acqua tirando monetine nel pozzo stesso e quindi l’acqua è diventata rischiosa per la salute…No comment! Al termine della visita di questo borgo dove abbiamo trovato casettine quasi in bilico sul mare molto pittoresche fatte in pietra vulcanica, molto carine da vedere.

Oltre a el Hierro ti potrebbe interessare visitare altre isole? Scaricando la guida gratuita che trovi di seguito scoprirai le 8 zone del sud di Gran Canaria da poter scoprire o scegliere in caso volessi trasferirti.

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Ripartiamo in auto e proseguiamo sulla HI551 che diventa sempre più isolata e attraversa paesaggi lunari ricchi di pietre che si ergono in maniera irregolari con una vegetazione tipica dell’isola, a tratti si dirige verso il mare e a tratti verso la montagna, è un piacere guidare lungo questa strada. Ci fermiamo in una spiaggia un pò atipica:

6) Las Arenas Blancas (spiaggia di sabbia bianca)

las arenas blancas el hierroIl contrasto tra la sabbia bianca, la vegetazione un pò verde e un pò color sabbia perché seccata, si stagliano in un contrasto incredibili con i colori all’orizzonte, l’azzurro del cielo e il blu del mare solcato da onde impetuose. Attenzioni qui a fare il bagno non ci sono protezioni naturali come nelle piscine di cui sopra.

Questa spiaggia è frequentata da qualche naturista e data la sua situazione abbastanza isolata si presta a tale scopo.

È chiamata spiaggia di sabbie bianche (anche se siamo su un’isola vulcanica dalle spiagge tipicamente nere) perché questa spiaggia è costituita da minuscoli frammenti di conchiglie (bianche) portate dal mare… A proposito della forza dell’oceano in questo angolo d’isola. Attenzione a fare il bagno qui. Risaliamo in auto per dirigerci al


santuario virgen d elos reyes7) Il Santuario de la virgen de los reyes,
un santuario della matrona dell’isola el Hierro che si trova a uno dei massimi estremi est verso la fine del antico mondo conosciuto. Proseguendo poi su una pista di terra comincerai a vedere le indicazioni per el Sabinal.

8) L’albero del Sabinal è albero simbolo di el Hierro piegato dai forti venti, ce ne sono vari piegati e di conformazione simile ma quello è il più conosciuto e famoso ed è veramente particolare, non ho mai visto un fenomeno simile, i rami arrivano a toccare il suolo e il tronco è fortemente inclinato verso sud a causa dei forti venti che battono in quota.

albero el sabinal el HierroOltre all’albero Sabinal molto caratteristico, prenditi il tempo per dare uno sguardo alla campagna circostante, muretti in pietra vulcanica tra i quali vi trovi diverse coltivazioni di frutta e mucche e Cavalli che girano allo stato brado. Attenzione se sei con auto a noleggio, uscire dalle strade asfaltate, in caso di guasto l’assicurazione non risponde, così come il carro attrezzi che servirà per recuperare il mezzo in caso di avaria.

Già che parliamo di auto ti voglio ricordare di rifornirti di carburante perché i benzinai sono veramente molto scarsi sull’isola. Tieni conto che noi abbiamo percorso circa 300 km sull’isola el Hierro, quindi compatibilmente con la politica di carburante della tua compagnia di noleggio, cerca di rifornirti bene all’inizio del viaggio (40 euro di benzina saranno più che sufficienti).

Nel tornare indietro incontrammo delle mucche sul nostro cammino, una delle quali stava allattando un vitellino e decisero di non spostarsi dalla strada fino a quando finì di poppare…e non immagini quanto poppi un vitellino.

Scendendo dalla montagna arriviamo all’incrocio dove un cartello indica la direzione per il faro del Orchilla. Da li in una decina di minuti sei arrivato.

9) La scogliera di punta Orchilla e il faro el Hierro.

faro punta orchilla el hierroNoi abbiamo preferito prima entrare nel tubo vulcanico che si trova in zona dato che abbiamo lasciato il faro come ultima tappa per poter gustare all’imbrunire un magnifico tramonto sull’oceano atlantico a una latitudine dove oltre non vi è più niente se non il continente americano molto più in la in direzione ovest.

Il faro fu costruito negli anni 20 con pietra proveniente da Arucas (Gran Canaria) è situato cartograficamente parlando esattamente sul meridiano zero. Fu acceso per la prima volta nel 1933 ed è il faro più a ovest di tutta Europa.

Attenzione dato che la strada del ritorno sulla HI 552 è molto tortuosa, stretta e con tornanti, senza protezioni, consiglio di affrettarsi al ritorno appena comincia a imbrunire per evitare di dover fare quella strada con il buio.

10) Il tubo vulcanico, è stata una situazione avventurosa molto affascinante (che ti consiglio di fare se vai a El Hierro) e improvvisata dato che non la avevamo programmata.

tubo vulcanico el hierro

Un tubo vulcanico, come accennavo prima, è la rimanenza di un letto di lava che raffreddandosi in superficie ha continuato a scorrere al di sotto della crosta fredda fino a svuotare il fiume stesso, lasciando posto quindi a un tubo vuoto al suo interno il cui tetto era la crosta di lava solidificatasi in precedenza in superficie.

Ai nostri occhi appare come uno stretto budello lungo e buio entrare al suo interno è stato molto affascinante e ha dato un tocco di avventura alla nostra vacanza.

È stato stupendo vedere l’agitazione dei ragazzi che si apprestavano a infilarsi dentro questo tubo di roccia oscuro che scendeva sempre più verso il basso senza sapere esattamente cosa ci aspettasse, eravamo non organizzati perché come ti ho accennata prima abbiamo scoperto questo tubo vulcanico grazie a una confidenza che ci ha rilasciato una guida locale, quindi non avevamo ne caschetti ne luci, avevamo solo 2 cellulari dotati di applicazione Torcia quindi immagina la difficoltà: viaggiavamo a coppie, dove una persona vedeva a terra l’altra doveva “immaginare” dove appoggiare i piedi su rocce vulcaniche abbastanza affilate, con il rischio di guardare solo a terra e prendere una testata tra i vari spuntoni di roccia che scendevano dal soffitto; ogni tanto giungevamo a una Burbuja, in Italiano lo tradurremmo come una “bolla”, ovvero un ambiente più ampio, una sorta di piccola caverna, che si è creata grazie alla pressione della lava che non riusciva più a scorrere verso il basso e quindi si è espansa formando una bolla in altezza dando origine alla volta della grotta.

A quel punto solitamente ci fermavamo per vedere che tutti fossimo a posto e riprendevamo subito dopo dando un occhiata per vedere se ci fossero altri cunicoli e stando attenti a non infilarci in quello sbagliato.

Abbiamo fatto anche un video del tratto che abbiamo percorso, si vede veramente poco nel video, a sprazzi si vede qualcosa, ma forse se chiudi gli occhi e ascolti il calpestio dei nostri passi sulle rocce e l’affanno nel risalire la pendenza del tubo vulcanico potrebbe essere che ti senta con noi in quel cunicolo buio ma molto affascinante.

La cosa che ci ha sorpreso molto è stata dove ci ha portato questo tubo vulcanico: siamo arrivati nel mezzo di una parete rocciosa a strapiombo sul mare tipo Harrison Ford nel film il fuggitivo quando esce da quel tunnel che lo porta alla libertà…ecco lui li salta nel vuoto per tuffarsi nelle acque sottostanti, noi invece abbiamo deciso di non tuffarci e tornare indietro per il tunnel dato che non avevamo portato il costume.

Alla fine risaliamo all’aria aperta e commentiamo eccitati l’avventura, abbastanza rapidamente perché comincia a calare il sole e vogliamo andare a vedere il tramonto dal faro del Orchilla.

Se vuoi anche tu provare a cercare l’entrata del tubo vulcanico, arriva fino alla porta del Faro e lasciatela alle spalle, volgi lo sguardo a sud ovest e vedi una croce di legno: rispetto a questa posizione cammina per un cento metri a ore 10:00 ci trovi un buco nel terreno con dei massi appoggiati a mò di scaletta. Quello è l’ingresso.

Tieni conto che poi il ritorno la strada è abbastanza tortuosa (siamo in montagna sull’oceano e dobbiamo perimetrare tutta l’isola per tornare al nostro hotel, farla col buio non è una buona idea se non sei più che tranquillo /tranquilla a guidare in montagna di notte in strade tortuose e senza parapetto.

Pensando di visitare anche le altre isole, come Gran Canaria, di seguito trovi i dettagli per richiedere un preventivo gratuito per la tua vacanza.

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Domani partiamo per rientrare da El Hierro a Gran Canaria e poi ci aspetta Fuerteventura.

Marco Misto

LA GOMERA Canarie 7 isole in 7 giorni: Vacanze alle Canarie – Parte 2

La Gomera

La Gomera

Ti sei perso altre puntate precedenti su Los Lobos, Tenerife, Fuerteventura, La Gomera? Clicca qui. Ci troverai indicazioni e premesse doverose.

La GomeraIn questa seconda parte di vacanza alle Canarie ti parlerò ancora di Tenerife ma soprattutto dell’isola de La Gomera, come ti dicevo in precedenza qui ci sono tracce del periodo Terziario dove milioni di anni fa vivevano i dinosauri e si conservano ancora intatte le foreste vergini che in quel periodo grazie al clima caldo e umido si estendevano in tutto il sud Europa. Ti segnalo che La Gomera è un’isola “tutta natura” lo scopo è visitare posti meravigliosi e parchi nazionali Parco del Garajonay), fare splendide camminate in mezzo a boschi incantati, ci troverai veramente poco di vita mondana, solo pura natura e relax, quindi valuta se questo è quello che cerchi.

Noi arriviamo in tarda serata al porto di San Sebastian de La Gomera e sbarchiamo. Ci dirigiamo subito attraverso la GM2 verso il centro dell’isola per poi restare in costa sul cratere alto e ridiscendere tramite la GM 3 fino a Tecina vicino a la Playa de Santiago. Fai attenzione a calcolare bene gli spostamenti se verrai a La Gomera perché la conformazione dell’isola è molto particolare e a volte per spostarti di una decina di chilometri in linea d’aria puoi impiegare anche un’ora, questo perché la notevole presenza di scarpate e “Barrancos” fa sì che per muoverti in senso orizzontale sull’isola tu debba prima risalire fino al centro dell’isola nella parte alta per poi ridiscendere scavalcando la scarpata e trovarti alla fine, magari a solo 10 km di distanza da dove eri partito. Ti allego la foto di un plastico che fa capire bene quanto la conformazione dell’isola de La Gomera sia diversa dalle altre.

plastico la Gomera

Arriviamo all’hotel Jardìn Tecina nell’omonimo paese, giusto il tempo di prendere le stanze e ci dirigiamo alla vicina Playa de Santiago a soli 5 minuti d’auto, in questo periodo c’è una festa di paese e abbiamo approfittato per ascoltare un pò di musica e mangiare qualcosa dalle bancarelle in riva al mare nel porticciolo di playa Santiago. La mattina successiva colazione in hotel con yogurt naturale bacche di goji, datteri canari, noci, zenzero e aloe vera, un pò di papaia e frutta fresca e ci mettiamo in cammino. Si risale la GM3 fino a incrociare la GM2 in cui prendiamo direzione ovest e cominciamo a visitare diversi punti panoramici a cui consiglio di fermarsi per scattare delle foto molto suggestive; incredibile come le montagne si intreccino e scendano a mare creando giochi di forme e colori suggestivi, fantastico il contrasto del blu del mare, il verde intensissimo delle foreste, il rosso della terra vulcanica ricca di ferro e l’azzurro del cielo, un contrasto di colori come non lo avevo mai visto prima. Giriamo a destra sulla CV14 e dopo 5 minuti a sinistra per al parco dei cedri. Ci infiliamo in auto fino a giungere a un camping / ristorante molto rustico dove ci prendiamo del succo d’arancia in un contesto molto primitivo e isolato, non c’è internet non arriva neanche il segnale dei cellulari, solo qualche persona con bastone e zaino in spalla che ci saluta con uno stentato hola con accento tedesco.

Probabilmente lo scopo della tua vacanza per conoscere questa e altre isole dell’arcipelago sarà anche quello di esplorarle per capire quale potrebbe fare al caso tuo pensando a un trasferimento. T’invito a scaricare il webinar gratuito che trovi qui. Scoprirai tante informazioni utili allo scopo.

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Ci incamminiamo nei boschi e prendiamo il sentiero numero 2 (L’ermita de Lourdes) una camminata di mezz’ora che ci porta dentro la selva fitta e a tratti buia con raggi di sole che penetrano di tanto in tanto tra la folta vegetazione. Raggiungiamo l’eremo sostiamo un attimo sulla riva di un fiumiciattolo (cosa rara da trovare nelle altre isole Canarie) e poi ritorniamo all’auto. Proseguiamo sulla GM2 fino ad arrivare a la Laguna Grande una area di sosta ben attrezzata con barbecue, bagni, punto informazione da cui partono diversi sentieri per poter fare altre escursioni sempre all’interno del parco nazionale del Garajonay. Sentieri curatissimi e a cadenza regolare ci sono pali di riconoscimento che riportano un QR Code che rimanda a un’audioguida che spiega quello che vorresti sapere in quel punto esatto; notevole l’organizzazione di questi canari, addirittura hanno realizzato itinerari per disabili su sedia a rotelle. Questa è veramente civiltà!

sentiero per disabili la gomera canarie

Ci ristoriamo e beviamo acqua da una fontana (cosa che non facevo da qualche anno vivendo a Gran Canaria SUD dove l’acqua può invece essere bevuta solo in bottiglia) e ripartiamo per dirigerci al “centro de visitantes” de Juego de Bolas. Usciamo dalla Laguna Grande torniamo leggermente indietro circa 500 metri poi a sinistra sulla GM2 fino a svoltare a sinistra sulla CV14 ovest. In circa venti minuti di tragitto (sempre fermandoci nei vari “miradores“) raggiungiamo il Centro de visitantes. Sempre parlando di organizzazione, che si sono inventati sti canari? Un centro informazioni “evoluto” dove ci puoi vedere anche audio visivi, poster plastici dell’isola, dove ci trovi materiale endemico e dove una persona può spiegarti quello che ti serve sapere.

La gomeraDa lì ti consiglio d’imboccare una stradina subito alla destra del Centro de visitantes che costeggia un barreo e proseguire per 5 minuti in auto fino a al mirador de Abrante una piattaforma in cristallo che si estende per 7 metri nel vuoto e dalla quale puoi ammirare una splendido paesaggio della costa a nord de La Gomera sopra a Punta de Jurado (Agulo) e anche il Teide di Tenerife. Quel mirador è anche un ristorante per cui se scegli non mangiare alla Laguna Grande puoi farlo a questo mirador sospeso a 600 metri di altezza a strapiombo sulla vallata.

Da qui volendo puoi seguire per Valle Hermoso (che neanche a farlo apposta c’è una festa di paese anche qui; hai notato che sti Canari sono sempre a fare feste? Decidiamo di rientrare facendo il percorso inverso questa volta però prendiamo la GM3 ovest che scende fino al’aeroporto e attraverso Playa Santiago ci porta a Tecina dove rientriamo in hotel alle 18:00 per un paio di ore di piscina e relax. La sera mangiamo rapidamente qualcosa e assistiamo alla proiezione di un film in spagnolo con sottotitoli in inglese). Poi a nanna.

La mattina successiva ci dedichiamo un pò di relax sul terrazzo vista mare che ci hanno assegnato, poi un pò di piscina, un massaggio, un pranzo rapido e ci mettiamo in cammino verso San Sebastian de La Gomera verso le 15:00 arriviamo e visitiamo la cittadina:

Per rilassarvi un attimo potete andare a Playa de la Cueva in attesa che arrivi il traghetto da qui la vista al Teide di Tenerife è notevole, inoltre ci trovi 2 ristorantini carini: el Charcon e il Club nautico. In fondo a la playa de la cueva c’è una bella zona scogliosa con acqua azzurrina e trasparente, se volete fare il bagno ci sono 2 possibilità: o entrare dalla spiaggia sabbiosa, oppure percorrere la passeggiata fino alla fine e passare sugli scogli per entrare nella zona dove l’acqua è più cristallina.

Imbarchiamo in serata sempre con Fred Olsen che in poco più d mezz’ora e ci portiamo a Los Cristianos a sud di Tenerife per poi portarci a Nord verso Santa Cruz de Tenerife con la TF1 dove domani prenderemo un aereo che ci porterà all’isola del Hierro.

Consiglio di visitare se ti è possibile nel pomeriggio/ sera la città de La Laguna centro storico di notevole rilevanza (in passato è stata la capitale delle Canarie) e Santa Cruz de Tenerife passando per plaza de España, e i vicoli storici adiacenti. Noi alloggiavamo sulla rambla e proprio fuori dal nostro hotel abbiamo trovato un ristorantino molto caratteristico “Cucina urbana” mangiato molto bene con 21 euro a persona.

La mattina seguente ci siamo diretti ad Anaga. Anaga è un massiccio di montagne dai bordi affilati e gole profonde, in stretta successione, per raggiungerla in auto preparati a fare una guida esperta di montagna. Tutta la zona è coperta da un incredibile manto verde. Visitare Anaga ti porta indietro nel tempo, magari portati un ombrello o sicuramente felpe e cappuccio perché il clima anche se ti trovi a solo 45 minuti da Santa Cruz o dalla Laguna, (città patrimonio dell’Unesco) può cambiare notevolmente con presenza di nubi basse e temperature che scendono di 10-12 gradi rispetto a valle (come è successo nel nostro caso). Scendendo puoi passare per San Andrès e mangiare qualcosa lì, oppure puoi optare per un bagnetto nella palya de la Teresita (ci troviamo nella zona estrema est dell’isola di Tenerife. Da qui rapidamente ci dirigiamo sulla TF5 per l’aeroporto nord di Tenerife dove prendiamo un volo di binter Canarias che ci porta a Valverde sull’isola di el Hierro (circa mezz’ora di volo).

È impossibile non restare incantati davanti a queste bellezze della natura e probabilmente starai pensando: Mi trasferisco subito! Poi però ti poni tanti quesiti che, ti assalgono incertezze… Informarsi bene è la prima cosa da fare. Per questo può esserti utile scaricare la guida gratuita che trovi qui. Una raccolta di domande e risposte divisa per categoria che ti scioglierà la maggior parte dei tuoi dubbi.

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Nella prossima parte ti parlerò di el Hierro, isola vulcanica la curiosità che nell’ottobre 2011 avvenne la nascita di un nuovo vulcano sottomarino a soli 80 metri al di sotto del pelo dell’acqua e questo evento richiama sull’isola praticamente tutti i più illustri vulcanologi e geologi del mondo. Fra l’altro ti farò vedere come in una isoletta (la più piccola delle Canarie) sperduta in mezzo all’oceano atlantico ci sia copertura wifi gratuita per tutti in tutta l’isola e come arrivi una fibra ottica da 300Mb per gli utenti finali. (km percorsi 280).

Pensando di visitare anche le altre isole, come Gran Canaria, di seguito trovi i dettagli per richiedere un preventivo gratuito per la tua vacanza.

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Spero averti dato consigli utili per visitare anche La Gomera. Ci sentiamo nel prossimo articolo.

Marco Misto

Canarie 7 isole in 7 giorni: Vacanze alle Canarie Tenerife – Parte1

Tenerife

Vacanze Alle Canarie TenerifeCiao in questa serie di articoli che chiamerò: Canarie! 7 isole in 7 giorni! Ti spiego il nostro viaggio nell’arcipelago (costi, tempi e tragitti). Partendo da Gran Canaria e visitando posti fantastici e molto suggestivi, ti parlero di Tenerife , La Gomera, El Hierro, Fuerteventura, Los Lobos, La Graziosa, Lanzarote. A dire il vero queste 7 isole le visitiamo in 12 gg ma il titolo non sarebbe stato abbastanza accattivante: ti immagini 7 isole in 12 gg? Noooo non mi piaceva proprio! Del resto hai mai sentito parlare di 7 Chili in 12 giorni? Oppure 7 spose per 12 fratelli? Vabbè dai partiamo subito che abbiamo tanto da raccontare. Volendo visitare a scopo turistico le isole Canarie potrai seguire questa traccia ti sarà molto utile, se invece pensi a un viaggio con scopo esplorativo allora leggi fino in fondo che ti passo il collegamento al materiale più adatto a questo scopo.

Prima di continuare la lettura t’invito a leggere le altre “puntate di questa rubrica “Viaggio alle Canarie”, puoi trovare gli altri articoli qui di seguito

Viaggio alle Canarie:  Lanzarote (7 isole in 7 giorni)
Viaggio alle Canarie: La Gomera parte 2 (7 isole in 7 giorni)
Viaggio alle Canarie: El Hierro parte 3 (7 isole in 7 giorni)
Viaggio alle Canarie: Fuerteventura parte 4 (7 isole in 7 giorni)
Viaggio alle Canarie: Los Lobos parte 5  (7 isole in 7 giorni)

Il nostro viaggio comincia da Gran Canaria zona Sud (Maspalomas), già dalla sera prima c’era frenesia in casa, tutti che si adoperavano per preparare i bagagli le attrezzature i documenti etc… Si fanno le 2 di notte e alle 5 suona la sveglia: direzione porto di Agaete nel Nord di Gran canaria (dopo Las Palmas). In questo frangente mi è sembrato di rivivere, come in un deja vu, i tempi passati, in cui mi trovavo in autostrada in Italia alle 6 di mattina con camion (però qui ne abbiamo incontrati solo 3) che si dirigevano verso la grande città, persone stressate nelle auto che sorpassavano a destra e suonavano al minimo rallentamento, addirittura nel tratto Gc2 verso Santa Maria de Guia incontriammo un pò di nebbia, proprio come ai vecchi tempi (in realtà era una nube bassa ma l’effetto è stato lo stesso e molto suggestivo dopo anni che non vedevo la nebbia), la differenza è che non ho dovuto però pagare l’autostrada perché alle Canarie è gratis.

Arriviamo al porto di Agaete e ci sorprende un forte vento freddo. Sono le 7 di mattina siamo a metà luglio ma ci infiliamo le felpe e i cappucci e ci dirigiamo al bar per fare colazione. Tortilla di patate e panino con pata asada (una sorta di porchetta locale) niente male come colazione per essere le 7 di mattina, ma qui le cose funzionano così, funzionano in maniera diversa dall’Italia. Postiamo qualche foto su Facebook e prontamente mi fanno notare gli amici in Italia che abbiamo addosso le felpe (mi racconteranno poi che stanno boccheggiando con oltre 38 gradi e livelli di umidità indecenti).

Oltre Tenerife ti potrebbe interessare visitare altre isole? Scaricando la guida gratuita che trovi di seguito scoprirai le 8 zone del sud di Gran Canaria da poter scoprire o scegliere in caso volessi trasferirti.

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Salpiamo con la Naviera Fred Olsen express, meno di un paio d’ora di navigazione e attracchiamo a Santa Cruz de Tenerife. Ci dirigiamo verso il centro di Tenerife attraverso l’autostrada TF5 e poi la provinciale TF24 sono circa una sessantina di chilometri. Appena imboccata la provinciale dopo una ventina di minuti incontriamo il parco avventura nella foresta dove è possibile camminare a diversi metri di altezza sugli alberi grazie a piattaforme e funi sapientemente fissate alle piante. Diamo un rapido sguardo e proseguiamo per il Parador Nacional del Teide, durante tutta la salita ai 2350 metri incontriamo diversi punti panoramici in cui potersi fermare a scattare foto oltre all’osservatorio astronomico in Izaña. Le strade sono molto ben curate e il viaggio è piacevole.

Arriviamo all’hotel El Parador prendiamo possesso della stanza e subito usciamo a fare una prima escursione tra le vette: prendiamo il sentiero 3 (los Roques de Garcias) una camminata poco impegnativa di 2 ore, scattiamo diverse foto, ci divertiamo con Martina e la mamma a cercare forme di animali nelle rocce: identifichiamo una rana, un criceto, un cammello, addirittura Martina ci trova la sagoma della Sagrada Familia.

Rientriamo in hotel, un bagno in piscina con spettacolare vista alle montagne e poi sauna, doccia fredda, nuovamente sauna e si fa ora di prepararsi per andare a fare cena. Sorpresa: usciamo a cercare un ristorante in quota ma tutto chiuso, dobbiamo scendere oltre 30 km a valle verso la Valle de la Orotava per trovare qualcosa aperto e approfittiamo per scrivere queste due righe mentre aspettiamo una grigliata accompagnata da insalata con ananas e patatine fritte con origano (te lo avevo già detto che alle Canarie le cose funzionano diversamente che in Italia?).

Rientriamo in quota a las cañadas del Teide domani ascendiamo a quasi 4000 metri (3718 metri per la precisione essendo la montagna più alta di tutta Spagna). Il panorama di notte è mozzafiato, impressionante, non ho mai visto così tante stelle in vita mia tutte insieme, il cielo era un’esplosione di luci più o meno brillanti di diverse dimensioni, stelle più o meno vicine visibilissime, a occhio nudo si distinguono le forme delle galassie, siamo rimasti diversi minuti a testa in su e a bocca aperta finchè il fastidio al collo ci ha invitato ad abbassare lo sguardo (a malincuore e andare a riposare).

La mattina alle 09:00 siamo già in coda per prendere il biglietto della funivia. Ti consiglio di arrivare presto se vuoi evitare code e attese per salire al Teide. Importante il NIE verde e la residenza, se ne sei in possesso portala con te e risparmi parecchio, come al solito ci sono sconti per residenti, se invece sei in procinto di trasferirti e devi ancora ottenere la residenza, di seguito trovi delle informazioni utili per essere assistito/a per tutto il percorso burocratico. Eviterai di commettere fastidiosi errori ottenendo il tuo NIE verde in tutta sicurezza.

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L’ascesa dura pochi minuti, assicurati di portarti felpe o maglioni in pile in quanto in vetta troverai temperature molto basse (oggi noi avevamo 12 gradi mentre a valle oscillava tra i 24 e 30 gradi a seconda della zona che abbiamo percorso in Tenerife Nord).

Una volta sul Teide scegli il sentiero che più ti ispira e goditi un paesaggio mozzafiato. Noi abbiamo cominciato con il sentiero 12 chiamato il caos dei blocchi. Immagina nell’ottavo secolo cosa doveva essere quel fiume di lava con blocchi che si solidificavano, si irrigidivano, diventavano rigidi e fragili come ceramica e infine si rompevano con forti rumori che si ascoltavano fino a valle. Attenzione se scegli di fare il sentiero numero 10 che porta in vetta è necessario ottenere prima un permesso per accedervi essendo zona parco nazionale.

Impressionante come siano curati i sentieri praticamente è impossibile perdersi o sbagliarsi, i sentieri sono tracciati con pietre su cui camminare e delimitati da altri ammassi di pietre ordinate o di catene che ti indicano il cammino. Dalla cima del Teide è possibile vedere sul versante sud l’isola di Gran Canarie, Fuerteventura e Lanzarote mentre da quello a nord ovest si vede nelle immediate vicinanze La Gomera e poi el Hierro e La palma (la più lontana); oggi non siamo stati fortunati per la presenza di Calima la visibilità era ridotta.

Alle 12:30 siamo scendiamo a valle verso la Orotava, seguiamo per Icod de Los Vinos, ci sono diversi punti panoramici in cui potersi fermare a fare foto. Fermati e prendila con calma ne vale la pena.

Curiosità: prima di scendere attraverserai una zona di foresta verdissima e fittissima dovuto al fatto che vi sono frequenti precipitazioni (siamo sul versante Nord di Tenerife) queste precipitazioni non superano quasi mai i 2000 metri di altezza ragion per cui si assiste a una zona secca alla base del Teide una umida tra i 1500- 2000 metri e poi un’altra zona molto arida più in alto. Al di sopra di tale quota infatti è facile che osservare una situazione curiosa: un mare di nuvole, di “soffice cotone bianco” sotto di te, molto pittoresco soprattutto al tramonto.

Proseguiamo sul versante nord dell’isola e ti consiglio di fermarti per un bagno o anche solo per qualche foto al Charco Verde o al Charco de Laja, o al Charco del viento, sono piscine naturali formatesi con l’eruzione del 1706.

Proseguiamo poi per, antica capitale di Tenerife prima che si succedessero La Laguna e infine l’attuale Santa Cruz de Tenerife. Ti consiglio di prenderti del tempo per visitare Parque puerta de Tierra che risale al XVI secolo, Antigua casa de Aduanas del secolo XVIII, Iglesia de Santa Ana del XVI secolo, Palacio Condes de la Gomera del secolo XVII, il convento e la iglesia Franciscanos del secolo XVI, il Castillo di San Miguel del secolo XVI, La casa Molino de Agua secolo XVII, e in fine l’Ermita de San roque del XVII secolo.

Il Garachico a differenza delle zone turistiche di Tenerife e delle Canarie in genere ha la sua storia, ha un centro storico e la curiosità relativa a questo centro storico è che nell’antichità il pavimento era tutto lastricato in marmo; solo i nobili e i ricchi potevano attraversarlo, mentre i poveri potevano passarci sono una volta all’anno (non ricordo bene in quale occasione) e solo a piedi scalzi. Il paese era stato raso al suolo dall’eruzione del Teide del 1706, vi è ancora traccia a inizio paese dove una casa antica porta i segni del fiume di lava che ha per metà sepolto la casa lasciandone fuori solo un pezzo a testimonianza di quanto accaduto.

Ad al Garachico è anche possibile mangiare del buon pesce in riva al mare. Vi segnalano delle piscine naturali anche vicino al castello di san Michele.

Si fa tardi pomeriggio e ci mettiamo in cammino per spostarci al sud di Tenerife (Los Cristianos) per prendere la nave che ci porterà in serata a la Gomera. Il tragitto è molto pittoresco, attraversiamo delle zone verdissime che ci fanno dimenticare le zone secche e aride del sud delle Canarie, un esplosione di fiori e verde lussureggiante ci accompagna attraverso El Tanque poi successivamente Santiago del Teide, Los Gigantes (dove ti consiglio di fermarti e vedere le impressionati scogliere de Los Gigantes viste dal versante nord) infine raggiungiamo Adeje, Los Cristianos (se hai tempo ti consiglio di passare una giornata al Siam Park, un immenso parco acquatico, dove se sei capace potrai addirittura fare surf sulle onde (artificiali). Proseguiamo poi per il porto di Los Cristianos dove la Naviera Fredo Olsen ci attende per traghettarci a la Gomera.

Ti segnalo che il tragitto è abbastanza breve circa 40 minuti ma attento perché imbarcano anche i mezzi che proseguono per l’isola de La Palma (che si devono sorbire 2 ore di navigazione in più) quindi fai attenzione a incanalarti nella giusta corsia. Ti ricordo che questa serie di post è dedicata a chi volesse fare un viaggio turistico di piacere alle Canarie toccando 7 isole esattamente come ho fatto io. Se invece stai pensando a un viaggio esplorativo perché pensi che venire a vivere alle Canarie sia una possibilità per te e la tua famiglia o la tua impresa di seguito trovi i dettagli per ricevere un preventivo gratuito senza impegno.

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Bene il prossimo articolo ti parlerò del’isola de la Gomera verdissima dove si conserva ancora la Laurisilva , ovvero un tratto di foresta del periodo Terziario dove coesistono ancora le caratteristiche della selva così come era milioni e milioni di anni fa (nell’epoca dei dinosauri ) con alberi che raggiungono i 40 metri di altezza (13 piani di un palazzo!). Te ne parlo nella parte 2 di questa rubrica Canarie! Sette isole in Sette giorni!

(Km percorsi 320 in 2 giorni). Leggi  il prossimo articolo della serie Canarie 7 isole in 7 giorni : parleremo della Gomera

Marco Misto

Pasqua alle Canarie

La Pasqua alle Canarie è stata per me spunto di molte riflessioni.

 

05 Aprile 2015 – Nell’augurare a te, alla tua famiglia, amici parenti una serena Pasqua alle Canarie e ovunque mi sono soffermato un momento a pensare al significato della Pasqua e a vedere come alle Canarie è stato applicato; non ti nascondo che è sopraggiunta qualche delusione. Ho notato locali affollatissimi, pieni zeppi di persone che “celebravano” (si ma cosa? Questo è il punto), ho visto spiagge affollatissime, aeroporti stracolmi di famiglie che arrivavano con valige al seguito, oltre 1,5 milioni di presenze alle Canarie solo nella “settimana Santa”.

Stai pensando anche tu di organizzare un viaggio alle Canarie per le prossime vacanze di Pasqua? Ti lascio di seguito una guida gratuita per scegliere le zone del sud di Gran Canaria dove poter soggiornare ma anche per capire dove potresti insediarti se stai pensando di trasferirti.

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Questo dal punto di vista turistico ma anche dal punto di vista “indigeno” ho avuto poco incoraggiamento soffermandomi sul vero significato della Pasqua; anche gli abitanti e comunque chi sia venuto a vivere alle Canarie festeggiano la Pasqua, e ho capito che per la maggior parte di essi la settimana Santa è veramente sacrosanta per passare vacanze svago e prendersi una pausa, ma poco a che a che fare con il vero significato.

Niente di male in tutto questo non vorrei essere frainteso, anche noi oggi andremo a un ristorante e saremo circa una 40 tra amici e conoscenti, ognuno ha diritto a prendersi un meritato periodo di riposo o ferie ed è normale che approfitti del periodo delle feste di Pasqua per farlo, ma il tutto si è ridotto oramai a questo e niente più, alle Canarie come credo oramai ovunque.

Mi sono trovato proprio ieri a fare queste riflessione e oggi Domenica di Pasqua alle Canarie ho deciso di scriverti; ho riflettuto sull’opulenza che ci circonda su quanto benessere ci sia qui, su quanto siamo fortunati a vivere alle Canarie, possiamo godere di un clima fantastico tutto l’anno di tempo di qualità di relazioni tra le persone eppure c’è qualcosa che non mi torna.

Ho notato un certo distaccamento tra le persone, mi spiego meglio: quando si decide di trasferirsi alle Canarie si va incontro a una necessità: “quella di socializzare” si formano dunque gruppi e gruppetti d’improvvisati amici che in men che non si dica si trovano a festeggiare con le proprie famiglie, si abbracciano e si giurano eterna fedeltà, aprono locali insieme fanno società al 50% il modo miglior e per paralizzare un’impresa, ma purtroppo alla prima difficoltà, se l’amicizia non ha radici profonde, tutto questo s’incrina e alla fine si rompe lasciando alle persone un pò di amaro in bocca e un senso di delusione nei confronti di chi ti aveva giurato eterna fratellanza.

Come al solito quando esprimo un concetto lo faccio perché io le cose le sperimento e le provo di persona, non parlo per sentito dire e in passato è capitato anche a me, sono molte le delusioni che ho ricevuto, ma il fatto positivo è che oltre ad aver fatto crescere me e la mia famiglia mi hanno insegnato a riflettere e valutare meglio le persone.

Ecco l’augurio che vorrei trasmetterti per questo giorno di Pasqua alle Canarie: “ti auguro serenità in famiglia innanzi tutto e ti auguro di saper cogliere le piccole sfumature che ti porteranno a scegliere le giuste persone con cui intrattenere relazioni sane durature e gioiose.

Pensando di trasferirti sarà comunque importante fare un viaggio ispettivo per conoscere il territorio verificare di persona, prendere e pianificare il tuo nuovo progetto di vita in tutta tranquillità e in sicurezza. Di seguito trovi i dettagli e puoi richiedere un preventivo gratuito.

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Un caro abbraccio e buona Pasqua alle Canarie.

Marco Misto

Auguri! Capodanno alle Canarie

capodanno alle canarie

Capodanno alle Canarie. Nuova vita all’estero.

 

02 Gennaio 2015 – Oggi è il primo giorno di “lavoro” del 2015, volevo aprirlo ringraziandoti. Ringraziare per le migliaia e migliaia di auguri che ho ricevuto e che ricambio veramente col cuore, quest’anno per me è stato straordinario, ho avuto tantissime soddisfazioni e ho conosciuto tantissime persone che sono venute a trovarmi.

Pensi di trasferirti anche tu alle Canarie. Comincia a raccogliere le informazioni utili. Scarica il webinar gratuito che trovi di seguito.

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Devo tutte le soddisfazioni di quest’anno principalmente a due cose che auguro anche a te per il 2015. La prima è che, come ho detto, sto incontrando tante persone che mi stanno dimostrando cos’è la vera amicizia. In un corso di programmazione neuro linguistica, che feci qualche hanno, fa mi fecero quello che in gergo si chiama “estrazione dei valori”; bene i primi 2 valori nell’ordine che identificarono in me sono stati 1) Amicizia 2) famiglia.

Io non so cosa farei senza le amicizie, gli amici fanno veramente la differenza!

amicizia(tanto per capire di cosa stiamo parlando e delle enormi soddisfazioni che ricevo).

La seconda cosa è che ho riscoperto nel corso di quest’anno, la grande importanza che ha approfondire e migliorare la propria natura interiore.

È come se noi vivessimo in un grande specchio: non puoi cambiare quello che ti circonda, quello che vedi e quello che ti accade se prima non cambi alcune cose dentro di te.

Ti piaccia o no, ogni cosa che sperimenti in qualche modo, anche se non te ne rendi conto, sei tu a crearla. Questa è la cosa che ho capito e mi sono reso conto anche di quanto sono importanti i nostri valori, i nostri pensieri le nostre sensazioni, tutte cose intangibili e che noi non vediamo ma che fanno la grande differenza.

Vuoi vivere un grande 2015? Il consiglio che ti do è di guardare dentro di te e di smettere di creare le cose che non ti piacciono, perché da qualche parte nei tuoi pensieri sei tu che le stai creando, il concetto è quello non solo di fare delle azioni volte a raggiungere un obiettivo ma anche quello di “smettere di fare” quelle azioni che ci allontanano dalla nostra meta.

Dedicati al tuo miglioramento e dedicati ad approfondire quelle cose che aumenteranno la tua consapevolezza. Se farai questo e se seguirai le cose che ti appassionano e i tuoi sogni, il 2015 sarà per te un anno straordinario.

Infondo perché non dovrebbe essere così? In fin dei conti sei tu che lo stai creando!

Il tuo sogno è trasferirti alle Canarie. Allora progetta, programma senza indugio. Organizza un viaggio esplorativo per capire direttamente come realizzare il tuo sogno. Di seguito trovi i dettagli per richiedere un preventivo gratuito senza impegno.

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Cerca di non farti distrarre dagli eventi che ti circondano; il tuo obiettivo per il 2015 dovrebbe essere quello d’inseguire e realizzare i tuoi sogni, che sia di vivere alle Canarie oppure di trasferirsi all’estero con figli, oppure di cercare un nuovo lavoro, una nuova vita, un partner, sia quello che sia, stagli sotto e non mollare mai… Lo otterrai!

Ti abbraccio e ti auguro un radioso 2015.

Marco Misto

Nuova vita. Fallo adesso

viaggio esplorativo Canarie

¿Nuova Vita? Questa donna ha lasciato la sua casa per essere accompagnata in ospizio.

 

Il tassista l’ha portata per l’ultima volta in giro per la città, percorrendo i luoghi dei suoi tristi ricordi. Questa potrebbe essere la tua storia! Immaginati tra diversi anni solo, in pensione e senza aver avuto tempo per gli affetti delle persone che ti circondavano.

Eri giovane e forte, ti trovavi solo in mezzo a tanti, lavoravi molto ti sembrava normale, eri così indaffarato/a, era così per tutti. Con lo sguardo basso e il volto grigio non ti accorgevi che piano piano passavano gli anni e mai pensavi di farti una nuova vita; ora che sei veramente solo allora sì che puoi pensarci.

Ne parli col tassista proprio prima che ti lasci davanti all’ospizio come un pacco postale scaricato a destinazione. Spingi la grande e pesante porta scura di vetro nella quale si rifletta la goffa sagoma di persona “stravissuta”che si prepara alla sua nuova vita, la maniglia è gelata. La porta ti si chiude con un secco tonfo alle tue spalle e un lungo corridoio di fronte a te, illuminato da freddi neon, ti conduce alla tua nuova vita!

Pensa, e se invece un giorno avessi incontrato delle informazioni importantissime su trasferirsi alle Canarie per creare una nuova vita e lo avessi condiviso con enfasi coi tuoi cari?

Se solo avessi avuto il coraggio d’informarti e dire ma sì dai… Proviamo, così per scherzo a fare solo una vacanza esplorativa…

Immagina l’eccitazione dei tuoi cari! Si parte andiamo in vacanza! Pianifichiamo una nuova vita all’estero! Quante emozioni… E poi il giorno della partenza… Il grande viaggio, nuovi amici, nuovi posti da visitare; le isole Canarie: tanto sole, mare blu, luce intensa, cieli tersi e azzurri e il tepore di un sole primaverile che splende 365 giorni all’anno. Che bello.

Il pomeriggio e i tutti i week end con i cari si andava al mare si rideva si giocava nelle fresche acque dell’oceano e spensierati si riposava poi sulla sabbia tiepida cullati dall’infrangersi delle onde dell’oceano. La sera magari in riva al mare cantando insieme e facendo nuove amicizie. Tutti intorno a te! Ti vogliono bene! Sei importante per loro. Sei felice!

Ora immagina di non condividere con amici e conoscenti quest’informazioni che casualmente hai incontrato. Nessuno pensa che esista la possibilità di una nuova vita alle Canarie; sono tutti troppo indaffarati per pensare.

Tutti continuano la loro vita assuefatti a ritmi soffocanti che negano gli affetti, subendo soprusi politici, ingiustizie sociali, tanta tensione e rabbia, ascoltando inutili trasmissioni televisive che parlano solo di violenza condizionandoti il cervello fino a che, solo, ti appresterai a salire su quel taxi che ti porterà per l’ultima volta in giro per la città, percorrendo i luoghi dei tuoi tristi ricordi prima di varcare quella pesante e grande porta scura.

Aspetta! Prima di decidere di varcare quella porta datti una possibilità. Nulla è perduto! Se vuoi cambiare vita per davvero, fallo con tutte le tue forze. Questo potrebbe essere “l’ultimo treno” che passa, non perderlo. Organizza un viaggio per esplorare queste meravigliose isole, conoscerle potrebbe dare la svolta alla tua esistenza. Di seguito trovi i dettagli per richiedere un preventivo senza impegno.

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Marco Misto

Isole Canarie Gran Canaria

Isole Canarie Gran Canaria. Cambia vita.

06 Settembre 2019 – Riesci a capire quanto è profondo il messaggio contenuto in questo video? “Quello che più è importante è vivere, credimi quando ti dico di smettere di misurare la vita in tempo… serve solo a distrarti !”

Ti traduco sotto il messaggio che vorrei Trasmettere; cerca di seguire il testo col filmato…

 

Lascia che ti racconti un segreto, la grandezza della vita non si può misurare. Ne in chilometri, ne in miglia nautiche, nè in ore di volo. Quello che è veramente grande è vivere, quello che è veramente meraviglioso è condividerlo. Anche se vivessimo 200 anni non smetterebbe di sorprenderci.

Voglio rinfrescarti tutto quello che sapevi da bimbo e che magari ora non lo hai tanto chiaro, la vita è troppo grande per viverla varie volte così mentre aspetti qui, approfitta di ogni sua tappa. Rilassati, Godi, sdraiati nella sabbia, lascia che il sole accarezzi la tua nuca apri gli occhi, la terra è perfetta, è qui fuori aspettandoti, lei pone il grande palcoscenico la magia dipende da te.

Conservala tua identità e le tue radici si faranno più grandi. Ridi tutti i giorni. Quello che rendono indimenticabile un paesaggio sono i tuoi occhi, quello che rende indimenticabile un momento è il tuo atteggiamento, quello che conta non è quando cambi il modo di guardare la vita, se non quando tornerai a cambiarla.

Leggi, osserva tutto intorno a te quante più esperienze farai quanto più sarà grande la tua anima.

Corri, però senza fretta, la vita passa volando mentre pianifichi progetti e dopo non c’è tempo per realizzarli. Viaggia, perditi in un isola meravigliosa, vivi una grande avventura. Quando avrai 80 anni ti serviranno storie da raccontare ai tuoi nipoti. Innamorati, scopri il l’eredità della tua cultura, raccontalo al mondo, mantienila viva solo così farai parte di lei.

Valorizza la tua vita. Vivi sano, una vita sana è molto più completa potrai fare il doppio delle cose e goderne il triplo. Sei sempre in tempo non sarà mai tropo tardi per questo. Dimentica di misurare il tuo tempo in ore, giorni, anni, servono solo a distrarti da quello veramente importante: vivere. Così credimi quando ti dico di dimenticarti delle misure delle cose e sappi che sempre potrai scegliere.

Scegliere è positivo. Scegli amici, scegli la compagna, scegli il miglior clima, scegli dove andare e come riunirti, scegli il tuo sport scegli dove riposare scegli una isola di sapori, scegli divertirti, scegli di scollegarti da tutto. Però decida quello che decida vivi realizzando i tuoi sogni e se dai uno sguardo indietro pensa che è meglio pentirsi di quello che hai fatto piuttosto che di quello che non hai fatto. Isole Canarie Gran Canaria scegli una grande destinazione.

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Video di propaganda isole Canarie (Gran Canaria) che racchiude valori e significato profondo. Sta cambiando tutto rispetto a solo qualche anno fa. Sei soddisfatto della vita che vivi? Di tutto quello che ti circonda? Ti ci identifichi? Se dovessi capitare in vacanza da queste parti vienicelo a raccontare.

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Marco Misto